Termini da conoscere in Formula Uno: gli essenziali

Sono tanti i termini legati al magico mondo della F1: in un articolo di questo blog avevamo precedentemente visto tutti i tipi di bandiere che si utilizzano in questo sport, analizziamo ora invece quali sono i principali termini adoperati perlopiù da tecnici, appassionati e tifosi.

La traiettoria ideale e il punto di corda

Quante volte avrete sentito il termine “traiettoria ideale” menzionato da addetti ai lavori della F1 o semplicemente da fan e appassionati di scommesse sportive dedicati ai motori. Questo è uno dei primi termini che chiunque si avvicini allo sport delle monoposto deve conoscere: con questa parola si indica il percorso che il veicolo dovrebbe seguire per percorrere una curva nel minor tempo possibile. La Formula Uno è questione di decimi di secondo e “mangiare” al meglio una curva ed evitare di tagliarla, a parte casi virtuosi effettuati sulle chicane, diventa fondamentale. Altro termine particolarmente amato anche dai telecronisti è “punto di corda”, che talvolta diventa “doppio punto di corda”. Strettamente collegato al concetto di traiettoria ideale, il punto di corda è la parte più interna della curva, spazio in cui deve passare la monoposto per poter affrontare in maniera vincente una curva. Il doppio punto di corda rappresenta invece la presenza di due curve consecutive. La più famosa di questo genere è quella che si trova prima del tunnel di Monaco, che porta i piloti a eseguire un’unica traiettoria: si parla in tal caso quindi di curva a doppio punto di corda.

Pit stop, chassis, blistering e grip

Passiamo invece ai termini che sono più legati alla gestione del veicolo che a quella della condotta in gara da parte del pilota. Una delle parole più conosciute in assoluto è sicuramente “pit stop” che in tutti gli sport motoristici indica la pausa per rifornimento carburante. Ovviamente, guardando una gara di F1, ci rendiamo conto che questa è molto di più di una semplice pausa: i venti meccanici chiamati pit crew riescono a mettere a punto il veicolo in pochissimi secondi durante il rifornimento, compreso cambio gomme. Ed ecco che le gomme ci portano all’altro termine, sempre di derivazione inglese: “grip”. Questo concetto è fondamentale in F1, ma anche in tutti gli altri sport motoristici, indica difatti l’aderenza degli pneumatici al fondo stradale, ecco perché i pit crew devono perfezionare al meglio il cambio gomme. Ancora pneumatici, ancora un termine inglese: “blistering” rappresenta l’usura di un pneumatico con il rischio di formazione di bolle, e quindi esplosione, in particolare su piste molto calde. Ultimo termine ma non per importanza è “chassis”, che è invece francese ed è ereditato dall’ambito artistico. Sta ad indicare il telaio della monoposto, quello su cui campeggia il numero del pilota e su cui ogni anno ingegneri ed esperti investono ore e idee per guadagnare decimi di secondo.

La terminologia della F1 è ampia e consta di parole derivate da diverse lingue, principalmente dall’inglese e dal francese. Per essere esperti di questo sport è bene conoscere alcuni vocaboli ed espressioni essenziali così da sapere che piloti al “grid”, significa piloti in griglia di partenza.

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