Alonso spietato: sarà difficile ripetermi, ma anche partire peggio

Lucida analisi a bocce ferme del pilota spagnolo: “Quasi impossibile che possa rifare quanto fatto nel 2012. Abbiamo due mesi per colmare il gap con la Red Bull”

Secondo Fernando Alonso, ripetere la sua performance del 2012 sarà quasi impossibile in futuro. Nonostante le prestazioni altalenanti della sua F2012 e, comunque, la sua inferiorità rispetto alle monoposto concorrenti, lo spagnolo ribadisce insomma di avere fatto del suo meglio, di aver dato il massimo e di non essere quindi sicuro di potersi ripetere.

Fernando, in occasione di un evento Santander a Madrid, ha tirato le somme di quanto fatto nella stagione appena conclusa e anticipato cosa aspettarsi dal Campionato 2013, ribadendo un concetto già espresso più volte: ho fatto del mio meglio, ma la macchina non c’era. Gli va dato atto di aver tenuto aperta la contesa con Vettel fino all’ultima gara e di essergli arrivato dietro di soli 3 punti. Nando, in questo 2012, ha vinto 3 Grand Prix, collezionando 13 podi su 20 gare. Effettivamente, visti i valori in campo e il gap con la diretta concorrenza, sarebbe stato difficile pensare di fare di più. Inoltre, non bisogna dimenticare che, nonostante tutto, se non fosse stato speronato in Belgio e Giappone, probabilmente saremmo qui a fare valutazioni diverse e magari a commentare le imprese di un Campione del Mondo spagnolo anzichè tedesco. Ma tant’è: questa è la realtà.

E con questa realtà, Alonso vuole fare i conti, consapevole che non avrebbe potuto fare meglio: “Ci sono anni in cui senti che hai fatto davvero un buon lavoro -ha confessato Alonso-, altri in cui credi che sia mancato qualcosa e che vuoi migliorare per l’anno successivo. Ma credo che quello appena trascorso sia stato un anno perfetto. Credo sia quasi impossibile poterlo ripetere, nella mia carriera futura“.

Parole, ancora una volta, non troppo diplomatiche e molto dirette, quelle dell’asturiano della Ferrari. Ricordiamo che la scuderia di Maranello partì molto indietro rispetto alla concorrenza, lontana dal passo dei concorrenti. Qui Fernando ostenta un pizzico di ottimismo, affermando che sarebbe comunque impossibile, nel 2013, avere una partenza peggiore di quella avuta nel 2012. Magra consolazione? Forse sì, ma è una valutazione concreta e realistica. “Un inizio peggiore è impossibile –sentenzia Alonso-, eravamo circa 2,5 secondi dietro, al debutto nei test invernali di Jerez. E’ quasi impossibile fare peggio, quindi mi aspetto uno start migliore. Ma non c’è dubbio che la Red Bull sarà ancora la favorita all’inizio. Hanno chiuso questa stagione con un dominio abbastanza solido e le regole per il 2013 saranno più o meno le stesse. Avevano un vantaggio di 7/8 decimi, quindi noi dobbiamo colmare quel gap in un paio di mesi, cosa non facile. Ci sarà molto lavoro da fare, ma almeno il nostro nuovo punto di partenza sarà migliore di quello del 2012. Spero che la Ferrari diventi il team da battere. E’ l’obiettivo di ogni scuderia: essere primi e secondi al sabato e alla domenica. Alcuni team sono stati capaci di farlo, negli ultimi tempi. La McLaren lo ha fatto alcune volte, come la Red Bull negli ultimi anni. Persino la Lotus è stata in grado di portare entrambi i piloti a podio, a volte. Noi invece, in quanto a performance della nostra monoposto, non abbiamo potuto lavorare al meglio. Sarà il nostro obiettivo per la prossima stagione“.

Insomma, fra le righe, Alonso ne ha per tutti. Da una parte dice di aver dato il massimo e di aver fatto, praticamente, la miglior stagione della sua vita. Dall’altra critica velatamente (neanche troppo) la squadra, il suo progetto e in qualche modo anche il suo compagno di squadra. Non lo dice mai apertamente, ma lodando le prestazioni delle altre scuderie e delle altre line-up, indirettamente, bacchetta i suoi. Di più: già dagli ultimi Gran Premi di questo 2012 ogni dichiarazione dello spagnolo ha confermato sempre lo stesso leit-motiv: non considera Vettel il pilota da battere, non dà atto al tedesco di essere il migliore, non legittima o accetta la sua leadership. Lo ha fatto ribadendo, più volte, di temere più Hamilton. Di ritenere che, senza i problemi di affidabilità, sarebbe stato l’anglo-caraibico il suo vero avversario. Continua a farlo adesso, ripetendo che ha fatto la sua migliore stagione e che quindi non ha vinto solo per l’inferiorità della sua monoposto, mentre non perde occasione per ammettere la superiorità della RB8. Mai nessun riferimento a Vettel. Come a dire che, secondo lui, Sebastian ha vinto solo perchè aveva la macchina migliore. Insomma, in qualche modo, ogni sua parola tenderebbe a delegittimare il nuovo iridato e la sua impresa, che lo ha portato per la terza volta consecutiva sul tetto del mondo delle corse automobilistiche. Contemporaneamente, Fernando comincia a mettere anche le mani avanti su quello che potrebbe essere l’inizio della prossima stagione, affermando però, con sincerità e onestà, quale sarà l’obiettivo della Ferrari e quale il gap da colmare. Il responso, ancora una volta, lo darà la pista… ma c’è da aspettare un po’!

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