Raikkonen incanta: corsa da fenomeno e 2° posto

E’ una Lotus sorprendente quella che recita da assoluta protagonista la sua parte a Sakhir.

Mattatore dei primi giri è Romain Grosjean che fa intravedere subito il ritmo impressionante che può mantenere la squadra di Enstone in questa semi-gloriosa giornata.

Ma a “ghiacciare” l’arido deserto asiatico e farlo diventare la propria personale steppa dorata ci ha pensato un funambolico Kimi Raikkonen in una giornata quasi epica che fa da ponte tra un passato glorioso e un presente dal significato nuovo, entusiasmante, vero.

Kimi partiva undicesimo, sembrava totalmente fuori dai giochi dopo le qualifiche. Pronostico banale in una F1 tanto livellata quanto incostante nei valori espressi. La Lotus E20 si è adattata perfettamente alle curve spigolose, nette, del tilkodromo bahrainita.

La monoposto diventa l’arma letale nelle mani del pilota che ha la guida più “precisa” del Circus. E Raikkonen, quando corre così, ha ben pochi rivali. Sorpassa in poche tornate Massa, Alonso, le McLaren e Webber. E’ un fiume in piena che vuole tornare sul gradino più alto del podio, dove manca da Spa 2009. Non ce la fa, costretto com’è ad accontentarsi della piazza d’onore

Roba alla Prost, anno (anzi in questo caso due) sabbatico e ritorno in gran stile. Concentrato, cattivo, implacabile. Kimi affianca Sebastian nel terzo stint lo guarda, spinge tutto sè stesso nell’abitacolo come se la ex Renault fosse un Kart in uscita curva da far accelerare più forte.

Il sorpasso gli resta in canna, da lì si tratta di gestire un secondo posto splendido – e il podio gli manacava da Monza 2009 – ma che può lasciare insoddisfatti se ti chiami Kimi Raikkonen: “Gran giornata, peccato per un po’ di traffico all’inizio, volevo e potevo vincere”.

Romain Grosjean chiude terzo, il francese corre bene dimostrando un’ acquisita maturità. Per lui arriva il primo, meritato, podio in carriera. Eppure deve arrendersi a quell’iradiddio che è il biondino compagno di team quando decide di fare sul serio. Ad un certo punto alza anche un po’ il piede per farlo passare in fondo al dritto.

Non così a detta di Raikkonen, che ne aveva di più e sostiene che quel sorpasso è stato verissimo:

E’ stato un gran fine settimana per il team, dobbiamo essere soddisfatti. Romain ha fatto la sua gara, giusto che mi ha tenuto dietro finchè ne aveva, non ci sono ordini di squadra tra noi”.

Ma è l’ultima battuta che rappresenta appieno il carattere di Iceman: “Sono un po’ deluso, dovevamo vincere“.

Quel “bit disappointed” che a Kimi piace quasi quanto “Wait and see“. Pilota di poche parole il finnico. Ma in giornate così a parlare sono i fatti, e che fatti.

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