Ferrari: trofeo a casa, ma Allison avvisa: “Piedi per terra”

La Coppa del primo posto Costruttori del Grand prix di Malesia è stata esposta nel ristorante aziendale del Cavallino rampante. Il direttore tecnico del team, però, frena gli entusiasmi, asserendo che la Mercedes ha ancora un certo vantaggio.

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Da Sepang a Maranello, nelle mani paterne di Maurizio Arrivabene, che se l’è coccolato, guardato e riguardato. Il trofeo del primo posto riservato alla Scuderia, quello consegnato sul podio all’ingegnere Diego Ioverno, è stato esposto martedì all’ingresso del Ristorante aziendale perché come spiegato da un entusiasta Arrivabene: “Questa coppa è di tutti“.

Quella della Malesia, d’altronde, è stata una spedizione straordinaria, dal risultato inaspettato, che servirà anche da volano per incoraggiare e stimolare l’impegno di tutti gli uomini in Rosso, che si sentono nuovamente parte di un ambiente unito e (di nuovo) vincente.

All’entusiasmo della squadra va sommandosi quello della platea rossa, di quei tifosi che aspettavano da anni una gara così. In effetti – senza voler essere di parte – è stato sottolineato anche da alcuni importanti giornalisti inglesi come il successo di Sebastian Vettel sia stato molto più convincente dei tre assoli di Daniel Ricciardo su Red Bull nel 2014.

La Red Bull, infatti, nelle tre gare vinte l’anno scorso aveva sempre approfittato dei problemi della Mercedes, mentre la Ferrari ha battuto le temibili frecce d’argento lottando ad armi pari, ed è la prima volta da quando domina che Stoccarda è sembrata inferiore ad una concorrente.

Un motivo in più per sognare, se non fosse che lo stesso direttore tecnico James Allison, il colto ingegnere al quale si deve gran parte della competitività della SF15-T, ha deciso di mettere un freno agli entusiasmi, con una lucida analisi che spiega perché per la Ferrari resta comunque un’ardua impresa battere ancora (o spesso) la temibile Mercedes:

“Se mi viene chiesto un confronto tra noi e la Mercedes io posso rispondervi che conosco solo una metà dell’equazione, quella relativa alla Ferrari. Sapevamo già di aver sviluppato un ottimo sistema di raffreddamento (la nuova monoposto ha masse radianti più grandi rispetto a quelle della F14-T ndr), che ci permette di lavorare bene anche in condizioni di caldo estremo. L’asfalto di Sepang era molto abrasivo e caldo e abbiamo sfruttato la nostra gentilezza con le gomme. Poi non so realmente quali problemi abbiano in Mercedes, ma sono certo che avremo il nostro bel da fare per provare a realizzare in Cina la stessa impresa realizzata in Malesia. Con le temperature così alte ci siamo accorti che eravamo anche più veloci di loro, e la safety ci ha dato l’opportunità di cambiare strategia. Però a Melbourne, con temperature più basse e gomme diverse, loro erano davanti. C’è ancora della strada da fare per giocarcela alla pari con loro dovunque, non tutte le piste presenteranno le condizioni particolari di Sepang, però abbiamo in cantiere sviluppi interessanti…”

Allison conferma che in Malesia la Ferrari ha vinto di “gomme”, sfruttando il vantaggio immenso di un degrado ridotto ai minimi termini. Ma la Rossa ha anche dato grandi risposte per quanto riguarda la PU (Rosberg ha parlato di “motore troppo potente sul dritto“), la trazione, il carico aerodinamico e in generale la guidabilità. E con un telaio nato così bene, non è un peccato pensare positivo…

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