Il destino tra Mugello e fabbrica: è una Ferrari da “all in”

“In queste quattro gare abbiamo limitato i danni, è andata bene ma non dobbiamo sprecare questo colpo di fortuna” firmato Stefano Domenicali. In Ferrari vivono i dieci punti di distacco dalla testa della classifica Piloti come un successo. C’è da capirli considerando le scarne performance di una monoposto altamente incostante e a dir poco deludente.

La F2012 doveva fare faville, si è rivelata un’auto affidabile ma poco ambiziosa, spersa tra mille problemini di aderenza e di bilanciamento. E, cosa rara per una Rossa, priva del giusto spunto sul dritto. Un mezzo disastro se non fosse che la vettura, a sentire gli addetti ai lavori, ha ampi margini di sviluppo.

Ci crede Domencali: “Stiamo rinnovando tutti i reparti, e ci stiamo rinforzando dove ne abbiamo più bisogno (con i nuovi ingegneri  aerodinamici Ben Agathangelou e Lawrence Hodge, quest’ultimo – ex McLaren – debutterà proprio al Mugello ndr). Dobbiamo seguire i tempi, spesso siamo rimasti troppo indietro rispetto ai cambiamenti regolamentari. E’ altrettanto chiaro però che adesso serve un cambio di marcia nell’immediato. I nostri tecnici lo sanno bene e stanno lavorando giorno e notte per dare ai nostri piloti una vettura ben più competitiva di quella che abbiamo visto in pista nelle prime quattro gare”.

La Ferrari tra Mugello e Spagna si gioca il mondiale e una gran fetta di credibilità, fallire adesso significherebbe salutare definitivamente un altro campionato. A seguire il critico momento della Ferrari c’è in prima persona il presidente Montezemolo come confermato dal team principal: “Il nostro progetto di rinnovamento della Scuderia è a lunga gittata e il presidente lo sta seguendo di prima persona”.

La Ferrari a maggio è pronta a calare il suo personale tris: nuova aerodinamica (ali, forma delle pance), scarichi rivisti (si proverà a tornare alla soluzione esterna/bassa) e fondo. Ma chi si aspetta di veder girare una versione B rivoluzionaria tra la San Donato e le Biondetti potrebbe rimanere notevolmente deluso.

Maranello ha deciso di rischiare il tutto e per tutto, di giocarsi il jolly del tempo rispetto alla carta più sicura del riscontro in pista. Il lavoro sugli sviluppi proseguirà incessantemente in fabbrica per sfruttare ogni minuto lavorativo a disposizione. Ritmi pazzeschi per presentarsi nelle prove libere di Barcellona con la versione rivista dell’attuale monoposto. Ben dieci giorni dopo i test collettivi del Mugello.

Un lavoro in due parti, ma una “puntata” pericolosa su galleria del vento e sul simulatore. D’altronde la Ferrari deve recuperare almeno mezzo secondo in qualifica per essere competitiva. E c’è bisogno di sfruttare ogni attimo utile per farlo.

A confermare questa scelta, coraggiosa, è lo stesso Stefano Domenicali: “La settimana prossima ci sono tre giorni di test al Mugello ma non è detto che tutti gli aggiornamenti previsti per Barcellona si vedranno in quell’occasione. Dobbiamo cercare di sfruttare ogni minuto a disposizione per incrementare la prestazione della F2012”.

Più chiaro di così non si può. Peccato che la Ferrari si sia ridotta a questo gioco al massacro, a questa roulette dove  rischia tutto, per colpa di un inverno costellato di errori. Ma tant’è e adesso bisogna fare di necessità virtù. Ripartendo da quei dieci punti da Vettel e da quella vittoria a Sepang che sa di impresa.

Grazie a un mastino come Fernando Alonso; l’asturiano è il primo a sperare nel cambio di passo: “Dobbiamo recupare almeno 4/5 decimi. Cosa difficile perchè miglioreranno tutti prima di Barcellona ma due decimi potrebbero non bastare. Però sono fiducioso e mi sento ancora in lotta per il mondiale”.

Dita incrociate per i ferraristi, con l’augurio che stavolta i dati della galleria del vento e i calcoli al computer trovino riscontri appropriati tra le pieghe infernalmente selettive del Montmelò.

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