Gp Malesia 2012: le pagelle di Sepang

Fernando Alonso 10 L’istantanea perfetta del trionfo malese è il sorpasso cattivo con cui si sbarazza alla ripartenza di Mark Webber. Una belva, questo Matador, che appena ha fiutato la possibilità di fare bottino pieno ha cacciato gli artigli. Incantevole per tenacia e classe nell’inanellare giri veloci su un asfalto viscido e insidioso . E’ un fuoriclasse che studia da fenomeno. Moderno Gilles; più razionalità e meno fantasia, ma con lo stesso cuore che emoziona i tifosi. Prima vittoria stagionale, ventottesima in carriera. TIGERMAN

Sergio Perez 10 E’ bello vedere correre con tanta spregiudicatezza questo ragazzo che con la Sauber si piazza subito tra i primi. A tratti emozionante, dopo il temporale fa tremare la sua probabile futura squadra. E’ fantastico per la capacità di interpretare al meglio una pista che cambia giro dopo giro. La Sauber sembra all’improvviso la Red Bull dello scorso anno e volendo lui vince il duello “ai punti” con la Ferrari. Ma sul più bello arriva un lungo che pone fine ai sogni di gloria, ma che potrebbe aprirgli le porte ai sogni in rosso. L’UOMO DEI DUE TEAM

Lewis Hamilton 7,5 Ancora una pole che sa di risveglio e ancora una gara che lascia un po’ d’amaro in bocca. Porta a casa quindici buoni punti in una giornata caotica (con una sosta lenta ai box) ma non riesce a incidere sul bagnato come sa fare lui. E’ un Lewis concreto, ordinato ma ordinario, lontano parente del pilota “romantico” che sa stupire nel bene e nel male. La luce sembra pronta ad accendersi, basterebbe un fiammifero, ma Hamilton infila la mano nelle tasche e trova solo uno specchio dove vede l’immagine opaca di un pilota che deve ritrovare la voglia di fare spettacolo per arrivare ai risultati. REGOLARE

Mark Webber 7 Continua la collezione di medaglie di legno del lungagnone australiano. La notizia è che sta bastonando il campione del mondo Vettel in qualifica. Due su due, peccato che in gara il passo giusto per il podio arrivi sempre troppo tardi. Questa volta è troppo remissivo sul bagnato (vedi contro Alonso) e si sveglia sull’asciutto quando monta gomme medie. Il quarto posto è un risultato discreto che arriva senza infamia e senza lode, ma ha sei punti in più del compagno di team e siamo certi che sotto sotto… GODE

Kimi Raikkonen 8 Parte decimo a causa di una penalità e chiude quinto. In mezzo c’è una gara coriacea, aggressiva, che lo vede in grande spolvero anche sul bagnato. Nella prima parte incespica a centrogruppo, poi arriva una gran rimonta fatta di giri veloci e della solita guida pulita. Firma il best lap, che è un po’ la sua specialità. Una progressione alla Kimi, due anni di assenza e non sentirli. CATTIVO

Bruno Senna 8 Il cognome che porta è un macigno che spesso lo frena agli occhi della gente, quasi fosse una colpa. Hai voluto la bicicletta? E pedala. E stavolta Bruno la salita la affronta da scalatore vero, con pista che va asciugandosi sfodera doti di guida inaspettate, rendendosi autore di una piccola impresa. Da quindicesimo al restart a sesto finale, con un ritmo che esalta questa interessante Williams. Non sarà lo Zoncolan ma ha vinto una tappa importante. CREDIBILE

Paul di Resta 7 La Force India è lentina in qualifica ma sembra migliorare molto in gara. Il motore Mercedes va che è una bellezza sui lunghi rettilinei e lo scozzese centra per la seconda volta in stagione i punti. Stavolta un settimo posto di lusso in un Gp a dir poco complicato. CONCENTRATO

Jean Eric Vergne 7 Da debuttante non era facile uscire indenni dall’inferno di Sepang. E infatti lascia a desiderare in qualifica, per poi riprendersi la scena in gara. Dove lascia intravedere qualità importanti, su tutte la capacità di lottare in top ten senza commettere errori. La strategia è ottima e l’ottavo posto è un risultato importante. LITTLE BULL

Nico Hulkenberg 6,5 Completa con una gara accorta l’ottima giornata della Force India. Anche lui, come il compagno, parte indietro ma massimizza il potenziale della vettura in gara. E dopo un anno di assenza arrivano i primi due punti.

Michael Schumacher 6,5 Impressionante in qualifica, le curve malesi sono il palcoscenico perfetto per anelarsi in una magistrale danza tra freno e gas. Far scivolare tra i cordoli la W03 sul giro secco gli piace perchè la monoposto risponde bene, il re si diverte. Peccato che in gara Grosjean lo tocchi mandandolo prima in testacoda e poi all’ultimo posto. Da lì, complice i problemi sul long run della macchina, Michael scompare. Lo si rivede al traguardo dove prende almeno un punticino. SFORTUNATO

Sebastian Vettel 6 Si qualifica dietro Webber e si lamenta, ormai troppo, della vettura. Il tedeschino non c’è più, perso com’è nei menadri di una frustrante mezza competitivà. Su pista asciutta sembra puntare al podio ma Karthikeyan decide deliberatamente di bucargli una gomma. Gara compromessa e deludente undicesimo posto. La sua macchina si chiama Abbey in onore ai Beatles, ma Kinky Kylie era molto più “rock”. IN CRISI

Jenson Button 5 Il solito marpione che cambia mescola in anticipo in modo da scaldare le gomme un giro prima e fare la parte dello spauracchio. Con il fondo scivoloso potrebbe, ancora una volta, essere la sua giornata ma un eccesso di confidenza gli fa cercare un sorpasso improbabile. In uno spazio che sa di triangolo delle Bermuda: tra la Ferrari che scappa, Hamilton che ride e Karthikeyan fermo in curva. E così scompare. AUTOGOL

Nico Rosberg 5 Accusa giorno dopo giorno il confronto con un sette volte campione del mondo pienamente ritrovato. E con una Mercedes consistente come la pasta frolla non può andare molto lontano. Quasi arrendevole nell’approccio. MOMENTACCIO

Felipe Massa 3 Il dato di fatto è che con la macchina che vince il Gp lui riesce a chiudere ultimo fra i non doppiati. Il testa-coda in rosso è la quintessenza della crisi del brasiliano. Che si sgretola in gara molto più velocemente delle sue gomme. Soffre problemi di bilanciamento e di grip, non riesce a tenere un passo costante. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Quindicesimo e solo, mentre la squadra gioisce per un risultato incredibile e strizza l’occhio a Perez… TINKY WINKY

Romain Grosjean 4,5 Ancora una volta vanifica tutto il potenziale della Lotus con una scellerata partenza. Deve capire che le gare non si vincono nelle prime curve. Prima rovina la gara a Schumacher, poi vola fuori nel tentativo di recuperare posizioni. IMPULSIVO

Kamui Kobayashi 6 Deve riflettere sulle otto posizioni in griglia rimediate dal compagno di team. Un Perez così puà mandarlo al manicomio. Eppure Koba è bravo a tenere botta in gara e riesce a insediarsi in zona punti dopo un bel run su intermedie. Ma sul più bello si rompono i freni.

Vitaly Petrov 6 Primo della “serie C” il russo si fa notare per la strenua difesa sulla Ferrari di Massa. Insomma contro Felipe fanno tutti bella figura, anche una Caterham da ventesimo posto riesce a tenersi dietro per più di cinque giri una Ferrari…

Timo Glock 6 Riesce a infilare la Marussia tra le due Caterham e rifila quasi un giro al compagno Charles Pic (5).

Narain Karthikeyan 3,5 A suo modo è un protagonista del Gp. Dal decimo posto provvisorio e dall’incubo (o sogno per qualcuno?) di vedergli assegnato mezzo punto ai punti di sutura che vorrebbe provocargli Vettel. E’ nella terra di nessuno quando Button lo prende, ed è la prima karthi-catechizzazione. La seconda  arriva, sprovveduto e maldestro, tampona Sebastian bucandogli la posteriore sinistra. JAI HO

Altri: Daniel Ricciardo (5,5); Pastor Maldonado (5,5); Heikki Kovalainen (5,5); Pedro de la Rosa (5).

Gp Malesia 7,5 Eccetto la stucchevole pausa di tre quarti d’ora il Gran premio è godibile e pieno di sorprese. Dalla cavalcata trionfante di Alonso allo show di Perez. Senza dimenticare i guai di Button e di Vettel e le stesse prodezze di Raikkonen e Senna. Insomma una griglia con la quale, davvero, non ci si può annoiare.

Ettore Giovannelli 8 Era da tempo che il buon Ettore non lo si vedeva così protagonista. Iniziando dal pre gara quando Horner gli asciuga delicatamente una goccia d’acqua sul viso. Una scena raccapricciante. E poi l’aforisma del giorno “In pit lane il rumore dei tuoni supera il rombo dei motori“. Per non parlare della linea rossa da non oltrepassare. TOGLIETEMI TUTTO MA NON IL MIO MICROFONO

Il caffè di Paul Hembery 5 Il simpaticissimo direttore Motorsport Pirelli è più pimpante che mai in pit lane. La pausa dà spazio a qualche licenza di troppo in diretta. E quando Stella Bruno gli chiede come si può impiegare il tempo rimanente lui, novello Casanova, si butta: “Ci potremmo prendere un caffè..“. INQUIETANTE

Strategia Ferrari 8 Semplicemente perchè dopo anni, per la prima volta, in Ferrari non hanno aspettato fuori con le gomme da bagnato la solita pioggia che ovviamente non è più arrivata. Vuoi vedere che Neil Martin dalla base Nasa di casa sua inizia a servire a qualcosa?

La guerra dei gazebo 4 I vecchi ombrelli erano troppo antiquati, adesso le squadre in caso di bandiera rossa costruiscono veri e propri accampamenti in pit lane. Roba antiestetica per eccellenza. E, a differenza di Montreal, qui mancavano i biscottini dell’ingegner Komatsu (8) della Lotus…c’è stata la pasta di Button, ma non è stata la stessa cosa.

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