Pat Fry, doccia fredda: “Difficile il podio a Melbourne”

A questo punto diventa difficile pensare che sia solo pretattica. Più facile pensare a un gesto di sincerità.

La sentenza del direttore tecnico della Ferrari arriva come una doccia ghiacciata al termine dei test invernali.

Altro che silenzio stampa. Le prime parole istituzionali dopo i test di Barcellona sono tante e soffuse, smorzate e smorzanti. Un po’ malinconiche a volerla dire tutta.

Pat Fry non si nasconde dietro all’indecifrabilità delle prove collettive. Non le manda a dire. E’ un atto di onestà verso i tifosi che purtroppo conferma in pieno le preoccupazioni frenetiche di questi giorni sullo stato di forma della Rossa:

“In lotta per il podio a Melbourne? Al momento direi di no. Siamo delusi del livello di prestazione che abbiamo mostrato in questi test e penso che abbiamo davanti a noi molto lavoro. E’ chiaro che la decisione relativa agli scarichi che abbiamo preso la scorsa settimana ci ha fatto fare qualche passo indietro nello sviluppo. Quanto? Difficile dirlo adesso. Nei test ci si basa su delle assunzioni riguardo alla benzina che hanno a bordo le altre vetture e solo a Melbourne avremo una risposta chiara se dobbiamo essere molto o poco delusi, quanto siamo davvero lontani dal vertice e, conseguentemente, su quanta strada c’è da percorrere per arrivarci”.

Più chiaro di così non si può. La Ferrari ha fatto marcia indietro sugli scarichi verso l’esterno, ha perso del tempo e forse un po’ di fiducia per aver puntato inizialmente su una strada rivelatasi poi sbagliata.

Eppure i tecnici del Cavallino sono convinti che la soluzione originale possa essere riproposta con la dovuta calma in un secondo momento. Adesso serve una strada più veloce per trovare la deportanza che manca:

“Dobbiamo migliorare in generale il livello di carico aerodinamico della vettura ma siamo perfettamente consapevoli che il ritmo di sviluppo è più o meno uguale per tutti. Avremo qualche aggiornamento a Melbourne, fondamentalmente mirati a riadattare la vettura alla configurazione degli scarichi che abbiamo scelto di avere almeno in queste prime quattro gare della stagione”.

Fry ha poi ammesso che la soluzione  prevista originariamente per gli scarichi potrebbe essere ristudiata nei test al Mugello. Il dt parla di un recupero importante di carico con l’idea di base ma per renderla efficace bisognava prima risolvere problemi di consumo di benzina e di bilanciamento. Per questo si è deciso di abbandonare nelle ultime due settimane l’impervia strada.

 Non manca, poi, una frecciatina alle lattine: “Gli scarichi della Red Bull? Penso che sia una domanda per Charlie Whiting”.

Quegli angloaustriaci che fanno sempre discutere per le loro trovate al limite, ma che poi sono sempre un passo avanti. E, non potendo non fidarci delle parole del direttore tecnico del team, per ora la Ferrari rincorre ancora.

Non è bastato un inverno, basterà un campionato lungo e difficile per matare i Tori?

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