Gp del Belgio: pagelle con Spa-vento iniziale!

Jenson Button 9,5 Trovato l’assetto, fatto il tempone. La svolta del suo Gp del Belgio avviene sabato tra libere e qualifiche quando ritrova quell’amalgama che mancava da un po’ con la McLaren. Pole strepitosa e gara servitagli su un piatto d’argento dalle sfortune altrui. Con Vettel dietro e Alonso e Hamilton fuori gioco non deve fare altro che spingere all’inizio e poi gestire il potenziale immenso di una Mp4-27 in forma smagliante. Esce dall’anonimato di una primavera-estate passata all’ombra di altri big “laureandosi” a Spa. Seconda vittoria stagionale, quattordicesima in carriera (raggiunti Brabham, G. Hill e Emerson Fittipaldi). ILLUMINATO

Sebastian Vettel 9 Abulico e assente ingiustificato in qualifica, il prode Seb “una tantum” caccia gli artigli in bagarre. Lui che nel corpo a corpo ha spesso lasciato a desiderare stavolta corre sulle ali dell’entusiasmo. Vedere Hamilton e Alonso fuori è una spinta a fare più punti possibile, lo testimoniano i sorpassi prepotenti su Massa e Webber. Perfetta la gestione delle mescole che gli permette di attuare la difficile strategia della singola sosta. Si riprende con gli interessi quello che ha perso a Valencia, adesso lui e Nando sono pari. FENICE

Kimi Raikkonen 8 Idolo del pubblico di Spa, magistrale interprete dei saliscendi delle Ardenne, sospinto dai favori del pronostico e da una Lotus finalmente pronta per la “prima”. Gli ingredienti ci sono tutti ma la pietanza è leggermente insipida; Kimi chiude terzo con qualche rimpianto. Soffre troppo con gomme (e freni) nel primo stint e perde tempo in duello rusticano con Schumacher al sapore di Drs. Si fa anche passare da Hulkenberg e, quando la sua E20 si mette a filare, becca il traffico. Occasione sprecata ma arriva il quinto podio stagionale. E il sorpasso finale a Schumacher all‘Eau-Rouge è un dessert di coraggio e bravura che chiude il banchetto domenicale provocando la convinta ovazione del pubblico quando il finnico prende la parola sul podio. RE DI SPA

Nico Hulkenberg 8,5 Approfitta lesto del ginepraio di auto e destriti alla prima curva per guadagnare tante posizioni al via e si fionda a razzo sui primi, privo di complessi di inferiorità. Supera Raikkonen e insegue Button, il tedeschino della Force India è scatenato, mosso dal fuoco sacro di un talento che “ha da esplodere”. Alla fine cede a Raikkonen ma è freddissimo nel respingere gli attacchi di Webber (e Massa). Un quarto posto sublime per l’incredibile Hulk e…giacchè ci troviamo: se fosse lui l’uomo giusto per affiancare Alonso? MARVEL

Felipe Massa 7 Tra tanti ritiri scala qualche posizione di vertice anche il povero Felipe, sempre più bistrattato da critica e tifosi. Lui che becca mezzo secondo da Alonso in qualifica, che parte (bene) da una triste settima fila. Che le becca da Sebastian Vettel senza appello ma che per una volta le dà, e di santa ragione, a una Red Bull (quella di Webber). Da metà gara in poi sembra più libero con la testa, il passo è buono, il risultato anche. Dieci punti utili alla Ferrari che così rimane aggrappata a McLaren e Lotus. PRESENTE

Mark Webber 6,5 La grande occasione la perde proprio lui, sesto sotto la bandiera a scacchi e incapace di rispondere a Vettel in un duello fratricida che lo vede andare K.O. alla “Bus Stop Chicane”. In più ci si mettono i bibitari che nel diversificare le strategia mollano a Mark quella sbagliata, facendolo fermare due volte nonostante la Rb8 potesse reggere benissimo nei 44 giri con due soli treni di gomme. Oltre il danno anche la beffa. E s’arrabbia col team. SNOBBATO

Michael Schumacher 7 Tocca quota 300 presenze in F1 e salva l’onore della Mercedes con una gara gagliarda. Fatta di duelli e ruote bloccate, di sorpassi sul dritto e di sofferenza nel misto. Prova l’azzardo dell’unica sosta, non gli riesce. In crisi nera di gomme (che novità) fa da tappo ma con uno “splash and go” (che oggi dovremmo chiamare “tyres and go”) ultimi giri amministra agevolmente il settimo posto. Da censurare la manovra sconsiderata su Vettel in entrata ai box, da esaltare la capacità di non soffrire con una marcia in meno (la settima che lo abbandona nell’ultimo stint). IN FORMA

Jean-Eric Vergne 7,5 Torna a punti dopo la gara in Malesia e lo fa in modo convincente, occupando anche posizioni nobili per gran parte della gara. Un ottavo posto che è ossigeno puro per la cenerentola Toro Rosso. Da notare che sia il francese che Daniel Ricciardo (7,5) tirino fuori la miglior prestazione stagionale sulla pista più difficile. MISTERO

Paul di Resta 6 Partiva nono e complici i molteplici ritiri poteva fare ben altra gara. Ma soffre troppo nel primo settore e non trova lo stesso feeling con la monoposto del compagno Hulkenberg. Racimola almeno un punticino che fa morale.

Romain Grosjean zero spaccato Su dodici gare il cappellaio matto della Lotus per la quinta, sesta, volta prova a vincere il Gran premio alla prima curva. Taglia la strada ad Hamilton innescando una carambola pazzesca e per poco non ammazza Fernando Alonso. Mente spudoratamente ai microfoni dicendo di non aver visto il replay, quando le immagini lo incastrano. Punito severamente dagli steward anche “Per aver eliminato dalla gara dei contendenti al titolo”. Può sembrare una motivazione bislacca, nasconde invece un severo monito della direzione gara; per poter correre tra tanti campioni bisogna avere cervello, oltre che testa. E’ un discorso generale che abbraccia anche altri piloti, non solo il francese. Romain e Maldonado corrono ancora con un’aggressività simile a quella dei piloti Gp2, casinisti e frettolosi. Basti vedere Razia in gara 2 di Spa. Per gente così in F1 non c’è posto, i rischi sono troppo alti. FOLLE

Pastor Maldonado 4,5 Un altro plurimedagliato per sanzioni ricevute, ben nove in dodici gare. Almeno stavolta, dopo la penalità in qualifica, va a sbattere da solo. MALDOCRASH

Fernando Alonso sv Con gli avversari diretti in ritardo e con una F2012 che tra le mani di Massa ha fatto vedere buone cose, Nando poteva agevolmente lottare per la seconda posizione se non per qualcosa in più. Deve invece ringraziare iddio se è uscito da Spa sano e salvo dopo il “tentato omicidio” di Grosjean. Perde punti preziosi nei confronti di Vettel, sembra scosso ai box (e te credo!) ma reagisce con la solita forza caratteriale. Il suo incidente, con la Lotus che gli sfiora il casco, è anche un messaggio indiretto ai detrattori, ai “gufi” sparsi qua e là. Per queste cose c’è un bel campionato di calcio che si chiama Serie A che è appena iniziato. Questi ragazzi, questi eroi, facciamoli guidare in pace, tifiamo per tutti loro. La F1 resta uno sport pericoloso, ricordiamolo. MIRACOLATO?

Lewis Hamilton sv Vedere Luigino che dà del matto a un collega non ha prezzo; per tutto il resto c’è Grosjean. Hamilton è portatore di una follia che si mischia armonica con l’indiscussa genialità del fuoriclasse. Corbellerie in carriera ne ha fatte ma in confronto a “banditi” da B-movie del calibro di Maldonado e Grosjean è un dilettante…

Sauber sv Le mani in testa della brava team principal Monisha Katelborn dicono tutto. Le Sauber che vanno una meraviglia in gara stavolta avevano azzeccato anche la qualifica. C’erano tutti i presupposti per…Basta così. Va “bene” a Sergio Perez (sv) che almeno si ritira subito. Un 7 di stima a Kamui Kobayashi costretto a correre un Gp in salita (e forse controvoglia) quando aveva il potenziale per fare fuoco e fiamme. SFORTUNATI

Nico Rosberg 5+ Pessima la qualifica e recuperare dalla ventitreesima piazza con una Mercedes così poco competitiva è praticamente impossibile. Lui, per poco, non ci riesce e l’impresa è degna di nota considerando che non ha avuto modo di settare la monoposto secondo le sue caratteristiche di guida. Mesto undicesimo al traguardo.

Bruno Senna 5,5 La sensazione è che in Williams abbiano sbagliato la gestione dei pit stop. Perchè Bruno si inserisce in zona punti e sembra poter battagliare con le Str e di Resta. Ma allungare il secondo stint si rivela un clamoroso autogol e il brasiliano scivola fuori dalla top ten.

Il duello delle Marussia 5 Ai limiti del surreale le due macchie rossonere che si giocano la quindicesima piazza in una sfida da emicrania, con Charles Pic (5,5) che le prova tutte per stare davanti al più esperto Timo Glock (6), senza riuscirvi. Non so perchè ma hanno ricordato tremendamente le “Piste Polistil” con le macchinine che si incrociavano a destra e manca. FERMATELI

Narain Karthikeyan 4 Becca +1.2 di distacco da Pedro de la Rosa (5,5) in qualifica e in gara mette beatamente una ruota sull’erba in frenata in uno dei punti più insediosi di Spa. Fenomeno vero.

Gp di Spa 6,5 Le Ardenne sono le Ardenne e per questo Spa merita la sufficienza piena a prescindere. Ma anche il circuito più bello senza due protagonisti annunciati del calibro di Alonso ed Hamilton perde fascino. Ci pensano Raikkonen e Schumacher a far divertire un po’ la gente.

Meccanici sbadati 4 C’è poco da fare quest’anno a Spa ha soffiato un vento di follia. Come quello che ha contagiato in pieno i meccanici di Caterham e Red Bull che hanno alzato la paletta ai box senza curarsi minimamente di chi sopraggiungesse. Botta di Heikki Kovalainen (5) a una Hrt e gran rischio per Felipe Massa nell'”Unsafe release” di Webber.

Prove libere bagnate 2 La F1 si fa aspettare più di un mese e si ripresenta al suo affezionato pubblico con tre ore di prove libere dove a rotolare in pista sono solo le palle di fieno dei cartoni giapponesi..

 

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