Suzuka 2000: la Ferrari e Schumacher sul tetto del mondo

13 anni fa, Michael Schumacher conquistava il suo primo titolo mondiale con la Ferrari. Un’emozione ancora viva nei cuori di milioni di appassionati, felici d’aver rotto un digiuno di vittorie che durava dal lontano 1979.

schumacher-ferrariDopo 13 anni, c’è ancora una data che i tifosi della Ferrari ricordano. 8 Ottobre 2000, ore 16:03. Era già una Formula 1 completamente diversa da oggi e per vedere il Gran Premio era quasi d’obbligo starsene lì, davanti alla TV, svegli tutta la notte. Una sorta di rituale che sfidava qualsiasi tipo di sonnolenza o stanchezza.

E la tensione saliva di minuto in minuto, perché l’attesa di vedere Schumacher in pista lottare per il titolo iridato era piuttosto forte. Ventuno anni di digiuno cominciavano a pesare, anche troppo.

Seduti sul divano, a mangiucchiare le unghie come faceva Jean Todt al muretto dei box. I battiti che acceleravano al ritmo del V10 dei motori. Poi lo spegnimento dei semafori e il primo sussulto: Michael parte male e Hakkinen balza al comando. Poco male: al tedesco sarebbero bastati due secondi posti e sarebbe comunque diventato campione. Ma era una questione d’orgoglio.

Ai box, Brawn tira fuori la strategia ideale dal cilindro. Allunga lo stint di soli 3 giri rispetto alla strategia dei rivali, nei quali Michael si trasforma in un cannibale e guadagna il margine necessario per effettuare la sosta ai box e tornare in pista davanti alla McLaren del finlandese. Gli ultimi tredeci giri sono quelli più lunghi, sembravano non finire mai. Nella mente dei tifosi passano le immagini di un ventennio di poche gioie e molti dolori, spazzate via in un attimo.

E poi, l’urlo di Gianfranco Mazzoni che – ancora oggi – riesce a mettere i brividi ai tifosi Ferrari. “Sì, Michael Schumacher è Campione del Mondo. Riporta il titolo iridato a Maranello, 21 anni dopo Jody Scheckter. I colori dell’arcobaleno sulle insegne del Cavallino Rampante”. 

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