Hill: “Alla McLaren, Lewis è stato un uccello in gabbia”

La scelta di lasciare Woking è stata mal digerita da molti tifosi McLaren, poiché Lewis Hamilton era già diventato una bandiera della squadra inglese. Tra i suoi sostenitori, però, c’è il Campione del Mondo ’96, Damon Hill, che difende la scelta dell’anglocaraibico.

Tanto discussa quanto necessaria, secondo Hill: “Lewis è stato un uccello in gabbia alla McLaren. Non posso certo biasimarlo per aver guardato altrove. Diciamo che aveva bisogna di lasciare la McLaren per sgranchirsi le ali”. L’ex pilota inglese fa un chiaro riferimento alla politica del team di Woking: dalla gestione esclusiva delle sponsorizzazioni, fino alla storiella dei trofei che Lewis voleva per sè.

“C’è un enorme divario tra la filosofia di una squadra e quella di un pilota. Il pilota ha voglia di correre e non vede la F1 come un’operazione di markeing. Per una squadra, invece, un pilota è solamente un mercenario. Ma i piloti hanno diritto di fare un loro percorso”, ha aggiunto Hill.

Insomma, Lewis che lascia la McLaren equivale a quel momento fondamentale della vita di ogni giovane che si appresta a lasciare casa e diventare indipendente. Hamilton è rimasto sotto l’ala protettrice di Woking da quando aveva 13 anni: ora che ne ha 27, ha voglia di uscire e vedere cose nuove, rischiare. Per questo insiste a dire che migrare in Mercedes non è una scelta dettata dai soldi.

Dall’anno prossimo vedremo probabilmente un Hamilton diverso, che dovrà magari sgomitare nel gruppo, specie se la Mercedes non gli metterà a disposizione una monoposto competitiva da subito. Il rischio è alto e qualcuno è pronto a paragonarlo a Jacques Villeneuve. Lewis ha accettato la scommessa, ma solo tra qualche anno sapremo se questa sarà vincente.

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