Alonso: “Questo non è abbastanza per vincere il mondiale”

Dopo due vittorie ed un secondo posto nelle ultime tre gare e dopo aver agguantato, contro ogni previsione iniziale, la leadership del mondiale piloti, un weekend come quello appena terminato in Ungheria è un po’ come un fulmine a ciel sereno, qualcosa di altrettanto inaspettato.

La Ferrari, soprattutto nell’ultima corsa, aveva lanciato dei segnali molto forti alla concorrenza; l’idea era che le “sofferenze di infanzia” della F2012 fossero solo un lontano ricordo. Alonso aveva dominato dall’inizio alla fine la gara tedesca, conquistando anche la pole position ed avevamo sottolineato come la vittoria di Hockenheim, contrariamente alle altre due vittorie, sicuramente influenzate da fattori esterni, aveva mostrato “i muscoli” della F2012.

In realtà, la gara appena terminata in Ungheria, mostra che, si, i muscoli ci sono, ma è necessario ancora tanto lavoro per sfruttarli al meglio ed adattarsi ad ogni situazione di pista. Il circuito dell’Hungaroring è molto particolare, caratterizzato da sali-scendi e curve in cui serve tanta trazione, punto debole di questa F2012 sin dall’inizio della stagione. Fortunatamente la gara si è conclusa, dal punto di vista dei punteggi, nel migliore dei modi per Alonso, quinto al traguardo davanti  all’avversario diretto Webber, solo ottavo dopo essere partito dall’undicesima piazza.

Alonso, però, oltre al “mal comune, mezzo gaudio” non è dell’umore perfetto per festeggiare la leadership ed il suo trentunesimo compleanno, cosciente che in condizioni “normali” la Ferrari non è ancora la macchina migliore del lotto. Le ultime due gare sono state un po’ condizionate dal meteo che ci ha aiutato un po’, soprattutto al sabato – le parole di Alonso al termine della gara magiara. In condizioni d’asciutto abbiamo sofferto sia a Silverstone che in Germania. Qui con tutto il weekend sull’asciutto abbiamo visto un po’ più la realtà. Sappiamo che la Red Bull, la McLaren e la Lotus sono un po’ più veloci sull’asciutto, ma abbiamo qualche idea per le prossime gare. 

Ecco quindi come si giustifica la grande concentrazione e il profilo basso mantenuto dalla squadra nonostante gli ottimi risultati ottenuti agli ultimi tre Gp: alla Ferrari sanno benissimo che un conto è essere bravi a sfruttare ogni occasione, massimizzando gli sviluppi positivi che comunque la F2012 ha mostrato; un altro conto è diventare la macchina da battere e la Ferrari, evidentemente ancora non lo è. Dobbiamo essere concentrati – prosegue Alonso – ma non preoccupati perchè conosciamo bene la situazione che abbiamo visto oggi. Però dobbiamo andare in vacanza sapendo che quello che abbiamo in mano adesso non è abbastanza per tenere la testa del mondiale e per vincere. 

Guai a cullarsi sugli allori per Alonso. Il vantaggio sugli avversari c’è ma non è tale da permettersi di correre in difesa, soprattutto quando mancano ancora nove gare al termine. Gli ingegneri conoscono i problemi della F2012 e hanno già intrapreso la strada giusta per migliorare un materiale che, contrariamente alle aspettative, si è mostrato valido ed ad alto potenziale. Ma gli altri non stanno a guardare; la McLaren ha fatto un gran balzo avanti nelle ultime gare e la Lotus è in costante crescita, anche se manca ancora la vittoria. La Red Bull è un po’ in bufera ma, per ora, è ancora la diretta rivale. Dobbiamo fare un passo avanti – è la convinzione di Fernando Alonso. Abbiamo un gap molto importante, quaranta punti sul secondo e più sugli altri. Abbiamo un’opportunità molto sostanziosa se riusciamo a trovare un po’ più di velocità. E’ tutto sulle nostre mani ma in questo momento non ce l’abbiamo.

 

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