Gp di Gran Bretagna: le pagelle di Silverstone

Mark Webber 10 Giù il piede destro, gas a tavoletta. Al quart’ultimo giro tiene aperto dove non ti aspetti, butta dentro la Rb8 con inaudita prepotenza e realizza il sorpasso fotografia del Gp. Ai danni di un Alonso che non può nulla. Una vittoria cattivissima e un po’ inaspettata che il cangurone costruisce nel primo stint, quando con le meno performanti Soft regge il passo della Ferrari che è su Hard. Mark non sarà un fenomeno ma quando corre così ha il suo perchè. E si rilancia nel mondiale. Seconda vittoria stagionale, nona in carriera, dopo il 2010 espugna di nuovo la “classica” Silverstone. INDIAVOLATO

Fernando Alonso 10- Merita il voto massimo per una pole straordinaria, che è tutta del pilota, da manico vero e attributi quadrati. Fernando ha colmato così un digiuno che durava da troppo tempo. In gara a voler essere pignoli, ma proprio pignoli, poteva forzare un po’ di più il primo stint, magari allungandolo di due tornate o strapazzando di più le mescole. E magari poteva chiudere leggermente la porta a Webber. Ma sono dettagli. La Red Bull era più forte ed il secondo posto nella selettivissima Silverstone è oro colato. Continua la scalata capolavoro al mondiale. Unico driver cinque volte sul podio. THE CONSTANT

Sebastian Vettel 7,5 Nonostante la competitività della vettura, Seb in Inghilterra non ha mai dato la netta sensazione di poter vincere il Gp. Colpa di una partenza così e così che lo relega nel trenino di piloti dietro a Schumi. Si libera del traffico anticipando la sosta e girando su ottimi tempi. Ma per il primo posto è tardi e negli ultimi giri non riesce a sopravanzare Alonso. Regolare ma mai brillante, soprattutto in qualifica dove sotto la pioggia si fa fregare dal buon Webber. E adesso i punti dalla vetta sono ben ventinove… RIDIMENSIONATO

Felipe Massa 8 Finalmente un fine settimana senza sbavature da parte di Felipe. Deciso, tonico, arrembante, sia in qualifica che in gara. Buon quinto sul bagnato in prova, ottimo quarto in gara. Bello il sorpasso ai danni di Schumacher, ottima la difesa nei primi giri su Vettel. Considerando macchine e talento dei tre davanti si può dire che Massa ha raccolto quasi il massimo. CONVINCENTE

Kimi Raikkonen 7 Sesto in qualifica, il leitmotiv è sempre lo stesso. Correre a ridosso dei primi, stabilmente in zona punti, e uscire pian piano quando i serbatoi si scaricano fino a trovare quel punto di equilibrio perfetto, solitamente a cavallo degli ultimi stint, nel quale la E20 inzia a fare fuoco e fiamme. Lui è bravo a capitalizzare il risultato, il quinto posto è un buon piazzamanento ma la Lotus deve mettere a posto tutti i pezzi del puzzle se vuole ambire a vincere. PIAZZATO

Romain Grosjean 8 Nei primi giri perde del tempo ai box, dove cambia anche l’ala, a causa del contatto con di Resta. E’ bravo, dunque, a risalire la china e rimontare a suon di giri veloci fino al sesto posto finale. Una bellissima gara macchiata dall’errore in qualifica e dalla solita irruenza delle prime fasi. Il voto tondo è alla velocità che, gara dopo gara, sta dimostrando di possedere. Se matura sotto altri aspetti l’anno prossimo potremmo trovarci davanti a un gran pilota. Altrimenti girerà sempre in tondo senza arrivare mai (primo). ODISSEA

Michael Schumacher 7 Come la posizione finale. Un settimo posto soltanto accettabile a causa della poca competitività in condizioni normali della Mercedes W03. Non a caso dopo la splendida terza piazza in qualifica il kaiser aveva candidamente affermato: “Voglio una gara bagnata o mista, ma non del tutto asciutta” Come non detto Schumi. INERME

Lewis Hamilton 6,5 Ci si aspettava di più, ma proprio tanto. Da lui e dalla squadra che proprio alla vigilia aveva millantato sviluppi quasi risolutivi tali da “chiudere il gap con la Red Bull“. Invece una McLaren (5) in involuzione tecnica frana a pochi Km da casa e Lewis non riesce a esaltarsi nè sul “suo” bagnato nè in gara. Ottavo in griglia, ottavo in gara. Ma si becca una sufficienza piena per quel contrattacco da “libro cuore” su Alonso nonostante avesse le gomme finite. STOICO

Bruno Senna 6,5 Mentre il compagno fa casini di tutti i tipi Bruno zitto zitto rosicchia altri due punticini su una pista difficile e contro avversari di alto livello. CONCRETO

Jenson Button 6- Qualifica disastrosa, al limite dell’indecenza. Si riprende a fatica in gara dove con una strategia intelligente e tanta pazienza riesce a rientrare per il rotto della cuffia in zona punti. Non è più lui ma almeno, considerando l’assenza della Macca a Silverstone, ci mette una pezza correndo una gara più che dignitosa. PUNTICINO

Kamui Kobayashi 5 Compromette la lotta per i punti con quello strike folle in pit lane. Riesce ad abbattere simultaneamente ben tre meccanici. Niente di rotto per i malcapitati, solo qualche dolorosa contusione. Chiede subito scusa ma appare troppo distratto e la svista è stata pericolosa. In più, ormai,  la classifica latita. Leggermente smarrito, non va a punti dal Canada. BOWLING

Nico Hulkenberg 6 Gara onesta, forse meritava qualcosa in più considerando che è partito cinque posizioni indietro per aver sostituito il cambio. La Force India (indiana ma con sede a Silverstone) , tra penalità e incidenti, non è stata profeta in “patria”.

Jean Eric Vergne 6 Partito in fondo al gruppo per la penalità inflittagli a Valencia, il francese è bravo a rimontare fino al quattordicesimo posto. Chiudendo la gara a soli due secondi di distacco dal collega di box Daniel Ricciardo (5) che partiva ben 11 posizioni più avanti.

Nico Rosberg 4,5 Mai in palla, surclassato sia in qualifica che in gara da Michael Schumacher. Ci si mette anche un problema ai box ma sinceramente lui…dov’era? ASSENTE

Pastor Maldonado 4 E sono due. Dopo lo speronamento a Hamilton in Spagna ecco l’incidente con Perez. Due latini che se le sono date di santa ragione ma la colpa per il contatto è ancora una volta del venezuelano.  In F1 serve il piede ma anche la testa. DEMOLITION MAN

Sergio Perez 5 Il suo Gp di Gran Bretagna finisce, con la sospensione rotta, dopo il contatto con Maldonado. Non ha particolari colpe ma va detto che anche lui si era messo capo e piedi in una situazione difficile. Correndo con il coltello tra i denti un derby sudamericano fin troppo “sentito”, molto corrida e poco F1. Poi impreca per radio e dà in pubblico del “pericoloso” a Maldonado. NERVOSO

Paul di Resta 6 politico La sensazione è che avrebbe potuto disputare una buona gara visto che scattava decimo. Purtroppo esce subito di scena a causa della collisione con Grosjean.

Marussia 4 Disastri su disastri. E non cavalchiamo l’onda emotiva dell’incidente occorso alla povera Maria De Villota, sul quale si potrebbero scrivere fiumi di arringhe contro la scelta del team di provare tra camionette e aerei. Attendendoci a Silverstone, chissà perchè la Marussia è stata l’unica squadra i cui piloti andavano in testacoda sul rettilineo! E venerdì Pic ha causato bandiere rosse e gialle a go-go per problemi tecnici. Timo Glock e Charles Pic si beccano 5 per il solito girovagare senza infamia e senza lode. Ma sono più vittime che carnefici.

Altri: Heikki Kovalainen (6-); Vitaly Petrov (sv); Pedro de la Rosa (5) ; Narain karthikeyan (4,5)

Bandiera rossa nelle qualifiche Diviso in due fazioni, come spesso capita, il popolo della F1 si interroga sull’opportunità o meno della lunga interruzione inglese. Be’ chi scrive è pienamente d’accordo sulla scelta della federazione. E non c’entrano i piloti, il loro coraggio, spirito o temerarietà. Semplicemente, causa la regola del parco chiuso, gli assetti delle macchine erano totalmente inadeguati per quella mole d’acqua. In più mettiamoci un asfalto pessimo, per niente drenante. Che senso ha far girare un pilota come un passeggero in balia dell’aquaplaning? Dove sta lo sport, o il divertimento, in tutto ciò? La bandiera rossa ha aiutato la Ferrari, ma non è accettabile alcun tipo di dietrologia. Fanno fede i team radio di piloti come Vettel e di Resta che hanno comunicato ai box: “C’è aquaplaning dovunque, non si può guidare, la macchina non sta in strada”.

Gp di Gran Bretagna 7 Corsa non troppo entusiasmante, un classico Gp di luglio si potrebbe dire. Con sole (!) e trenini di piloti che si barcamenano tra passo gara e strategia. Ma qualche manovra e duello interessante dopotutto si è visto. Alonso-Hamilton, Massa-Schumacher, e il thriller finale con Webber che incanta i serpenti e lascia sul posto la Ferrari.

Silverstone tra fango e traffico 3 E’ la prima volta che gli organizzatori di un evento sportivo chiedono agli spettatori di rimanere a casa per l’inagibilità dei parcheggi e per il troppo traffico. Certo la pioggia era tanta, davvero un tempaccio. Ma fa sorridere che gli inglesi, quelli con l’ombrello aperto anche ad agosto, si siano fatti prendere così alla sprovvista. Disservizi davvero poco british.

Ferrari 8,5 E chiudiamo con una nota di merito. La Rossa dall’Australia alla Gran Bretagna, ovvero una gara tostissima tutte curve e aerodinamica, ha recuperato qualcosa come 1″5 a Red Bull e compagnia bella. E pace se il passo con le soft non c’era. Inutile anche fare gli ingegneri del giorno dopo. Contano i fatti e quelli dicono che Alonso è in testa al mondiale e che la Ferrari è stata competitiva a Barcellona, Monaco, Montreal, Valencia e Silverstone. Ovvero su ogni tipo di tracciato. Qualcosa di impensabile fino a tre mesi fa. COMPLIMENTI

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