Buemi e Alguersuari “bocciati” dal severo Marko

Buemi e Alguersuari sono entrambi buoni piloti ma a noi non basta: ci servono campioni”.

Se a scandire queste parole è Helmut Marko, manager del gruppo Red Bull nonchè responsabile del programma “giovani piloti”, ecco che il tono diventa quello di una sentenza capitale. E spiega molte cose sul cambio piloti in casa Toro Rosso.

Marko non è un semplice consulente degli angloaustriaci, ma l’architetto personale di Mateschitz e di quasi tutto il progetto Red Bull. Quasi un team principal ombra per entrambe le scuderie griffate Toro.

E’ stato lui a lanciare Sebastian Vettel, puntando in un secondo momento tutto sul tedeschino anche quando il favorito per il mondiale (2010) sembrava Mark Webber. E adesso il settantenne manager austriaco cerca nuovi fenomeni per consolidare lo strapotere bibitaro in F1.

Sebastien Buemi e Jaime Alguersuari nei tre anni alla STR non hanno convinto appieno Marko: “La Toro Rosso è una squadra creata per dare una chance ai giovani piloti. Buemi e Alguersuari hanno avuto tre anni di tempo ma non hanno dimostrato grandi possibilità di crescita. Non ci sono sembrati dei vincenti”.

Buemi è stato ripescato in Red Bull come riserva, Alguersuari si trova a spasso nonostante l’ottimo campionato disputato. Il team faentino gestito da Franz Tost e Giorgio Ascanelli è impostato sullo stile di una durissima palestra, correre per la Toro Rosso è un po’ come fare il servizio militare.

E l’ambiguo Helmut Marko incarna perfettamente il ruolo del sergente Hartman di Full Metal Jacket. Severo ogni oltre limite, pronto a condannare il benchè minimo errore.

Vergne e Ricciardo sono avvisati, con un supervisore così dovranno dare il 110% per confermarsi in F1.

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