Gran Premio d’Australia – Albert Park, Melbourne

L’Albert Park di Melbourne ospita dal 1996 il Gran Premio d’Australia. E’ un circuito cittadino che, durante l’anno, è un vero e proprio angolo di paradiso: grandissimi spazi verdi – dove le famiglie passano gran parte delle loro giornate primaverili e d’estate – il lago, le grandi piste ciclabili. Meraviglioso. Tutto questo, per un weekend all’anno, viene messo da parte per far sfrecciare i bolidi di F1, ma non senza polemiche da parte dei residenti e degli ambientalisti che non amano particolarmente quelle giornate, dove il rumore delle vetture diventa assordante.

Il nastro d’asfalto dell’Albert Park è lungo 5,3 chilometri. Fin dalla sua introduzione nel calendario di Formula 1, questo tracciato è stato definito un “cittadino atipico”, proprio perché la velocità media sul giro è molto alta e, a differenza di piste simili, vi sono grandi vie di fuga che ne aumentano la sicurezza. E’ anche uno dei pochi tracciati cittadini a poter vantare lunghi rettilinei spezzati da chicane e curve lente, dove spesso abbiamo assistito a spettacolari sorpassi. I punti dove è possibile tentare un attacco sono le “S” in fondo al rettilineo principale, ossia la Jones e la Brabham. Qui è davvero semplice sbagliare traiettoria e finire sull’erba. Anche la staccatona della WhiteFord è usata dai piloti per cercare di superare gli avversari, ma l’errore è sempre dietro l’angolo. Una delle particolarità della corsa è data anche dall’orario in cui essa si svolge, tanto da terminare quasi al tramonto. Se questo ha dato l’opportunità ai telespettatori europei di evitare di alzarsi nel bel mezzo della notte per seguire la corsa, dall’altra parte ci sono però stati problemi di visibilità nelle scorse edizioni, poiché luci e ombre del tramonto non aiutano certo i piloti.

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