Red Bull di scudo, limitati i danni a Monza

Niente pole-position, niente vittoria finale, niente podio, niente giro veloce: visto così il week end della Red Bull sembrerebbe disastroso, un tonfo clamoroso per la scuderia che ha dominato finora questo campionato 2010. Un quarto ed un sesto posto per Vettel e Webber, che portano a casa, rispettivamente 12 e 8 punti a testa. Sembrerebbe disastroso, ma non è. Che sarebbe stata forse la gara più difficile per le RB6 lo si sapeva già. Tant’è che lo stesso Chris Horner, poco dopo l’arrivo, si è detto contento che il Gp di Monza andasse finalmente in archivio, per cominciare a guardare già alla trasferta di Singapore ed ai prossimi e “più favorevoli” tracciati.

Un Gran Premio italiano che potrebbe quindi sembrare disastroso per il team austro-inglese, ma che in realtà non lo è affatto. Webber ha di fatto riconquistato la testa della classifica, grazie all’auto-eliminazione di Hamilton; Vettel ha rosicchiato qualche punto al suo compagno di squadra e si è detto soddisfatto di quanto fatto; la squadra, nel complesso, ha racimolato 20 punti che gli consentono di restare, anche se per poche lunghezze, ancora alla testa della Classifica Costruttori. Questo il bicchiere mezzo pieno. Un mezzo pieno che conta, se si pensa che questa, come detto, era la pista più sfavorevole per la squadra di Milton Keynes. Hanno limitato i danni e portato a casa comunque qualcosa. Più di così sarebbe stato davvero difficile fare.

È di quest’avviso Vettel, finito quarto grazie ad una strategia rischiosa ma che ha pagato. Una cosa praticamente mai vista: uno stint lungo 52 giri con gomme morbide, in una gara che ne contava 53. Seb partiva con le coperture morbide, o meglio quelle che per Bridgestone erano le morbide qui a Monza. Ha deciso di tardare il pit-stop il più possibile nella speranza di accumulare un vantaggio sufficiente a rientrare in pista davanti a Rosberg, Hulkemberg, Webber e Kubica. L’azzardo gli riesce, il gruppetto che comprende il suo compagno di squadra e diretto concorrente è dietro. Questa la soddisfazione del giovane tedesco a fine gara:

“La nostra strategia era certamente molto rischiosa, ma è andata bene. Se riesci ad azzeccare una strategia così sei un re, altrimenti si fa la figura dell’idiota, per fortuna la strategia era buona. Ho fatto una brutta partenza, in rettilineo non avevo molta velocità. Perciò la nostra lotta era concentrata tutte sulle curve. Inoltre al ventesimo giro ho avuto dei problemi alla monoposto. Non ho capito cosa stesse succedendo, la vettura arrancava. Forse si è trattato di un problema alla frizione. Fatto sta che perdevo dai tre ai quattro secondi dai primi. Poi la macchina ha ripreso potenza. Oggi il quarto posto era il massimo che si potesse fare per noi“.

Totalmente diverso il tono usato da Webber nelle sue dichiarazioni post-gara. Non si è detto contento del risultato, ma soprattutto si è lamentato per la resistenza avuta da Hulkenberg prima di passarlo. Lamentela che ci sembra francamente fuori luogo. Il giovanissimo pilota della Williams ha infatti tagliato una chicane nel tentativo di resistere all’australiano. Non sanzionato, gli è rimasto davanti ancora per un po’ facendogli perdere ancora altri secondi preziosi, senza i quali Webber avrebbe forse potuto insidiare Rosberg per la quinta posizione finale. Così Webber sul suo Gp di Monza:

Oggi la nostra prestazione è stata certamente insufficiente. Tuttavia abbiamo ottenuto punti importanti che però sono arrivati solo alla fine di una lunga lotta. Io comunque ho dovuto perdere troppo tempo dietro ad Hulkenberg, che poi ha tagliato la chicane. Penso che per i commissari ci dovrà essere un duro lavoro su di lui”.

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