Vergne, sesto posto a Singapore: “Per me, vale un podio!”

Sul circuito di Marina Bay, Jean-Eric Vergne conquista il sesto posto per la Scuderia Toro Rosso. Deludente la gara di Kvyat, con evidenti problemi di disidratazione a fine gara per un problema al sistema di rifornimento dei liquidi.

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Jean-Eric Vergne, nel pre-gara di Singapore, aveva ribadito il fatto di meritare un posto in Formula 1 e di non sentirsi affatto inferiore a Ricciardo, promosso in Red Bull a fianco di Vettel. Il francese è passato poi dalle parole ai fatti, concretizzando i suoi pensieri in una gara pazzesca.

Una corsa rabbiosa e con qualche sbavatura, ma che è valsa alla Toro Rosso un sesto posto quasi insperato. Sì, perché Vergne – nella foga di risalire la china – ha attirato a sé l’attenzione dei commissari, ricevendo due penalità da 5 secondi ciascuno: una scontata durante la seconda sosta, l’altra aggiunta al tempo finale di gara. La scelta di montare gomme Soft nuove a 15 giri dalle fine è stata vincente: “Mi sono divertito parecchio a sorpassare i piloti che trovavo davanti, è stata una gara incredibile, soprattutto considerando le due penalità da 5 secondi ciascuna. Ho dovuto spingere il più possibile negli ultimi giri e guadagnare secondi preziosi, ed è quello che ho fatto”.

Il francese, già a Suzuka, darà spazio al giovane Verstappen nelle prove libere. Ma JEV resta fiducioso di poter portare avanti un buon finale di stagione: “Abbiamo meritato questo sesto posto, sono fiducioso che possiamo essere protagonisti anche in Giappone, dove arriveranno ancora più aggiornamenti. Ho bisogno di spingere per trovare un sedile per la prossima stagione: questo sesto posto per me vale come un podio!”, ha concluso.

Se Vergne può ritenersi soddisfatto, non si può certo dire la stessa cosa del rookie Daniil Kvyat. “Quella di ieri è stata una gara molto dura per me. Ho dovuto lottare più con me stesso che con le macchina intorno. Purtroppo ho avuto un problema con il sistema di rifornimento dei liquidi e sono rimasto senza acqua per tutta la gara. E’ stato difficile guidare: la macchina scivolava molto e non è stato semplice prendersi cura degli pneumatici. Peccato, perché la zona punti sarebbe stata possibile”.

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