Ferrari ai piedi del podio in Germania. 4° Alonso, out Massa

Il brasiliano va fuoripista al quarto giro e si ritira. Alonso paga un primo stint molto difficile sulle gomme medie montate ieri in qualifica: dopo il primo pitstop i suoi tempi migliorano e l’asturiano chiude a due secondi dal podio. Domenicali: “non avevamo il passo per contrastare chi era davanti”.

alonso GP GERMANIA F1/2013Se domani avremo un buon ritmo, la strategia differente che abbiamo scelto ci consentirà di recuperare posizioni”, aveva detto ieri Fernando Alonso. E le posizioni la Ferrari le ha recuperate: il pilota spagnolo è arrivato quarto, pur partendo ottavo in griglia. Ma è accaduto più per una serie di circostanze e problemi altrui, che per meriti propri. Il ritmo, la F138 di Fernando Alonso, è riuscito ad agguantarlo solo in alcuni frangenti di questo Gp di Germania, che ha mostrato un Sebastian Vettel molto più adulto dei suoi 26 anni e le Lotus in matrimonio perfetto con le Pirelli. La scuderia di Maranello non può dire la stessa cosa: è stato proprio un treno di gomme, quello di Prime montate nella prima parte di gara da Fernando Alonso, a deludere chi sperava che una strategia al limite in qualifica potesse pagare. Ma ci avrebbe comunque pensato la Safety Car entrata in pista al 24esimo giro a scombinare i piani della Ferrari.

Felipe Massa e Fernando Alonso si schierano in griglia in quarta fila, montando gomme medie. Alla partenza lo scatto non è felino come al solito, ma Massa guadagna una posizione su Ricciardo, piazzandosi dietro Grosjean; Alonso mantiene l’ottava piazza. Sin dalle prime tornate appare chiaro che, con la vettura a pieno carico, il ritmo delle Rosse non è dei migliori: Alonso e Massa girano circa 1 secondo e tre più lenti rispetto a Vettel e Webber, che guidano la gara. Non si scoprirà mai se Massa avrebbe potuto girare con tempi miglior di Fernando Alonso, così come in qualifica: alle prime curve della quarta tornata il brasiliano va al bloccaggio delle ruote e poi fuoripista con un testacoda. All’inizio del quarto giro, quando mi trovavo sul rettilineo, nel momento in cui ho frenato le ruote posteriori si sono bloccate e non sono riuscito ad impedire che la macchina si girasse. Quando mi sono fermato poi è rimasta inserita la quinta marcia ed il motore si è spento. E’ molto strano rimanere bloccato in quel modo, anche se per il momento la squadra non ha riscontrato nessuna anomalia“, racconta Felipe Massa. “Mi dispiace molto per la mia gara, soprattutto dopo essere andato bene per tutto il weekend. Ora voglio concentrarmi sulla prossima gara e cercare di dare il massimo per recuperare.” È la prima volta il brasiliano non vede la bandiera a scacchi in dieci partecipazioni al Gp di Germania.

Dal settimo giro comincia il valzer dei pitstop per i piloti nelle posizioni di testa che devono cambiare le gomme soft, con l’unica eccezione di Romain Grosjean, che rimane in pista mantenendo un ritmo da paura. Ma mentre Vettel e Raikkonen, pur su gomme medie, cominciano a migliorare i propri tempi sul giro, Fernando Alonso continua a perdere terreno, non riuscendo a scendere sotto il muro dell’1’38’’. GP GERMANIA F1/2013Il pitstop per l’asturiano arriva come una manna dal cielo alla dodicesima tornata: molto prima di quanto si sarebbe sperato. Ma con il nuovo treno di gomme medie Fernando Alonso comincia a girare benissimo, e sembra avere tutte le carte in regola per cominciare la sua rincorsa alla testa della gara, seguendo a un tiro di schioppo Kimi Raikkonen. Alla 19esima tornata, mentre il finlandese riesce a sbarazzarsi con una certa facilità di Lewis Hamilton, lo spagnolo si arena dietro il pilota inglese della Mercedes, che gira due secondi più lento di lui: Alonso riesce a liberarsene solo al 23esimo giro, quando Hamilton si ferma finalmente ai box a cambiare gomme. Ma non c’è tempo per piangere sopra i circa otto secondi persi rispetto agli avversari: la Safety Car entrata in pista per spostare la vettura di Bianchi fa saltare tutte le strategie, e i piloti di testa si fermano tutti ai box a cambiar gomme. Al giro 30 la bagarre ricomincia e Fernando Alonso, arpionata la quarta posizione, segue da vicino il terzetto formato da Vettel, Grosjean e Raikkonen, con l’asso nella manica del treno di gomme soft da giocare sul finale “percorrendo una serie di giri con tempi da qualifica”, secondo quanto dichiarato ieri.

L’asturiano monta il suo treno di gomme morbide al cinquantesimo giro, in contemporanea con Kimi Raikkonen. Alonso comincia a infilare una serie di giri veloci da paura sempre dietro il terzetto di testa. Ma non sono abbastanza per raggiungere Vettel e le due Lotus. Le Option cominciano ben presto a calare nel rendimento, così come da previsione. Sul finale di gara Fernando Alonso sembra essere lì lì per acciuffare Romain Grosjean e il terzo posto, ma il francesino non cede. Per lo spagnolo una medaglia di legno e la tiepida, tiepidissima soddisfazione di aver fatto segnare il giro più veloce della gara: 1:33.468. Serve a poco in ottica mondiale, dove Sebastian Vettel riguadagna tredici lunghezze, portandosi a +34 in classifica iridata: al giro di boa del campionato, il tedesco della Redbull sembra averne decisamente di più. In classifica costruttori, la scuderia del Cavallino Rampante rimane terza in classifica a 180 punti, appena dietro la Mercedes.

La verità è che non avevamo il passo per contrastare chi era davanti: il risultato di oggi è il massimo che potevamo ottenere. Abbiamo dovuto impostare la gara in difesa, per portare a casa un risultato che non era quello che speravamo”, ha dichiarato ai microfoni dei giornalisti, a fine gara, il Team Principal della Ferrari Stefano Domenicali. “Non è stato un buon weekend, ma dobbiamo guardare avanti”.

E’ stata una gara difficile. Al di là delle gomme che si sceglieva di montare, bisognava andare veloci. Ma noi oggi non siamo stati abbastanza competitivi. Nel primo stint abbiamo pagato il prezzo di avere gomme usate, perché al dodicesimo giro erano già finite: questo ci ha fatto perdere un po’ del vantaggio derivato dalla nostra scelta strategica”, ha dichiarato Fernando Alonso. “Non è stata una domenica super per noi. Ma siamo finiti a pochi secondi da Vettel partendo ottavi. A Silverstone avevamo guadagnato 15 punti su di lui. Oggi ne abbiamo persi 13. Siamo tornati al punto di prima. In Ungheria dobbiamo inventarci qualcosa, migliorare soprattutto in qualifica”.

Oggi le temperature e le condizioni della pista, diverse rispetto ai giorni scorsi, hanno influito molto sulle prestazioni delle squadre. Nel nostro caso non credo che il risultato finale sarebbe cambiato se avessimo scelto la strategia opposta, perché partendo quinti o sesti con gomme Soft la posizione al traguardo sarebbe stata la stessa. Il nostro passo con la mescola morbida è stato superiore alle aspettative, se si considera quanto questa sia sensibile alle alte temperature, mentre il degrado degli pneumatici Medium – più accentuato del previsto – ha causato qualche difficoltà in più al bilanciamento della vettura e rovinato il primo stint di gara”, ha spiegato il Direttore Tecnico della Ferrari, Pat Fry. “Mi dispiace per Felipe, aveva fatto un’altra grande partenza ma purtroppo ha bloccato le ruote posteriori in frenata ed è finito in testacoda, forse anche a causa della scarsa aderenza. Fernando è riuscito a sfruttare la macchina al massimo, cercando di attaccare sempre dove possibile. E’ stato un peccato mancare il podio sul finale, anche perché oggi la velocità dei nostri avversari Red Bull e Lotus non era molto più elevata rispetto alla nostra. Ora nelle due settimane che precedono il prossimo appuntamento in Ungheria dovremo spingere al massimo per recuperare il gap prestazionale che ci separa dai primi”.

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