Ferrari sorride in Ungheria: 2° Alonso, 6° Raikkonen

Sfiora la vittoria Fernando Alonso, che nell’ostico Hungaroring trova il miglior risultato stagionale dopo una gara coraggiosa, come le scelte del box Ferrari. Buona prova anche di Kimi Raikkonen, che risale la classifica, svernicia Sebastian Vettel e arriva sesto a traguardo dopo essere partito sedicesimo.

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Giornata di forti emozioni per i tifosi della Ferrari che, nella pazza gara ungherese, quasi arrivano ad assaporare la gioia della vittoria. Con una F14T apparsa decisamente più in forma su pista fresca e umida, Fernando Alonso tiene la testa del Gp di Ungheria per 27 giri. Arriva al traguardo sui copertoni dopo 32 tornate su gomme Soft, compiendo l’impresa di contenere le due Mercedes, ma non Daniel Ricciardo. Buona gara anche di Kimi Raikkonen: partito dall’ottava fila, dopo una primissima parte di corsa abbastanza silenziosa al margini della zona punti dietro la Sauber di Gutierrez, il finlandese approfitta del caos creato dalle due safety car, conduce con grande perizia un lunghissimo stint centrale su gomme Soft (33 giri) e tira fuori le unghie nel finale. Chiude sesto dietro la Williams di Felipe Massa. Buona anche la strategia della Ferrari che, nonostante il clamoroso errore con il finlandese nelle qualifiche, decide di rischiare ancora, spingendo Alonso e Raikkonen a due stint molto lunghi su gomme morbide.

La cavalcata di Fernando Alonso comincia già dalla partenza. Il pilota della Ferrari scatta bene dalla quinta posizione: sfila Ricciardo e per qualche curva beffa anche Sebastian Vettel, che lo ripassa al secondo giro. Alla prima entrata in pista della safety car, l’asturiano è tra i piloti che perdono terreno nella danza dei pit stop: rimane in pista un giro di troppo e si ritrova ottavo, sempre dietro Sebastian Vettel.

Alla ripartenza della gara, Alonso riesce a passare il della Red Bull. In queste fasi concitate, approfitta delle difficoltà di Nico Rosberg con i freni della W05 Hybrid per superarlo e si sbarazza al giro 16 anche di Jean Eric Vergne. Si tratta di tre azioni fondamentali per l’economia della sua gara: con il pilota della Toro Rosso a fare da tappo alle due Mercedes e a Vettel, Alonso può staccarsi.

Con l’entrata in pista della safety car per la seconda volta, al giro 23, e Ricciardo ai box, i distacchi si azzerano, ma Alonso si ritrova leader della gara. L’asturiano fa segnare diversi giri veloci, salvo poi perdere terreno nei confronti di Lewis Hamilton.

La seconda sosta per lo spagnolo arriva al giro 38: a sorpresa il box monta gomme soft sulla sua F14T. In un team radio in italiano, Andrea Stella lo invita a tentare l’impresa di andare fino in fondo. Sembra una follia, perché al traguardo mancano più di 30 giri. Al giro 45 Alonso è secondo, abbastanza distante da Daniel Ricciardo, con dietro le due Mercedes di Hamilton e Rosberg in lotta (di nervi…) tra loro. Con Ricciardo ai box, al giro 56 Alonso trova di nuovo la testa della gara.

Il rendimento delle sue gomme comincia però a calare vistosamente, così come il suo ritmo: Hamilton comincia a farsi sotto, con Ricciardo dietro di lui che arriva di gran carriera. Sul circuito ungherese è difficile superare e l’asturiano resiste all’assalto del pilota della Mercedes per numerosi giri. Con Hamilton che comincia a soffrire sulle sue gomme medie, l’attacco arriva da Daniel Ricciardo. Il pilota Red Bull supera Alonso quando mancano tre giri alla bandiera a scacchi. La sofferente resistenza del pilota della Ferrari continua allora sulle due Mercedes. Ma Lewis Hamilton, dietro di lui, deve guardarsi dal ritorno del compagno di squadra. Per Alonso arriva allora un bellissimo secondo posto.

Sono estremamente soddisfatto. È stato un weekend duro in una stagione difficile. Arrivare sul podio è sempre una bella sorpresa. Abbiamo corso un azzardo per cercare di cogliere la vittoria e ci siamo arrivati molto vicini”, afferma Fernando Alonso sul podio. “Sono orgoglioso del team e del lavoro svolto oggi. Si è trattata di un’associazione di fattori che hanno reso difficile capire la corsa: abbiamo colto le nostre opportunità, sfruttando la nostra esperienza. Servono corse un po’ pazze per andare a podio, e noi oggi siamo andati a podio”.

Bella gara, anche se lontano dalle luci della ribalta, per Kimi Raikkonen. Il finlandese, dopo il clamoroso errore della scuderia in Q1, parte sedicesimo e guadagna subito due posizioni al via. Supera la Sauber di Sutil, ma poco può quando arriva Lewis Hamilton alle sue spalle. All’entrata della safety car in pista dopo l’incidente di Ericsson, Raikkonen viene chiamato subito ai box a montare gomme soft. Il guadagno sugli avversari non è immediato ma, con il ritiro di Gutierrez, è 11esimo al giro 17.

Il finlandese comincia a gestire il suo treno di gomme soft: è nono alla seconda entrata in pista della safety car, dopo il botto di Perez e, con gli avversari ai box, risale addirittura fino alla terza posizione quando arriva il momento di fermarsi per la seconda volta. Raikkonen rientra a cambiar gomme al giro 42: torna in pista ottavo mentre sopraggiunge Sebastian Vettel e, nonostante le gomme fredde, gli sbatte ripetutamente la porta in faccia, chiudendogli la traiettoria e accompagnandolo quasi fuori pista. Raikkonen supera subito dopo all’esterno Pastor Maldonado e si mette alla caccia di Felipe Massa. Lo raggiunge, lo bracca, resta vicinissimo alla Williams per molti giri, ma non riesce a trovare lo spunto giusto per passarla. Arriva sesto al traguardo.

Soddisfatto anche Marco Mattiacci: “Grande gara di Fernando, assolutamente abbiamo fatto una grande battaglia in un weekend difficile”, afferma ai microfoni di Sky Sport. “Bene anche Kimi. E anche grande reazione della squadra, perché prima di tutto siamo una squadra, e questo è quello che Ferrari merita”.

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