Tecnica: in arrivo i pistoni trattati ai nanopolimeri

La Nanoprom ci ha rivelato in esclusiva un trattamento dei pistoni appositamente studiato per i motori di Formula 1.

pistone

La pausa estiva volge ormai al termine e con essa anche gli insistenti rumors sul rivestimento degli scarichi della Ferrari. Questo weekend, infatti, dovremmo scoprire se e come i tecnici del Cavallino interverranno sui terminali di scarico della F14T. Ciò che già sappiamo con certezza è che la Nanoprom, l’azienda italiana già nota nel circus per la verniciatura dei cerchi al silicio (Polysil), con il rivestimento degli scarichi non c’entra affatto.

È stato lo stesso titolare della Nanoprom, l’eclettico Gianluca Falleti, a smentire possibili coinvolgimenti della sua azienda al di fuori dei campi che già conosciamo (trattamento dei cerchi, delle visiere e delle carrozzerie). Tuttavia il Sig. Falleti non ha nascosto che la sua azienda, leader nel campo delle nanotecnologie, è al lavoro anche su altre applicazioni dei propri prodotti, alcune delle quali riguardano proprio i propulsori.

Ovviamente non potevamo non chiedergli di dirci qualcosa in più e siamo riusciti a strappargli qualche interessantissima novità. Quella che ci ha incuriosito maggiormente è relativa al trattamento del cuore di ogni motore termico: il pistone. La Nanoprom, infatti, ha messo a punto un trattamento particolare dei pistoni a base di nanopolimeri di argento, carbonio, alluminio e grafene studiato appositamente per migliorare le prestazioni dei motori. Grazie a questo trattamento superficiale dei pistoni, si ha una riduzione del coefficiente di attrito di ben dieci volte rispetto a pistoni non trattati; ciò significa maggiore scorrevolezza all’interno dei cilindri e quindi miglior efficienza delle parti meccaniche coinvolte, oltre che una loro minor usura.

Il trattamento, poi, incide anche sulle temperature nelle varie fasi di utilizzo, con un importante miglioramento della capacità di dissipazione del calore che aumenta del 5-7% fino a raggiungere addirittura il 30% quando le temperature salgono ai 300°.

E non è finita qui: il trattamento ai nanopolimeri, secondo quanto ci ha rivelato la Nanoprom, ha anche un’altra fondamentale caratteristica: le superfici, una volta trattate con questo speciale prodotto, permettono ai gas di scorrere più velocemente, con una drastica riduzione di residui carboniosi. Il trattamento, inoltre, è stato studiato anche per una migliore lubrificazione delle parti, incrementando la permanenza dei fluidi con maggiore uniformità sulle superfici.

I risultati ottenuti nella fase di sperimentazione del trattamento sono stati davvero sorprendenti, come dimostrano i dati che ci ha fornito l’azienda italiana (certamente una minima parte rispetto a quelli raccolti) e date le tantissime criticità mostrate dalle attuali Power Unit è plausibile che il trattamento dell’italianissima Nanoprom diventi presto un “must” per tutti i propulsori di Formula 1 e non solo.

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