Lotus E20: analisi tecnica

Kimi Raikkonen e Romain Grosjean, rispettivamente campione del mondo 2007 e (quasi) rookie più atteso della stagione, hanno tolto il velo dalla nuova Lotus E20.

La vettura del 2012, sotto il profilo prettamente aerodinamico, rappresenta una evoluzione della R31 del 2011. Ad una prima analisi si nota, anche sulla vettura inglese, l’ormai consueto scalino tra il telaio ed il muso anteriore. Questa soluzione ricorda quella già vista sulla Force India VJM05, in quanto le estremità delle “corna” sono molto smussate con una notevole svasatura verso l’interno.

I piloni di sostegno dell’ala anteriore si protendono verso avanti, ricordando con il loro disegno quanto già visto sulla Mercedes 2011. Le pance laterali mantengono un andamento simile a quello della R31, nonostante una svasatura maggiore nella parte sottostante.

La novità maggiore rispetto alla Lotus Renault dello scorso anno ha riguardato tuttavia gli scarichi. La R31 infatti era dotata di terminali che fuoriuscivano dalla parte anteriore delle fiancate, al fine di estremizzare il concetto di soffiaggio degli stessi. Tale soluzione non ha tuttavia dato i risultati sperati, ed a causa dei nuovi regolamenti, i terminali adesso fuoriescono dalla parte superiore del corpo vettura. A differenza di quanto visto su Ferrari e McLaren, gli scarichi della E20 non sono stati posizionati nella parte laterale delle pance, ma sono radenti il cofano motore, in modo da indirizzare il calore nella parte inferiore dell’ala.

La E20 ha mantenuto lo schema sospensivo classico del push rod all’avantreno e del pull rod al retrotreno, adottando tuttavia una carrozzeria posteriore notevolmente ristretta, tale da garantire un maggiore flusso d’aria verso l’ala.

Si sottolinea infine come il progetto E20 era stato sviluppato attorno al concetto del correttore d’assetto, bandito successivamente dalla FIA. Sarà quindi interessante vedere se tale menomazione inficerà i risultati in pista della Lotus. Raikkonen e Grosjean incrociano già le dita.

 

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