Ecclestone: Schumacher non doveva tornare in F1

Ecclestone sentenzia su Schumacher, etichettando il ritorno in F1 del tedesco come una mossa sbagliata che ha macchiato la sua gloriosa carriera.

Il Grande Vecchio della F1 che sentenzia sul kaiser: una lotta fra titani. Figurano quasi come una pietra tombale le parole di Bernie Ecclestone sulla seconda carriera di Michael Shumacher. Secondo il patron del Circus, il sette volte iridato non sarebbe dovuto tornare a correre, lasciando di sé un’immagine vincente quando, alla fine della stagione 2006, aveva deciso di mollare la Formula 1 da recordman assoluto: con sette titoli mondiali e 91 vittorie. Certo, tutti allori che nessuno gli toglie, ma che secondo Mister E. vengono offuscati dalla mediocrità dei tre anni in Mercedes.

Michael, dal suo ritorno nel 2010 a oggi, ha infatti complessivamente collezionato un solo podio, un solo giro veloce (entrambi quest’anno) e un totale di 197 punti complessivi. Giusto per avere un’idea: Hamilton ne ha fatti 190 solo in questo 2012. Il timore di Ecclestone è che i giovani fan della F1, coloro che insomma la seguono da non più di 6 anni, potrebbero ricordare Shumacher per ciò che non ha fatto in quest’ultimo triennio più che per ciò che ha fatto nella prima sfavillante fase della sua carriera.

Io mi sarei fermato da sette volte Campione del Mondo, piuttosto che smettere adesso -afferma lapidario Bernard Charles Ecclestone-. I nuovi supporter della F1 hanno visto e ricorderanno Michael non come l’eroe che è stato, ma come l’uomo che può fallire. Penso che la cosa importante, ma difficile, sia capire quando non puoi più fare ciò che sei abituato a fare e quindi devi lasciare a qualcun altro. Spero che questo sia quello che io potrò fare: quando mi sento di non farcela, dirò certamente goodbye“. Significativo il fatto che queste affermazioni di Ecclestone arrivino quasi in contemporanea all’ennesima polemica sul suo ruolo di Patron della Formula 1, che detiene ancora nonostante la veneranda età di 82 anni. Evidentemente, come lui stesso ha ammesso, si sente ancora in grado di “farcela”, mentre Shumacher avrebbe dovuto capire, già 6 anni fa, di “non farcela” più.

In effetti però è proprio in quel “uomo che può fallire” che invece forse sta tutto il significato di questa seconda carriera di Schumy. Lui stesso ha dichiarato che questa seconda fase è stata un’esperienza più profonda dal punto di vista umano. Il tedesco ha insomma sottolineato che se la sua prima carriera ha dato di più allo sportivo, la seconda ha dato di più all’uomo. Inoltre, detto questo, non si può dimenticare che stiamo parlando del più vincente pilota della storia della Formula 1: i suoi record sono e saranno lì a testimoniarlo. Solo per citarne alcuni, oltre ai 7 titoli e alle 91 vittorie: Maggior numero di titoli mondiali consecutivi (5); Maggior numero di vittorie consecutive (7, nel 2004, a pari merito con Ascari); Maggior numero di vittorie in una stagione (13 su 18 gare, nel 2004); Maggior numero di arrivi sul podio (155); Maggior numero di arrivi a punti (221); Maggior numero di giri al comando (5111); Maggior numero di pole position (68); Maggior numero di giri più veloci in gara (77); Maggior numero di punti conquistati (1566). L’elenco sarebbe lunghissimo, forse è più pratico dire quali sono i record che non ha potuto, e non potrà più battere: il maggior numero di gran premi disputati, detenuto da Rubens Barrichello (326); quello del maggior numero di pole position in una stagione, ora in mano a Sebastian Vettel (15, contro le 11 di Schumacher); e il maggior numero di pole position consecutive detenuto da un’altra leggenda, Ayrton Senna (8 quelle del brasiliano contro le 7 del tedesco).

Infine, Ecclestone ritiene che il suo ritorno abbia comunque portato dei benefici alla F1 e che Schumy mancherà a tutto l’ambiente. Inoltre ha anche puntualizzato che non ha potuto offrire a Schumacher alcun ruolo nell’organizzazione della Formula 1 a causa dell’eccessiva vicinanza del Campione tedesco con la Mercedes. Un po’ come quando i responsabili delle Risorse Umane di un’azienda dicono al candidato che ha un curriculum vitae troppo qualificato. Insomma Michael, se vuole trovare lavoro, non dovrà essere troppo choosy (per dirla col Ministro Fornero). Si dovrà far bastare i kart?

 

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