Ecclestone, un passo indietro sul Bahrain?

Seppur questa settimana si correrà in Cina, la Formula 1 è con la testa già in Bahrain. E’ giunta notizia che nello Stato del Golfo la situazione è peggiorata nelle ultime ore, tanto che è stato organizzato un vero e proprio attaccatto alla polizia locale con una bomba artiginale.

Secondo l’agenzia Reuters, ieri i manifestanti hanno lanciato bombe molotov contro la polizia in assetto antisommossa, per attirare gli agenti nel villaggio sciita di Eker, appena fuori Manama, dove era stata piazzata la bomba artigianale che ha ferito gravemente quattro agenti. Un portavoce del ministero degli interni ha ammesso: “Possiamo considerarlo come un vero e proprio atto terroristico”.

La FIA continua a monitorare la situazione, mentre Human Rights Watch ha voluto informare proprio la Federazione che gli eventi che si stanno susseguendo non sono da sottovalutare. Le squadre di F1 stanno arrivando a Shanghai per il GP di questa settimana, ma come riportato, hanno già pronto un “Piano B” per tornare in Europa senza passare del Bahrain.

La riunione che si doveva tenere questo giovedì, potrebbe addirittura essere spostata a sabato dopo le qualifiche, ma pare che le squadre non siano intenzionate a recarsi in Bahrain, ora che il picco degli scontri sta causando anche diversi morti. Il GP del Bahrain, dunque, potrebbe essere boicottato per ovvi motivi di sicurezza.

Ed in questo contesto, anche Bernie Ecclestone sembra aver fatto un timido passo indietro, ammettendo che non si possono obbligare le squadre a correre: “Se le squadre non vogliono andare, allora non andremo”. Ma poi aggiunge: “La decisione di annullare o rinviare la gara deve provenire dalla FIA, dagli organizzatori dell’evento o dal Principe ereditario del regno”.

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