Pagelle Gp Monaco: vince Nico tra noia e caos

Nel Gp più glamour dell’anno trionfa Nico Rosberg con la sua Mercedes travolta dalle polemiche per il test-gate. Bene Vettel, male Alonso. Prima la noia, e poi gli incidenti, la fanno da padrone in un’ edizione del Montecarlo che non passerà di certo alla storia.

podio-monacoNico Rosberg 9 Bravo, davvero, Nico a espugnare il catino monegasco e a riportare la Mercedes sul gradino più alto del podio dopo l’acuto cinese del 2012. Troppo facile, però, fare da tappo per settantotto giri su una pista sempre più inadeguata alla F1. Qualifica straordinaria e passerella vincente, ma non scambiamo la processione risparmiagomme di Santa Devota come l’impresa del secolo. EFFICACE

Sebastian Vettel 8 Terzo in qualifica, è lui l’altro vincitore di giornata. Seb si accoda alle Mercedes e non fa niente di troppo speciale per provare a vincere il Gran premio. Ma la dea bendata è lì dietro l’angolo pronta ad assisterlo, regalandogli su un piatto d’argento una seconda piazza fondamentale in ottica titolo. OPPORTUNISTA

Mark Webber 7 Il cangurone suda freddo quando rischia di farsi fregare alla Rascasse dalla creatività di Hamilton. Per fortuna tiene giù il piede in traiettoria, salvando il podio su una pista che lo vede da anni sempre protagonista. TERZO E CONTENTO

Lewis Hamilton 6,5 La prima fila sarebbe un risultato ottimo, se non fosse che perde per la terza volta consecutiva il confronto sul giro secco con Rosberg. L’umore post qualifiche non è dei migliori, e peggiora ancora di più in una domenica nella quale perde il secondo posto a causa dell’ingresso della safety. Cane bastonato, altro che ROSCOE

Adrian Sutil 10 Il migliore a Montecarlo, perchè in fondo è l’unico pilota che regala emozioni vere nel trenino della speranza. Caccia fuori dal cilindro due sorpassi meravigliosi a dispetto dei tre titoli mondiali dei malcapitati. Prima Button, poi Alonso, Adrian si inventa una duplice manovra al Loews dove c’è tutto: effetto sorpresa, fantasia, tecnica. E alla fine conquista un quinto posto d’oro per la Force India. CORAGGIOSO

Jenson Button 6 Metà gara la passa a telefono con i box a sparlare di Perez, l’altra metà la passa a farsi infilare a destra e manca. Poi si sveglia di botto, approfittando del dormiente Alonso e sotto la bandiera a scacchi è in sesta posizione. Partiva nono e, considerati i pochi sforzi, è un risultato accettabile. TRAGHETTO

Fernando Alonso 4 Un Alonso così sottotono non lo si vedeva da un bel po’. Dalla solita qualifica nella quale non riesce a cavare un ragno dal buco nemmeno a pregarlo, a una gara che è un film horror. Non uno spunto, mai grintoso, semplicemente una macchia rossa alla deriva. L’unica pole che conquista è quella delle lamentele contro macchina e avversari (Perez). Dopo la vittoria di Barcellona ci si aspettava ben altro, da lui e dalla Ferrari. L’unica bella figura l’ha fatta fare a chi lo sorpassava. MECENATE

Jean-Eric Vergne 7 Il casco di Cevert ha portato bene al ragazzino francese che, quatto quatto, conquista una fondamentale top ten in qualifica. Il resto vien da sè e i quattro punti conquistati sono un toccasana per lui e per la Toro Rosso. CONCRETO

Paul di Resta 7 Bravo, lo scozzese, a risalire dalla diciasettesima posizione fino alla zona punti, su una pista dove non si passa nemmeno a pagare. E i suoi due punti aumentano il bottino importante di una Force India che dopo sei gare guarda ancora la McLaren dall’alto in basso. OKAY

Kimi Raikkonen 9,5 Fosse riuscito a inserirsi nella lotta podio avrebbe meritato il voto massimo, per la medesima strafottenza con cui affronta le curve a Monaco e il padre padrone del Circus Bernie Ecclestone sulla questione casco. Personaggio unico e pilota fenomenale. Perez lo sperona, costringendolo ai box a pochi giri dalla fine. La gara sembra finita, invece Kimi si rimbocca le maniche e ne infila tre in due giri. E c’è qualcuno che sostiene che sia un pilota indolente…macchè, Kimi al volante è una vera furia. CAMPIONE

Sergio Perez 5 Che è la media matematica tra l’8 che il pilota messicano si merita per l’arrembanza, l’intraprendenza, la temerarietà che ci mette quando sorpassa Button e Alonso alla chicane, e il 2 tondo che si becca per quella (mal)sana voglia di esagerare che lo accompagna da ormai un anno a questa parte. Su Kimi non c’era spazio, il temperamento latino lo porta spesso a forzare le manovre e se invece di affontare le Antony Noghes per mettersi sul rettilineo, lo vediamo andare a sinistra a prendere l’autostrada per Nizza, la colpa è esclusivamente sua. IMPULSIVO

Felipe Massa 3 Dice sempre che guidare a Montecarlo è come andare in bici nel salotto di casa. La moglie Raffaela dovrà assolutamente sgomberare il loro salotto di tutti i mobili e suppelletili spigolosi, vista l’idiosincrasia del marito con gli spazi stretti. Felipe è l’unico in pista che prova ad ammazzarsi a 270 all’ora e nello stesso modo per due volte. PERICOLOSAMENTE RECIDIVO

Roman Grosjean 2 And the winner is…Chi, se non il prode scassamacchine della Lotus, poteva mai andare a sbattere tre giorni di fila a Monaco? Risposta scontata; peccato che l’ultima cavolata, in gara, la compie “montando” all’uscita del Tunnel l’incolpevole Ricciardo. JOKER

Pastor Maldonado 4 Lentissimo ma al contempo sopravvissuto, nell’incidente spettacolare che causa la bandiera rossa e smonta mezza pista. Riesce nella dicotomica impresa di ringraziare allo stesso tempo la Madonna e bestemmirare in turco contro Chilton. Ma ha ragione. MIRACOLATO

Nico Hulkenberg 5 Si addormenta nell’ultimo giro a Santa Devota quando si fa passare da Raikkonen all’esterno. Un po’ di cattiveria, ragazzo! MOLLICCIO

Valtteri Bottas 5,5 Fa meglio di Maldonado in qualifica e porta la macchina al traguardo. Senza lode e senza infamia, con il merito di tenersi lontano da guai e incidenti. SUFFICIENTE

Esteban Gutierrez 5 Davvero poco competitivo in qualifica, dove le becca da monoposto più lente della sua, si riscatta leggermente in gara, limitandosi a vedere la bandiera a scacchi. NON CONVINCE

Max Chilton 4 Quattordicesimo sotto la bandiera a scacchi, che sarebbe anche un risultato accettabile. Ma lo speronamento grautito e negligente nei confronti di Maldonado denota, se servisse ancora, la momentanea inadeguatezza del ragazzo alla categoria. IMPRUDENTE

Giedo Van der Garde 6 L’emozione per il quindicesimo posto in griglia, festeggiata da lui e dal team come una pole, lo porta a strafare in partenza, quando dopo il Mirabeau tampona Maldonado perdendo l’ala anteriore. Nonostante l’incidente al primo giro, il pilota olandese riesce a vedere il traguardo e quella di sabato resta una mezza impresa. OLANDESE (SEMI)VOLANTE

Jules Bianchi sv Premio sfiga per il francese che è praticamente ingiudicabile. In tre giorni gliene capitano di tutti i colori, tra rotture meccaniche e sfortune in incidenti altrui. Non certo un week-end da ricordare, l’immagine emblematica è quando resta fermo dopo l’incidente a Maldonado con la pista che gli ostruisce il passaggio. LOURDES

Daniel Ricciardo 5,5 Più lento in qualifica di Vergne, stava conducendo la sua onesta garetta, in linea con la processione monegasca degli altri driver, quando un Grosjean qualsiasi lo tampona a 250 orari, una scena degna del film “Giorni di tuono”. INCOLPEVOLE

Charles Pic 5 Annientato in qualifica dal soprendente teammate, la sua gara dura poco, solo sette giri, prima di fermarsi in “comodissima” posizione con la macchina ferma all’ingresso della pit-lane. Meno male che nei dintorni non c’erano vigili. PARCHEGGIO SELVAGGIO

Gp di Monaco 5 Mai come quest’anno, e con queste gomme, Montecarlo ha dimostrato tutti i suoi limiti come circuito di F1. Ormai è una passerella per far contenti riccastri e vip che si guardano la “partita” dalle loro barche. Difficile non addormentarsi nei primi trenta giri, in uno dei trenini più noiosi degli ultimi dieci anni. Soltanto gli incidenti e il caos mescolano un po’ le carte, ma nemmeno poi tanto. E non è giusto che per vedere un po’ di azione bisogna stare lì a sperare che qualcuno rischi di farsi male. Montecarlo è una gara che andrebbe depennata dal calendario o, quantomeno, non dovrebbe assegnare punti iridati. Così è una farsa. E non veniteci a parlare di storia, perchè tutto ha un principio e una fine. Le macchine di oggi, semplicemente, non sono costruite per girare a Monaco. ANACRONISTICO

Ross Brawn 3 E’ ancora lui, quello della “banda del buco”, che prova a infilarsi sinuoso (nonostante la mole) tra le pieghe di un regolamento scritto con i piedi, sfruttando il trampolino Pirelli per fare un test privato in piena regola, con vettura 2013 e pilota titolare. Peccato che l’imbroglio sia venuto a galla, e ora per la Mercedes sono guai. Molto triste lo scambio di responsabilità tra Pirelli (4) e i vertici Mercedes (4). Il costruttore di gomme ha accusato il team di Stoccarda di aver chiesto il test, Lauda ha risposto che è stata la Pirelli a invitarli. La verità è che le cose trasparenti e lecite si fanno alla luce del sole. Hanno sbagliato entrambi, ed entrambi dovranno risponderne alla FIA. 1000 KM DELLA VERGOGNA

Bernie Ecclestone zero spaccato Ma come si fa a censurare un pilota come Raikkonen e un mito come Hunt, soltanto perchè c’è il regista di un film nei paraggi? Basta davvero.

La freddura di Alberto Antonini 8 “Guardate, ci sono una Marussia e una Caterham in lotta, due lenti a contatto” L’Oscar dell week-end monegasco va a questa perla del giornalista italiano, nonchè neo-commentatore Sky. Anche se Marc Genè (5) fa altrettanto sorridere con il suo italiano sbilenco (“abbia stato”, “subitamente”) e il tentativo, un po’ infelice, di difendere a tutti i costi il taglio di chicane di Alonso durante la bagarre con Perez. E poi c’è mamma Rai, con un Mazzoni (5) che sogna di essere impeccabile, a tal punto da chiedere di ripetere l’inizio del collegamento. Gaffe non tagliata nel montaggio della differita che ha fatto il giro del web…

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