Pagelle Gp Canada: l’urlo di Vettel, la grinta di Alonso

Un dominio a tratti imbarazzante quello del tedeschino della Red Bull, che espugna per la prima volta in carriera Montreal e vola in classifica. Ma la risposta della Ferrari, dopo un sabato da dimenticare, è di quelle importanti. Alonso da metà gara in poi si scatena, e vince un duello epico contro un Hamilton mai domo.

MONTREAL (CANADA) 09/06/2013  © FOTO STUDIO COLOMBO X FERRARISebastian Vettel 10 e lode Ci sono quelle gare dominate dalla Red Bull e ci sono quelle dominate da Sebastian. Quella andata in scena nella splendida cornice di Montreal sembra tanto appartenere alla seconda categoria, considerando che il tedeschino ha messo alla frusta i colleghi, impartendo un ritmo infernale alla gara. Una prova di forza maiuscola e prepotente, una risposta esemplare a chi sostiene che le vittorie sono merito soltanto della grandiosa vettura. Guardate dove è arrivato Webber, tanto per capirci. Vettel in Canada ha corso in trance agonistica, ha spinto come un ossesso per tre giorni e nemmeno il lungo alla prima curva può macchiare un trionfo da annali. Terzo assolo stagionale, ventinovesimo assoluto. FELINO

Fernando Alonso 9 La F138 lamenta dalla nascita leggeri problemi di trazione in uscita dalle curve lente. Un fardello se si parla di Montreal, dei suoi cordoli e soprattutto se piove. Ecco spiegata l’imbarazzante qualifica di Nando. Stavolta il pilota va assolto. E non a caso l’asturiano si fa perdonare domenica, con una progressione paurosa nella seconda metà di gara. “Safety car window open”; cosa significhi, al di là del significato letterale, l’hanno capito in pochi. Ma dopo quel team radio Alonso si è trasformato, sfoderando un passo gara vincente. Meraviglioso il duello con Hamilton, peccato che questa sarà ricordata come l’ennesima impresa di “serie B”, perchè a vincere è ancora una volta quello col ditino a molla, ma Nando non si arrende… LOTTATORE

Lewis Hamilton 8,5 “Io, la Mercedes, Roscoe”…potrebbe essere il titolo di un romanzo autobiografico, quello del pilota inglese sempre sotto la luce dei riflettori. Stavolta il caraibico mette tutti i pezzi al posto giusto, tirando fuori dalla sua W04 un week-end pressocchè perfetto a livello di guida, considerando il potenziale in condizioni normali della vettura. Straordinaria la qualifica nel “suo” Québec, coriacea la gara, passata prima a inseguire e poi a difendersi, in un mix di emozioni e bagarre proprio del suo Dna da racer puro e spettacolare. Quando Luigi corre da protagonista, non ci si annoia mai. TENACE

Mark Webber 6,5 Stranamente parte bene da una modesta terza fila, ma corre a strappi, alternando giri velocissimi (sua la tornata più veloce), a passaggi poco convincenti. Il risultato è un quarto posto buono per il team ma un po’ meno per lui, che esce disintegrato dal confronto con il nemico-compagno Vettel. La sensazione è che quest’anno Mark vada un po’ avanti per inerzia. BASTONATO

Nico Rosberg 6 Il quinto posto in sè non è un risultato da buttare via, ad impressionare sono semmai i 55 secondi tondi beccati da Hamilton. Un distacco che non può spiegarsi solamente con la scelta errata di montare le mescole morbide al primo pit stop. Paurosa l’idiosincrasia di Nico con questa pista, dove è finito il dominatore di Monaco? RETROMARCIA

Jean-Eric Vergne 8 Un fine settimana da incorniciare per il giovane francese della Str, che si qualifica settimo e in gara fa ancora meglio, chiudendo sesto sotto la bandiera a scacchi. Ritmo buono e tanto sangue freddo, in un Gp che è un chiaro messaggio alla Red Bull per il futuro. Il ragazzo sta crescendo e con lui una Toro Rosso settima in classifica, davanti a Sauber e Williams. L’ingaggio di un tecnico talentuoso come James Key sta dando i suoi frutti. Per Vergne è la seconda gara a punti dopo l’ottavo posto di Monaco. OCCHIO A JEAN

Paul di Resta 9 Probabilmente lo scozzese della Force India si è gasato guardando le prove della 24 ore di Le Mans, visto che ha trasformato la sua rimonta dalla nona fila in una endurance con le gomme medie. Quasi sessanta giri con un solo set, grande pulizia di guida e ottima risposta di una macchina che continua a sorprendere. Un piccolo capolavoro di regolarità, di quelli che non emozionano, ma che vanno accettati in questa Formula 1 dove a volte bisogna saper essere tassisti. STAKANOVISTA

Felipe Massa 7,5 Da sedicesimo a ottavo, balzando da una posizione all’altra a suon di sorpassi e duelli rusticani un po’ con tutti. Una gara viva, brillante, cattiva. Un urlo sotto il casco a chi gli ha dato del bollito, del finito, a chi a messo in giro illazioni sulla sua vista. Certo il botto di sabato è stato un erroraccio, ma la gara di domenica ci ha restituito un pilota vero. Che poi è quello che interessa alla Ferrari. ARRABBIATO

Kimi Raikkonen 5 Dai problemi ai freni a quelli con le gomme (!). Dagli sviluppi che tentennano a un passo gara che non c’è. Il Canada di Raikkonen è una processione abulica, spenta, priva di mordente. E’ irriconscibile Kimi in questa sua veste da sorpassato cronico, scazzato quanto basta per temere che la magia Lotus stia già svanendo nell’orizzonte di un mondiale di Tori contro Cavallini… ASSENTE

Adrian Sutil 6,5 Decimo al traguardo dopo una buona qualifica in quarta fila. Perde la possibilità di arrivare ottavo a causa di un drive thru’ comminatogli dai giudici di gara per non aver lasciato prontamente strada ad Hamilton. Una decisione forse un po’ troppo severa, considerando che Lewis in quel frangente era più concentrato a difendersi dalla Ferrari che a doppiare il pianista. Comunque per Sutil è la seconda gara consecutiva a punti. BEFFATO

McLaren 4 Semplicemente irriconoscibile, con una significativa doppietta fuori dai punti. Sergio Perez (5) arrembante come al solito, ma passato da tutti. Oscar dell’ironia a Jenson Button (5) il cui laconico commento alla gara è stato: “Mai così contento di scendere dalla vettura”. TEMPI DURISSIMI

Romain Grosjean 5,5 Il francese, sotto osservazione e incalzato da Valsecchi, ben poco poteva combinare partendo dall’undicesima fila alla quale è condannato dopo i disastri monegaschi. La gara in se è anche positiva, visto che Romain si affaccia più volte in zona punti tentando una difficile rimonta. Che alla fine non gli riesce. L’atteggiamento, poi, è sempre ambiguo e a tratti antipatico. Nel dopo gara passa vicino a Felipe Massa nel paddock e gli dà una spallata. Quanto volontaria non si sa, sicuramente fortuita. Ma nemmeno un cenno di scuse. ARROGANTE

Valtteri Bottas 7 Merita soltanto applausi per la fantastica qualifica, nella quale su fondo bagnaticcio si piazza in terza posizione. Merito forse di una sensibilità di piede e un talento ancora tutti da scoprire, visto che con questo catorcio di Williams difficilmente potrà affermarsi. In gara può fare ben poco, guidando per settanta gira nel ricordo malinconico di un sabato da protagonista. INCOLPEVOLE

Daniel Ricciardo 5 Il collega di box fa faville mentre lui si lamenta del bilanciamento della STR8, litigando per tutto il Quebec con un sovrasterzo da paura. Ma la lezione presa da Vergne è di quelle che bruciano. SCONFITTO

Pastor Maldonado 4,5 Continua a giocare all’autoscontro, perdendo il confronto interno con Bottas. La Williams non c’è e Maldonado sembra già in vacanza anticipata. POCO IMPEGNO

Nico Hulkenberg 5 Messo K.O. da van der Garde, ma la gara non presentava grandi opportunità.

Giedo van der Garde 4 Stavolta l’olandese della Caterham va leggermente fuori dagli schemi, provando a combinare pasticci a destra e manca. Una botta lì, un incidente là, un walzer di follia con la sua tartaruga verde tutta ammaccata. Alla fine è costretto a ritirarsi con l’alettone anteriore incastrato sotto il muso. MINA VAGANTE

Jules Bianchi 6 Più lento di Pic in qualifica, è tornato davanti al collega connazionale in gara, chiudendo diciassettesimo e fregiandosi ancora una volta del titolo “morale” di primo della serie C.

Altri: Esteban Gutierrez (4,5); Charles Pic (5); Max Chilton (4,5).

Gp del Canada 8 Montreal è una pista meravigliosa, vedere le F1 saltare sui cordoli, scaricare la brutale coppia a terra all’uscita dell’Epingle, affrontare a gas spalancato gli stretti rettilinei, è uno spettacolo puro e vero. Questo tracciato merita il nome di Gilles Villeneuve e regala sempre gare emozionanti. Nonostante il dominio di Vettel, dalla seconda posizione in poi non ci si è mai annoiati.

RIP Marshall Il nome è ancora ignoto, ma siamo tutti affranti per la prematura dipartita del giovane commissario di percorso canadese. Rimasto schiacciato da una delle autogru che servono per recuperare le auto incidentate. Già, proprio così; il pilota che si schianta si va a bere una granita ai box e il commissario che lavora per passione rimane ucciso. Anche questa è una delle ingiustizie e delle contraddizioni che fanno parte non solo della F1, ma più in generale del nostro globo terracqueo.

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