In Malesia un’altra domenica difficile per la Ferrari

La Ferrari ancora lontana dalle posizioni di testa nel GP della Malesia. Alonso termina la gara faticosamente in quarta posizione, Raikkonen, dopo una foratura causata da un incidente al secondo giro, è 12°.

GP MALESIA F1/2014Forse la grande prestazione dei meccanici Ferrari durante le qualifiche aveva causato troppa euforia, o forse i dati del passo gara del venerdì erano stati guardati con troppo ottimismo. Fatto sta che le previsioni di Fernando Alonso, che parlava del podio come di un risultato possibile, non si sono avverati nella domenica malese. Di fatto fin dalla prima curva il podio non è mai stato un obiettivo realistico per lo spagnolo, che ha chiuso la gara in quarta posizione, grazie anche ai problemi di Ricciardo. Se Alonso non può dirsi soddisfatto, certo ancora di meno può esserlo Kimi Raikkonen, sfortunato fin dal primo giro, in cui un contatto con Magnussen ha compromesso irrimediabilmente tutta la sua gara: si ritrova nelle retrovie e non riesce ad andare oltre la 12esima piazza.

La gara dei ferraristi non inizia nel migliore dei modi fin dallo spegnimento dei semafori: Alonso non riesce a contenere l’ottimo scatto di Ricciardo, che lo supera all’interno della prima curva, mentre Kimi Raikkonen rimane stabile in sesta posizione ma durante il primo giro subisce il sorpasso da parte della Force India di Hulkenberg, che successivamente arriva quasi a beccare le gomme posteriori di Alonso. Al giro successivo, invece, c’è un vero e proprio contatto tra il Campione 2007 e Magnussen nella curva 1. La posteriore destra della Rossa è forata, e il finlandese deve completare un intero giro molto lentamente, ritrovandosi pertanto in ultima posizione.

Alonso nel frattempo duella con Hulkenberg e, dopo una primissima fase in cui sembra faticare a tenere dietro il tedesco, riesce a riavvicinarsi alla Red Bull di Ricciardo, ma inizia a lamentare un degrado importante sulle posteriori. Al 12° giro rientra ai box montando nuove gomme Medie. Torna in pista alle spalle di Grosjean che sopraggiunge in quel momento e deve sopravanzarlo, perdendo decimi preziosi, poi inizia a far registrare un giro record che costringe i meccanici Red Bull a coprire la sua mossa, richiamando Ricciardo ai box. Alla tornata successiva, Alonso stacca all’ultimo alla curva 1 per tenersi dietro l’australiano in uscita dal proprio pit e riesce momentaneamente nell’intento, ma arriva leggermente lungo: quel tanto che basta per permettere alla RB10 di riprendersi la posizione. Un successivo duello ruota a ruota nelle curve successive vede vincitore Ricciardo, che quindi mantiene la quarta piazza sulla Ferrari.

Dopo poco più di 10 tornate, il degrado inizia nuovamente a farsi sentire sulle Pirelli dello spagnolo, che perde più di mezzo secondo al giro nei confronti della Force India di Hulkenberg. Alla 28esima tornata Alonso rientra ai box e decide di montare le gomme dure, per riuscire ad allungare il terzo stint considerando la scarsa durata, sulle F14T, delle mescole Medie. Ricciardo copre ancora la strategia del pilota di Oviedo, e nei giri successivi il ferrarista inizia ad avvicinarsi molto rapidamente all’australiano. Al giro 39 Alonso si avvicina al raggio d’azione del DRS, ma alcuni bloccaggi all’anteriore lo fanno allontanare nuovamente dal rivale. Viene in suo soccorso un papocchio in casa Red Bull: a causa di un pneumatico fissato male Ricciardo perde quasi due minuti al pit-stop e quando esce è di nuovo vicino ad Alonso, ma lo spagnolo ha un giro di vantaggio.

Il Vicecampione monta le gomme medie al giro 44, ma è ancora in quinta posizione a causa della strategia diversificata della Force India di Hulkenberg, già su gomma dura. Il ferrarista fa registrare dei giri record e si avvicina al tedesco, per tentare l’attacco all’ultima curva della 52esima tornata, senza riuscire a completarlo prima della terza curva, in cui finalmente si mette all’interno e conquista la quarta posizione, con cui terminerà la gara.

Alonso prova a fare buon viso a cattivo gioco: ”Rispetto all’Australia è stato un GP migliore, la macchina è stata un po’ più competitiva in tutti i settori, abbiamo portato piccoli miglioramenti ma tutti hanno funzionato. Manca ancora molto da fare, sicuramente: miglioriamo noi e migliorano anche gli altri, quindi dobbiamo fare un passo avanti più grande perché siamo indietro. Dobbiamo essere contenti per l’affidabilità, che è stata ottima, abbiamo fatto pit-stop super. Alla partenza stavolta abbiamo avuto un po’ più di pattinamento ma non ho perso posizioni. Insomma, le prestazioni non sono ancora al top, dobbiamo migliorare già dal Bahrein, ma siamo nel gruppo dei top team e questa è la cosa migliore delle due prime gare”.

Kimi Raikkonen, che come in Australia ha dei problemi al DRS, procede in 19esima posizione senza molti avvenimenti fino al giro 17, quando si inserisce nel duello tra Vergne ed Ericsson, riuscendo a prendersi una posizione sul francese e, alla tornata successiva, anche sulla Caterham. A quel punto però arriva il momento del suo secondo pit stop, e il finlandese passa alla gomma dura, tornando in ultima posizione. Al giro 27 Iceman supera nuovamente Ericsson e, tra l’altro, subisce il doppiaggio da parte della Mercedes: un episodio certo dovuto alla gara sfortunata di Raikkonen più che alle prestazioni pure delle vetture, ma che può anche essere emblematica dello strapotere di cui la Mercedes gode attualmente nei confronti del Cavallino. Al giro 34 Raikkonen torna nuovamente ai box, e nell’ultimo stint si tiene dietro Kobayashi, Ericsson e Chilton. A cinque giri dal termine è negli scarichi della Lotus di Grosjean, ma non riesce mai a tentare un vero attacco e porta a termine la corsa 12°.

Secondo il finlandese, il problema nelle primissime fasi di gara impedisce di avere un quadro chiaro delle prestazioni della sua F14T: ”Non so cosa sia successo alla gomma, non avevo sentito nulla e si è sgonfiata di botto. La gara è finita lì: dopo è stato davvero difficile gestire i primi set di gomme, con l’ultimo è andata meglio ma ero molto dietro e quando ho raggiunto Grosjean le gomme anteriori non erano abbastanza nuove per superarlo. Avevamo cominciato il fine settimana piuttosto bene ma non l’abbiamo terminato nello stesso modo. C’è stato il problema della gomma e a quel punto non c’era molto da fare a parte portare a casa il meglio che potevamo”.

Una Ferrari ancora in sordina, forse un po’ sfortunata, ma soprattutto sorpresa dal livello di competitività della Red Bull, che i test invernali avevano fatto sembrare una preda facile e che invece si trova ancora una volta lì davanti, mentre le Rosse lottano a tratti con rivali di cui credevano non doversi preoccupare. La Mercedes, intanto, è totalmente su un altro pianeta. Questo è il quadro con cui gli uomini di Maranello dovranno affrontare il GP del Bahrain, tra una settimana.

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