Schumacher se la gioca bene: settimo a Spa

Le trecento candeline in F1 non andavano spente in un triste anonimato; è quello che avrà pensato Michael Schumacher con la visiera abbassata ai nastri di partenza del Gran premio del Belgio.

Complice la zuffa con botto provocato al via dal folle Grosjean, il kaiserone ha potuto guadagnare tante posizioni allo start, gettandosi a La Source con la grinta e la cattiveria dei vecchi tempi.

Michael, che qui raramente delude (l’anno scorso ottimo 5°),  nei primi giri insidia i battistrada riuscendo a piazzarsi in zona podio.  Non paga però il tentativo dell’unica sosta, causa il rendimento ondivago delle Pirelli sulla Mercedes, vecchio tallone d’Achille di Stoccarda.

Schumi crolla, fa da tappo, ed è costretto a fermarsi due volte. In più perde la settima marcia. Per questo il settimo posto finale è un risultato più che soddisfacente, arrivato tra mille difficoltà e a denti stretti.

Stoico e generoso il duello prolungato con Kimi Raikkonen, da libro cuore le resistenze verso piloti più performanti sul rettilineo del Kemmell. Meno bello il sorpasso subito all’Eau Rouge da Kimi, ma le gomme erano finite e ormai si trattava solo di correre in difesa:

“Una o due soste non sarebbe cambiato molto, penso che sarei finito comunque in settima posizione. E’ stato meglio non rischiare visto che le gomme erano praticamente finite. Avrei potuto anche spingere di più nell’ultima parte di gara ma dovevo salvaguardare la meccanica; la settima marcia era saltata e sarebbe stato un peccato ritirarmi. Peccato perchè con un pizzico di fortuna in più potevamo prendere più punti”.

Gara durissima, invece, per Nico Rosberg. Il tedesco si è classificato undicesimo dopo una discreta rimonta dal ventitreesimo posto. Ma più di una volta si è trovato in difficoltà a reggere gli attacchi di piloti con gomme più fresche:

“Abbiamo tentato l’azzardo dell’unica sosta, ma non ha funzionato. Peccato perchè se fossi partito più avanti sarei andato agevolmente a punti. Purtroppo negli ultimi giri ho dovuto alzare bandiera bianca e il secondo stop ci ha tagliato le gambe”.

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