Fernandes: “I compratori non hanno mantenuto gli impegni”

Tony Fernandes rompe il silenzio e rigetta le accuse della caotica gestione della Caterham che sta portando verso il fallimento la squadra.

Kobayashi Caterham Sochi 2014

Tony Fernandes ha rimandato le accuse al mittente e si discolpa dall’attuale situazione caotica in seno al team Caterham. L’imprenditore anglo-malese ha rotto il silenzio dopo le critiche mosse dalla Engavest, la società che lo scorso giugno ha acquistato la squadra di Formula 1.

In una dichiarazione rilasciata oggi, Fernandes ha detto di non avere alcuna colpa e che la Engavest avrebbe dovuto pagare tutti i creditori. “Nel mese di giugno 2014, ho deciso di vendere la mia partecipazione nel team Caterham. Abbiamo deciso, in buona fede, di vendere le azioni ad una società svizzera di nome Engavest, che si era impegnata a pagare tutti i creditori esistenti e futuri, compreso il personale. Continuare a pagare il personale era così importante per me che mi sono assicurato che le quote non sarebbero state trasferite ai nuovi acquirenti se loro non avessero rispettato gli accordi”.

“Purtroppo, Engavest non ha rispettato nessuna delle condizioni e Caterham Sports Ltd è entrata in liquidazione controllata, pe le grandi somme dovute ai numerosi creditori”, ha voluto spiegare Fernandes. “Il nostro accordo con Engavest è molto chiaro: non vi è alcun obbligo giuridico di trasferire a loro le azioni, a meno che determinate condizioni fossero soddisfatte. Tra queste, appunto, c’era anche il pagamento dei creditori. I nostri avvocati hanno chiesto alla Engavest di rispettare le condizioni, ma non sono riusciti a farlo. Non mantenendo queste promesse, ora l’intero team ne soffrirà. Spero che la squadra non smetta di correre e che si riesca a trovare una soluzione”.

Anche Graham Macdonald, amministratore delegato del Gruppo Caterham, ha messo in discussione le azioni degli investitori arabi e svizzeri, guidati da Colin Kolles. “Sembra che non abbiano mai avuto intenzione di pagare questi debiti”, ha affermato. “Non solo non sono riusciti a pagare i creditori, ma non sono neanche riusciti a pagare noi per l’utilizzo dello stabilimento o qualsiasi altra cosa legata al nostro marchi. In breve, i nuovi proprietari non hanno pagato nulla e ora che sono stati nominati gli amministratori fallimentari, vogliono scaricare le loro responsabilità”.

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