Monza: Alonso, un terzo che vale oro. Massa è 4°

Un terzo posto che vale una vittoria. A Monza, Alonso chiude terzo, dietro Hamilton e Perez, coronando così un’ottima rimonta dalla decima posizione dello starting grid. Rende un ottimo contributo alla causa di Maranello anche Massa, partito terzo e finito in quarta posizione. Una seconda guida che, finalmente, c’è. Una mezza vittoria quindi quella di Fernando, visto che i diretti avversari sono finiti fuori gara, come Vettel, Webber e Button, o dietro, come Raikkonen. Adesso, come lo stesso Alonso aveva previsto, l’avversario da cui guardarsi è Lewis Hamilton: ora secondo in Classifica Piloti, a 37 punti dall’asturiano della Ferrari.

Una gara perfetta quella di Alonso, che partiva appunto decimo a causa di un guasto alla barra anti-rollio posteriore in Qualifica. Remuntada doveva essere e lo è stata. Nei primi due giri il ferrarista getta le basi per un GP di altissimo livello. Allo start Alonso guadagna subito due posizioni. E’ 8# e si lancia all’inseguimento di Kobayashi prima e di Raikkonen poi. Sono così 4 le posizioni guadagnate dal pilota di Oviedo, che dopo due giri è già 6#. Parte molto bene anche Massa, che nei primi metri brucia Button e si piazza in seconda posizione, dietro Hamilton.

La gara delle Rosse comincia dunque molto bene. Alonso vola, e lo fa addirittura prima che venga abilitato l’utilizzo del DRS. L’alettone mobile servirà poi a Nando per sopravanzare anche Shumacher lungo il rettilineo dei box, subito dopo che dal muretto Ferrari lo avevano incitato a sbarazzarsi del Kaiser (che lo rallentava) e lanciarsi così all’inseguimento di Vettel. Alonso è così 5#, Massa sempre 2#, ma Hamilton lì davanti vola. Inizia poi il duello Vettel/Alonso. Al 19° giro Button si riprende il secondo posto su Massa. Al 20° e 21° giro Massa e Alonso vanno in pit e montano le gomme dure. Comincia una bella progressione del trio Massa, Vettel, Alonso che infilano in sequenza Ricciardo e Senna. Il ferrarista è comunque chiaramente più veloce di Vettel; il tedesco si dfende coi denti, ma la combina grossa. Seb spinge Fernando fuori pista; la Ferrari sobbalza vistosamente (dal muretto temono per la tenuta delle sospensioni posteriori), ma il sorpasso è solo rimandato. Vettel si beccherà un drive through per la manovra. Alonso, in conferenza stampa, preferisce non commentare l’accaduto (ma il suo silenzio e la sua espressione dicono tutto sulla sua condanna rispetto al comportamento di Vettel). Dal canto loro sia il Campione del Mondo in carica, sia il suo Team Principal, Horner ritengono il penalty troppo severo e credono che c’era comunque abbastanza spazio: le immagini li sconfessano in pieno. La scorrettezza c’è tutta; la penalità ci sembra assolutamente in linea col pugno di ferro mostrato dalla Federazione già a Spa con Grosjean.

Al 29° giro finalmente Alonso passa Vettel, che poi scivolerà in decima posizione dopo il drive through. La Dea bendata poi passa dalle parti della Ferrari e iniziano così i drammi per i diretti avversari. Al 34° giro si ritira Button per un problema al sistema di pescaggio della benzina. Al 36° giro, Hamilton è sempre in testa, Massa è ora secondo, Alonso terzo, quindi Schumacher, Perez, Rosberg, Raikkonen, Vettel, Webber, Di Resta. Un giro più tardi un messaggio sibillino di Rob Smedley a Massa: “Gestisci gli pneumatici, Alonso è dietro di te“. Ordine di scuderia? Forse sì, ma Alonso lo avrebbe passato lo stesso, come poi è stato. Qualche giro più tardi infatti Smedley torna a farsi sentire (da Massa e dal mondo), per dargli un po’ la sveglia: “adesso devi recuperare il passo“. Come a dire: ora che hai fatto passare Alonso torna a spingere perchè c’è dietro Perez che arriva a gran velocità. Ma non c’è nessun passo da recuperare, il passo di Massa (e di Alonso) è quello, mentre il messicano della Sauber, con gomme medie, sta volando e li infila entrambi. A cose fatte la rimonta di Perez è ancora più spettacolare di quella di Alonso. Lo spagnolo partiva decimo ed è finito terzo; il messicano partiva 12esimo ed è finito secondo. Vincente la scelta della Sauber che parte con le Hard e poi procede e finisce con le Medium. Ma al muretto Ferrari le scelte erano pressocchè obbligate. A proposito di muretto: oggi alla Ferrari hanno avuto parecchi problemi con le connessioni video, crono e telemetriche con le loro monoposto: un motivo di preoccupazione in più. Per lunghi tratti, hanno dichiarato a fine gara, seguivano lo svolgimento della gara grazie alle comunicazioni radio coi loro driver.

Al 48° giro altro colpo di scena: Vettel si ritira: ancora un guasto all’alternatore. E’ costretto a fermarsi per preservare il motore. Al 51° giro esce di scena anche Webber, che va in testacoda, rovina le gomme e poi rientra ai box. Sul podio, al traguardo, ci sono quindi Hamilton, Perez e Alonso. Dietro troviamo Massa, Raikkonen, Schumacher, Rosberg, Di Resta, Kobayashi e Ricciardo. In conclusione: una mezza vittoria per Alonso; un disastro per la Red Bull e Vettel in particolare (che stavolta si allontanano seriamente dal Mondiale); un’ennesima riconferma dello stato di forma della Mclaren; un risveglio tardivo per Massa e ancora uno spot per Perez in ottica Maranello.

Raggiante, nel dopo-gara, Fernando Alonso: “E’ stata una giornata perfetta. La vittoria era fuori portata, vista la Qualifica. Non si poteva vincere, quindi il target era il podio. Jenson è uscito dalla gara, anche le due Red Bull: quindi giornata perfetta. I primi due giri che ho fatto hanno fatto la differenza. Ho potuto cominciare a inseguire le macchine più veloci. Non ho nulla da dire rispetto al fuori pista (causato dalla manovra di Vettel ndr)”.

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