Spagna Rossa: Alonso domina in casa, Massa rimonta, è 3°!

Lo spagnolo si aggiudica la vittoria in casa con una gara di tattica e strategia. Ottima prova del brasiliano che raggiunge il podio dopo la partenza dalla nona piazza.

BARCELLONA ( SPAGNA )  12/05/2013  © FOTO STUDIO COLOMBO X FERRARILa felicità della domenica, in casa Ferrari, sembra sempre di più inversamente proporzionale a quella del sabato. Dopo la delusione e un clima probabilmente non dei migliori nel box, le Rosse ottengono il miglior risultato dal GP della Corea 2010: oggi come allora, Alonso si è aggiudicato la vittoria (in maniera però ben più dominante) e Felipe Massa è salito sul terzo gradino del podio, con una grande rimonta dal nono posto in griglia.

Molti aspettavano la zampata delle F138 durante il primo giro, e i ferraristi non tradiscono le attese: dopo un buono scatto, Alonso supera magistralmente Raikkonen ed Hamilton all’esterno della terza curva, mentre Massa guadagna subito due posizioni a scapito di Webber e Grosjean per poi sopravanzare Perez al termine del primo giro.

Massa supera un Hamilton in seria difficoltà con i suoi pneumatici al nono giro e si ferma immediatamente per la sua prima sosta, seguita alla tornata successiva da quella del compagno di squadra. Le soste anticipate dei ferraristi pagano: Alonso e Massa riescono a guadagnare una posizione rispettivamente su Vettel e Raikkonen.

Alonso supera poi Nico Rosberg alla prima curva della 13esima tornata, e quindi Gutierrez (che si trovava in testa non avendo ancora effettuato la prima sosta). Da quel momento inizia la gara di gestione per il Vicecampione, e lui e la sua F138 riescono a dare il meglio nella F1 tutta calcoli e strategie di questo 2013. Lo spagnolo alterna le posizioni prima con Rosberg e Vettel, poi con Raikkonen durante i walzer dei pit stop, con un unico vero brivido per i tifosi Ferrari che arriva nel terzo stint, quando Andrea Stella consiglia Alonso su quali curve gestire con maggiore tranquillità per non caricare eccessivamente la gomma anteriore sinistra, arrivata forse al limite. Alonso arriva al bloccaggio più di una volta, ma gli pneumatici resistono. Al 37esimo giro lo spagnolo monta le Pirelli Medium e si riprende in pista la posizione sul Campione del Mondo 2007.

Al 49° giro lo spagnolo si ferma per la quarta ed ultima volta, montando Pirelli Hard nuove e restando davanti a Raikkonen. “Saranno i dieci giri più lunghi della storia” afferma emozionato poco dopo per radio ai suoi ingegneri. “Allora servirà la concetrazione più lunga della storia” risponde Andrea Stella. Il boato delle tribune spagnole accoglie le ultime curve trionfali dell’eroe di casa, che torna alla vittoria nel GP di Spagna per la prima volta dal 2006, per la prima volta con la Ferrari. Diversamente dalla Cina, è il vessillo spagnolo che Alonso fa sventolare in parco chiuso, stavolta, ma la gioia è la stessa. “Grande squadra, grande squadra” dice il Vicecampione al telefono con il Presidente Ferrari Montezemolo pochi istanti prima del podio. E la vittoria di oggi è sicuramente il miglior colpo di spugna contro i malumori e le polemiche che, dopo ogni risultato non al top, sembrano accumularsi nei garage della Rossa.

“Sono molto contento. Vincere in casa è speciale, non importa quante volte lo fai, ti senti sempre come se fosse la prima” dice un emozionato Fernando sul podio. “Ringrazio tutti, il pubblico, ogni singolo membro del team che si è preso cura di ogni dettagli. Volevamo fare bene davanti a tutta la gente che supporta la Ferrari. Sapevamo che alcuni dei nostri rivali andavano su tre soste, noi speravamo di avere sempre pista libera per poter fare quattro stint con un ritmo quasi da qualifica”. Le lunghezze sul capolista Vettel sono scese a 17, ma in un Campionato in cui lo spagnolo è passato più volte dalle stelle alle stalle, è bene tenere i piedi saldi a terra: “Non cambia molto per il Campionato, abbiamo fatto solo cinque gare, e nelle tre in cui non abbiamo avuto problemi abbiamo ottenuto due vittorie e un secondo posto. Nelle altre abbiamo fatto errori o avuto dei problemi che non vogliamo che si ripetano. Sappiamo di avere una macchina in grado di lottare per il Mondiale. Alcune novità non hanno funzionato come ci aspettavamo, ma non molliamo”.

Qualche brivido di troppo arriva nel post-gara, quando Alonso, già pronto a festeggiare con squadra e famiglia, viene richiamato dalla FIA per essersi fermato durante il giro d’onore ed aver raccolto una bandiera spagnola dai commissari di pista. I giudici hanno comunque deciso di non prendere ulteriori provvedimenti, essendo tra l’altro la cosa già successa, senza conseguenze, con lo stesso Alonso a Valencia nel 2012. E in effetti, si può tranquillamente dire che, in una F1 giudicata a volte troppo fredda e lontana dal pubblico, punire un pilota per aver festeggiato con i propri tifosi ed aver aggiunto una nota di colore alle cerimonie successive alla bandiera a scacchi, sarebbe stato quantomeno ridicolo.

La gara di Felipe Massa non è così dissimile da quella del compagno di squadra, seppur qualche posizione più indietro (i due effettuano anche un pit stop nel medesimo giro, in occasione della loro terza sosta – con un’ottima prontezza dei meccanici Ferrari). Supera in pista Rosberg, Ricciardo e Perez, e gestisce al meglio pneumatici e strategia – a quattro soste come quella di Alonso. Rientrando in terza posizione alle spalle di Raikkonen dopo la sua ultima sosta al 51° giro, il brasiliano tenta di sfruttare una mescola più nuova per gettarsi all’inseguimento del finlandese, sperando in un cedimento delle gomme del rivale che però non si realizza.

Per Felipe arriva comunque il primo podio della stagione, il secondo in sei gare dopo quello del Brasile 2012. Un bel risultato, soprattutto considerando la nona piazza di partenza, e la sua tendenza ad addormentarsi sui primi ostacoli. Ma il ferrarista non sembra riuscire a scrollarsi di dosso la delusione per la penalità subita dopo le qualifiche: “Sicuramente sono un po’ deluso per quello che è successo ieri, di fatto non avevo danneggiato il risultato di Webber, quindi non credo che la penalità fosse giusta. Comunque, la gara è stata sicuramente buona, sono riuscito a superare subito qualcuno ed ho anticipato la sosta, forse un po’ troppo presto: col senno di poi, forse avrei avuto la possibilità di lottare con Kimi. Ma la gara è stata ottima e la macchina si è comportata benissimo in questa pista. Il degrado non è stato come quello della Lotus ma abbiamo fatto il nostro meglio. Spero di lottare sempre per il podio d’ora in poi.

“Sappiamo che la qualifica è un po’ complicata per noi, però ieri lo è stata più del previsto. Viceversa, sapevamo che il passo gara era buono, ma lo è stato anche più del previsto” commenta Andrea Stella, confermando la delusione malamente dissimulata ieri, ma ovviamente contento della vittoria. “Siamo felici. I primi giri di Fernando sono sempre da maestro, da scuola di pilotaggio. Da lì, le soste sono state molto buone. Fare tre soste? Secondo i nostri calcoli del venerdì, il nostro passo era migliore su quattro. Con queste gomme non esiste una ricetta fissa, la chiave va trovata di volta in volta”.

Anche Stella, come Alonso, invita alla calma, e cerca di rispondere ai dubbi circa i nuovi aggiornamenti sulla F138: “Dobbiamo mantenere questo ritmo nelle prossime gare, godendo delle gioie ma anche guardando avanti. Ad ogni gara ci sono pezzi che possono essere introdotti ed altri su cui dobbiamo lavorare un po’. Abbiamo novità importanti che arriveranno nelle prossime gare, tante persone lavorano su questo, riusciremo a sviluppare la macchina”.

“Abbiamo vinto un GP. Sicuramente è un momento di gioia da condividere con piloti e tifosi, ma i nostri obiettivi sono altri” afferma Stefano Domenicali. “Due vittorie su cinque non bastano, e con gap così vicini non si può stare tranquilli fino a che non avremo la macchina migliore. Dobbiamo ancora lavorare”. Come al solito insomma, calma e gesso per il Team Principal, che comunque si lascia andare anche a un sorriso il giorno dopo il suo 48° compleanno: “Gli ultimi giri sono stati lunghissimi: dovevamo gestire la macchina, controllare i doppiati, sperare di evitare detriti… ma se il finale è sempre questo, ben vengano!”.

Il ritardo da Vettel in Classifica Piloti si è quasi dimezzato, quello dalla Red Bull in Classifica Costruttori è di soli 14 punti. Quello di Barcellona per la Ferrari è un bel bottino, considerando che nel GP di Monaco lo svantaggio sul giro secco potrebbe non essere ribaltato la domenica. Anche se, vincendo dalla terza fila una gara che dal 1996 veniva vinta dalla prima, la Ferrari oggi forse ha messo in discussione la tradizionale importanza delle qualifiche sul risultato finale.

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