GP Singapore 2013: gli highlights delle stagioni precedenti

Riviviamo le emozioni delle cinque edizioni dell’unico GP che si disputa completamente in notturna.

sauber_singaporePrende il via sul circuito di Marina Bay la fase finale del campionato 2013: il GP di Singapore, infatti, è la prima di 7 tappe extraeuropee che chiuderanno il mondiale. Entrata a far parte del calendario nel 2008, la corsa asiatica è stata la prima della storia ad essersi disputata di notte ed è l’unica in campionato ad essere considerata come “nigth race”. Riviviamo le prime cinque edizioni del GP di Singapore.

2008 – La prima Pole sotto la luce “artificiale” è di Felipe Massa (Ferrari) che conquista la prima fila accanto ad Hamilton (McLaren). Alla partenza fila tutto liscio, con il brasiliano che mantiene la leadership davanti all’inglese. Sembra una gara destinata al dominio di Massa ma, correndo su un circuito cittadino, l’imprevisto è sempre dietro l’angolo: al 13° giro, Piquet Jr. (Renault) va a sbattere, facendo entrare di conseguenza la Safety Car. Tutti rientrano ai box e, nella confusione generale, Massa riparte con il bocchettone della benzina attaccato. Dopo essere stato superato da tutti e aver percorso tutta la pit lane (si prenderà anche un DT per “unsafe release”), i meccanici Ferrari riescono a far ripartire Felipe, ma la sua gara è ormai segnata. Al comando c’è Rosberg (Williams), il quale ha però rifornito con la pit lane chiusa (come Kubica, BMW): Drive Through anche per lui e 1° posizione ceduta ad Alonso (Renault). L’asturiano, ironia della sorte, deve ringraziare il crash del suo compagno per essersi ritrovato in testa. Alonso comanda quindi davanti a Rosberg, Hamilton, Glock (Toyota) e Raikkonen su Ferrari. A 12 giri dalla fine rientra la SC per l’incidente di Sutil (Force India), andato a sbattere per evitare Massa in testacoda. Conclude la gara contro il muro anche Raikkonen qualche giro dopo e così Alonso va a vincere la prima gara stagionale davanti a Rosberg e a Hamilton. 5° Vettel su Toro Rosso, 9° Button (Honda), 11° Kubica, 13° Massa mentre Webber si ritira per un problema al cambio.

Dopo essere stato licenziato dalla Renault (ovvero dopo il GP d’Ungheria 2009), Piquet Jr. confessa di aver provocato volontariamente, su ordine del team, l’incidente al GP di Singapore 2008 per favorire il compagno Alonso. Quella che sembrava essere solo una strana coincidenza inizia a prendere delle clamorose spiegazioni: Alonso, partito solo 15°, aveva già rifornito al momento del crash, con la conseguenza di ritrovarsi nelle primissime posizioni grazie al pit stop degli avversari. La FIA decide di aprire un’inchiesta dopo che lo stesso Piquet Jr. confessa altri particolari dell’accaduto. Il 21 Settembre 2009, in occasione del Consiglio Mondiale, la FIA emana la condanna: 2 anni di squalifica con la condizionale per la Renault, radiazione dal mondo della F1 per Briatore e 5 anni di squalifica per Pat Symonds (ma entrambe le sentenze verranno annullate dal tribunale ordinario nel gennaio 2010). Nessun cambiamento invece alla classifica finale del GP di Singapore: la vittoria resta ad Alonso.

2009 – Terza Pole stagionale per Lewis Hamilton (McLaren) davanti a Vettel (Red Bull) e Rosberg (Williams). L’inglese scatta bene e mantiene la testa, mentre Rosberg riesce a superare Vettel. I primi 3 scappano via, ma Rosberg si gioca tutte le possibilità di vittoria calpestando la riga bianca in uscita dai box: si prenderà un DT e concluderà 13°. La lotta è quindi ristretta ad Hamilton e Vettel, mentre Button e Barrichello su Brawn cercano di recuperare posizioni dopo una pessima qualifica. Al giro 21 entra la SC per un contatto tra Heidfeld (BMW) e Sutil (Force India). Entrano tutti ai box e stavolta è Alguersuari (Toro Rosso) a ripartire con il bocchettone attaccato alla vettura. Le prime posizioni non cambiano, con Hamilton davanti a Vettel e Glock (Toyota). Al secondo valzer di pit stop, Vettel rientra ai box superando il limite di velocità: anche lui si prende un Drive Through perdendo la possibilità di attaccare Hamilton. Button riesce a sopravanzare Barrichello in 5° posizione, mentre Webber (Red Bull) finisce contro le protezioni per un problema ai freni. Sul traguardo Hamilton precede Glock, Alonso (Renault) e Vettel, centrando la seconda vittoria stagionale. Ancora male le Ferrari: Raikkonen solo 10° mentre Fisichella termina 13°.

2010 – A partire davanti a tutti nel GP di Singapore 2010 è Fernando Alonso su Ferrari, seguito dagli altri 4 pretendenti al titolo: Vettel (Red Bull), Hamilton (McLaren), Button (McLaren) e Webber (Red Bull). Allo start, Vettel prova a sorprendere Alonso, ma lo spagnolo è bravo a non farsi superare. Un contatto tra Heidfeld (Sauber) e Liuzzi (Force India) fa entrare la SC: Webber decide di rientrare per poter scavalcare le McLaren grazie alla strategia. Alonso e Vettel scappano, ma gli incidenti sotto il tunnel di Kobayashi su Sauber e di B.Senna (HRT) fanno entrare di nuovo la SC. I due della McLaren si fermano e così Webber riesce a sopravanzarli. Al restart Hamilton cerca di passare l’australiano, alle prese col doppiaggio della Virgin di Di Grassi: i due si toccano e Hamilton è costretto al ritiro. Heidfeld (Sauber) e Schumacher si toccano di nuovo, ma la SC stavolta non entrerà, nemmeno per la rottura del motore (con conseguente incendio) sulla Lotus di Kovalainen: Alonso riesce così a difendersi dagli assalti finali di Vettel, precedendo il tedesco sul traguardo. Sul podio finisce anche Webber, seguito da Button e Rosberg. Da notare la gran prestazione di Kubica (7°, Renault) e la rimonta di Massa (Ferrari) dal 24° all’8° posto.

2011 – Il dominio Red Bull durato tutta la stagione 2011 si conferma anche a Singapore: le vetture disegnate da Newey occupano la prima fila, con Vettel che al via tiene la leadership davanti alla McLaren di Button, la Ferrari di Alonso e al compagno Webber, retrocesso in 4° posizione. L’australiano si porta in terza posizione al 10° giro, superando un Alonso in difficoltà con gli pneumatici. Hamilton (McLaren) e Massa (Ferrari), usciti dai box, si toccano: per entrambi sarà necessaria una sosta extra che li farà sprofondare in classifica, con l’inglese che dovrà scontare anche un DT. Il buon vantaggio di Vettel si vanifica con l’ingresso della SC al 29° giro: Schumacher (Mercedes) tampona Perez (Sauber), con il tedesco che sarà costretto al ritiro. Alonso riesce a tornare davanti a Webber, ma dovrà ben presto ricedere la posizione all’australiano, nettamente più veloce di lui. Vettel al restart accumula subito un vantaggio rassicurante su Button, il quale tenta però nel finale una rimonta come in Canada: Jenson riduce il gap fino ad un secondo, ma si deve accontentare della piazza d’onore. Sul podio con Vettel e Button sale Webber, seguito sul traguardo da Alonso e Hamilton, dopo una bella rimonta dal 18° posto. A punti anche Rosberg (7°, Mercedes) e Massa (9°).

2012 – Sebastian Vettel (Red Bull) bissa il successo dell’anno precedente rilanciandosi prepotentemente nella lotta al titolo iridato. Il tedesco approfitta del ritiro di Hamilton (McLaren), il quale stava dominando fino alla rottura del cambio. Vettel prende il comando della gara al 23° giro senza più lasciarlo fino al traguardo, nonostante la SC uscita per l’incidente di Karthikeyan. Dietro a Vettel finiscono la McLaren di Button, la Ferrari di Alonso e il sorprendente Di Resta su Force India. 8° Felipe Massa, autore di uno splendido sorpasso ai danni di Bruno Senna (Williams). Webber viene penalizzato per un sorpasso ai danni di Kobayashi (Sauber) finendo fuori dalla zona punti. Da segnalare l’incidente Vergne (Toro Rosso)-Schumacher (Mercedes) e l’interruzione anticipata della gara dato il raggiungimento del limite delle due ore.

ALBO D’ORO

2008 – F. Alonso (Renault)
2009 – L. Hamilton (McLaren-Mercedes)
2010 – F. Alonso (Ferrari)
2011 – S. Vettel (Red Bull-Renault)
2012 – S. Vettel (Red Bull-Renault)

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