Toro Rosso STR7: analisi tecnica

La lunga giornata di presentazioni ha visto tra le protagoniste anche la nuova Toro Rosso STR7. La scuderia di Faenza vince la palma dell’innovazione tra le vetture fin’ora viste. La monoposto è innovativa, aggressiva, compatta. In una parola, decisamente bella.

La STR7 rappresenta una netta evoluzione della gemella del 2011. I concetti aerodinamici sono stati estremizzati dai tecnici guidati da Giorgio Ascanelli.

Anche la vettura italiana cede alla moda dello scalino sul muso, ma si abbandona ad una forma elegante con le tipiche “corna” decisamente curate ed una svasatura a V verso l’interno che fa apparire lo scalino meno evidente.
Altro particolare che colpisce relativamente all’anteriore è la presenza delle derive nel sottoscocca collocate in una posizione decisamente avanzata rispetto a quanto visto sulle vetture concorrenti. Il muso, sottile e piatto, riprende un concetto già sperimentato da metà della scorsa stagione.

Estremo è il disegno dell’airscope. La presa d’aria dinamica, dotata di un disegno circolare, poggia su due sostegni in carbonio che integrano il roll bar. Questa soluzione riprende quanto già visto sulla STR6, ma porta la ricerca della massima penetrazione aereodinamica a livelli mai visti fin’ora, dato che i sostegni vanno a confluire non più sulla parte superiore del poggiatesta, ma bensì nella parte inferiore.

Sotto la presa d’aria dinamica si intravede una ulteriore presa d’aria circolare. Questa soluzione è finalizzata al raffreddamento del Kers ed interpreta in modo maggiormente aerodinamico quanto visto sulla F2012.

Lascia senza fiato il disegno delle pance. Queste sono estremamente compatte, dotate di bocche di ingresso notevolmente ridotte rispetto al modello del 2011. Anche sulla STR7 viene mantenuto il concetto di doppio fondo già utilizzato sulla versione 2011 ma, anche in questo caso, notevolmente estremizzato. Il disegno compatto e filante delle pance è stato reso possibile grazie ad una diversa disposizione delle masse radianti. Sono stati infatti collocati nella parte restrostante della vettura, alla fine del cofano motore, i radiatori dell’olio.

Gli scarichi sono posizionati in modo classico nella parte terminale – laterale delle pance, mentre si notano nella parte terminale delle fiancate delle branchie che fungono da sfoghi di calore per i radiatori dell’olio.

Anche la Toro Rosso è stata concepita sul concetto di assetto picchiato già ampiamente visto sulla nuova F2012 e che, secondo il pensiero di Newey, sarà uno dei temi caldi della stagione.

Di sicuro la STR7 è la monoposto più innovativa vista fin’ora. Ha saziato la fame degli appassionati di novità estreme legate a nuovi concetti aerodinamici. L’orgoglio italiano è alto, e adesso ci si attende molto da Ricciardo e Vergne, i quali hanno tra le mani una monoposto che può finalmente lottare per la top five tra i costruttori.

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