Ferrari sorride a metà: per Vettel esordio con podio…

…ma quanto rammarico per la gara stregata di Kimi Raikkonen. A Melbourne la Ferrari si scopre più forte di quanto si senta di ammettere: Sebastian Vettel inizia il suo sogno in rosso strappando il terzo posto a Felipe Massa. Il Gp d’Australia è invece un calvario per Kimi Raikkonen: letteralmente rimbalzato in partenza, il finlandese vive un doppio incubo ai box. Alla fine è costretto al ritiro.

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Sono contento per Vettel. Non sono contento io, perché anche con Kimi potevamo fare assolutamente meglio. Ne sono sicuro, perché stava picchiando come un martello e c’è stato un piccolo problema. Però va bene. La squadra merita questo podio, anche se non è quello che voglio io”. Le parole di Maurizio Arrivabene, team principal della Ferrari, sono una perfetta sintesi dell’ esordio stagionale a Melbourne della Rossa.

La Ferrari conquista in Australia un podio che sa quasi di trionfo, soprattutto se paragonato ai disastri del 2014. Vettel esalta i tifosi, parlando in italiano sul podio. La power unit del Cavallino Rampante appare di tutt’altra consistenza rispetto allo scorso anno, lo dimostra anche il quinto posto di Felipe Nasr – pur considerando una griglia decimata. Eppure si poteva avere di più, perché di Ferrari al traguardo ne è arrivata una sola.

Vettel è la parte sorridente del weekend australiano. Non ha uno scatto imperioso in partenza, forse tocca il compagno Raikkonen alla prima svolta, rimane quarto. Insegue il podio e Felipe Massa nella prima parte di gara ma, complice un timing azzeccato per la scelta della sua sosta (e un po’ di fortuna, con Felipe Massa che si pianta dietro Ricciardo per un lungo, lunghissimo giro), al 26esimo passaggio torna in pista terzo, con pista libera davanti a sé.

Con gomme medie, Sebastian Vettel tiene un bel ritmo e scava un piccolo solco di 4 secondi per tenere lontano Felipe Massa, mantenendo anche un distacco decoroso rispetto alle Mercedes e alla loro gara in solitaria. Nel finale le solite necessità di risparmio del carburante procurano qualche brivido, con il brasiliano che si avvicina, ma il terzo posto non è mai in dubbio. Arriva il podio e un team radio salutato con grande gioia da tutti i tifosi del Cavallino Rampante: “Grazie ragazzi! Forza Ferrari!

Sul podio concede il bis: “Abbiamo una macchina bella per qualifica, ma anche per vincere la gara”, afferma. “È un grandissimo onore per me essere in Ferrari e sono molto contento. È una partenza ottima per la stagione. Abbiamo fatto un ottimo lavoro questo inverno con il team e possiamo davvero essere molto fieri. Rimane molto lavoro da fare per prendere le Mercedes, ma sono certo che lo faremo”.

L’altra faccia della medaglia è Kimi Raikkonen con il suo immeritato ritiro. IceMan sembra partire bene, tanto da arrivare a insidiare la posizione del compagno di squadra, ma la sua SF15-T finisce in folle e si pianta. Arriva prima una botta da Carlos Sainz e poi un rimbalzo laterale con la Sauber di Felipe Nasr. Non è escluso qualche piccolo danno sulla vettura, ma Raikkonen, che esce dalla virtual safety car ottavo, tenta la prima rimonta. Si blocca a lungo dietro Daniel Ricciardo, in settima posizione, senza trovare lo spunto giunto per passarlo e decide di tentare l’azzardo, optando per la strategia su due soste (soft-soft-medium).

Ma al primo stop (giro 17) arriva l’antipasto di quella che sarà la sua croce: lo pneumatico posteriore sinistro non si sgancia e il finlandese perde circa 6 secondi. Rientra in pista undicesimo, e comincia una furiosa risalita condita di giri veloci, complice la mescola di gomme più morbida vestita rispetto ai diretti avversari – tutti su gomme medie. È quinto e sembra poter tentare l’assedio a Felipe Massa. Ma non c’è nemmeno il tempo per rammaricarsi di quello che avrebbe potuto essere senza quello start da incubo. Arriva il secondo pit stop al giro 41 e, nemmeno il tempo di uscire dalla pit lane, Raikkonen accosta mestamente a bordo pista. È di nuovo la gomma posteriore sinistra, stavolta agganciata male. Si scopre dopo la bandiera a scacchi che la colpa è di un dado spanato. Dulcis in fundo, i commissari indagheranno sulla vicenda a fine gara per l’unsafe release, il mancato rilascio in sicurezza da parte del box.

A inizio gara sono stato colpito da dietro, non credo abbia qualcosa a che fare con Sebastian”, racconta Raikkonen nel dopo-corsa. “Dunque sono stato colpito da dietro e la macchina è rimasta un po’ danneggiata. Poi sono stato colpito sul fianco, forse c’è stato qualche danno, forse abbiamo perso un po’ di carico aerodinamico, ma la macchina è rimasta intera. Ho dunque cercato di riprendere Ricciardo e tutti quelli che ci precedevano con una buona velocità. Ma poi c’è stato il problema alla sosta. Il podio di Sebastian è comunque positivo per il team. Sembra che abbiamo una buona velocità in gara, ma ovviamente io non ho finito”.

[Aggiornamento: Nessuna azione verrà intrapresa nei confronti della Ferrari per l’unsafe release di Kimi Raikkonen. La Ferrari ha spiegato ai commissari di gara che il sistema di controllo dei pit stop non avrebbe indicato al momento del rilascio di Raikkonen che la vettura fosse in condizioni di non sicurezza, ma il team ha fermato il pilota appena il problema si è manifestato nella telemetria e in base alle indicazioni del pilota. Il delegato tecnico FIA ha accolto la spiegazione per cui la vettura non si trovava in condizioni di mancata sicurezza nell’immediato momento del rilascio dal pit stop]

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