Bandiera a scacchi: simbolo della Formula 1 per eccellenza compie 92 anni
Sono diverse le bandiere che vediamo sventolare durante le gare di Formula 1. La più conosciuta e leggendaria è ovviamente quella a scacchi, che segna la fine della gara, ma non è sempre stato così. Vediamo più nel dettaglio un po’ di storia della bandiera introdotta da Noghes nel ‘29, quali e quante altre sono le bandiere utilizzate: cosa comunicano durante le corse di F1 e perché sono importanti da conoscere per piloti e appassionati di motori?
La bandiera dello START: idea geniale di Noghes appassionato di scacchi
La bandiera a scacchi è uno degli elementi più rappresentativi della formula uno, non tutti sanno però che fino al 1929 per decretare l’inizio e la fine delle gare veniva usata la bandiera del paese ospitante. Fu infatti solo nell’aprile del ‘29 in occasione del primo Gran Premio di Monaco, che per non confondersi con altre bandiere venne adottata la bandiera a scacchi, in seguito alla brillante idea del fondatore dell’Automobile Club del Principato di Monaco, grande appassionato di scacchi. La settantottesima edizione del Gran Premio di Monaco che si terrà a maggio, sarà quindi anche il “compleanno” della bandiera a scacchi, che compirà 92 anni. Chissà se vedrà trionfare ancora una volta Lewis Hamilton come nel 2019: il pilota inglese Mercedes è infatti visto da molti, come conferma anche il sito di scommesse sportive di Betway al primo febbraio con una quota di 1,40, il favorito per la vittoria del mondiale.
Le altre bandiere in Formula 1: quelle importanti di pericolo
Chi non ricorda Nico Rosberg ammonito per aver ignorato le bandiere gialle durante il GP di Gran Bretagna nel 2013: per poco quella mezza infrazione non gli valse una penalità che avrebbe messo a rischio la vittoria proprio in quella gara. La bandiera gialla è, come la bandiera rossa, un segnale di pericolo in strada. Quando la bandiera gialla è accompagnata dal cartello SC, ciò vuol dire che in pista c’è la safety car e negli ultimi anni possiamo trovarla accompagnata dalla scritta VSC (virtual safety car), che impone un rallentamento da parte di tutte le monoposto entro un certo limite di tempo e velocità indicato dal delta time sul volante dei piloti. La bandiera rossa notifica invece una situazione più grave rispetto a ciò che indica la bandiera gialla: detriti in pista o necessità di soccorso medico le possibili cause. Tale segnale obbliga tutti i piloti a rientrare ai box per attendere nuove disposizioni. C’è poi la bandiera gialla e rossa a strisce verticali che serve a segnalare ai piloti tratti di strada scivolosi. La bianca, ultima ma non per importanza, indica un pericolo in movimento: auto che procede con lentezza in seguito a un incidente o per un problema tecnico.
Bandiera verde, blu e arancione-nera
Non sono terminati i colori delle bandiere nelle gare di F1. Abbiamo visto le tre quattro principali: a scacchi, rossa, gialla e gialla e rossa a strisce. Abbiamo poi la bandiera verde, che annulla tutti i pericoli delle bandiere gialle e rosse, e si può tornare a correre in pista normalmente. La bandiera blu, invece, viene sventolata per segnalare ai piloti lenti che da dietro stanno sopraggiungendo vetture più veloci e ci potrebbe essere rischio di collisione. Utilizzata soprattutto quando i leader di gara doppiano i propri avversari, e questi ultimi devono lasciare strada libera. La bandiera nera è l’incubo di ogni pilota: accompagnata da un cartello che indica la vettura a cui si riferisce indica la squalifica del pilota nella sessione corrente. Infine la bandiera nera con un cerchio centrale arancione impone alle auto a cui si riferisce con cartello di accompagnamento di fermarsi ai box poiché stanno creando potenziali pericoli in pista: utilizzata raramente nel caso in cui lo staff non riesca a mettersi in comunicazione con il veicolo passibile di squalifica.
Dalla mitica bandiera a scacchi alla bandiera nera e arancione, sono diversi i segnali che si alternano in pista. Ognuno di questi è fondamentale, e i piloti devono sempre prestare attenzione alle comunicazioni dal muretto e dal giudice di gara, onde evitare spiacevoli squalifiche o ammonizioni.