Alonso alza l’asticella: “Non solo podi, dobbiamo vincere”

Se lo dice lui, che è una calcolatrice ambulante, c’è da fidarsi. Tornato padrone del mondiale con l’ennesima gara da urlo in quel di Monza Fernando Alonso, in pieno stile mourinhano, ha lanciato il suo piccolo allarme per tenere alta la tensione all’interno della Scuderia Ferrari.

Guai a bearsi di quei trentasette punticini di vantaggio su Hamilton (e a seguire Raikkonen e Vettel); adesso arrivano le piste toste, dove si viaggia con un carico aerodinamico alto, più favorevole alla Red Bull e alla McLaren che alla Rossa. Almeno così in teoria.

Ecco perchè Nando ha urlato a squarciagola sul podio italiano: “Noi non molliamo”. La testa era già altrove, al dopo. La filosofia è chiara: non contano i punti in una classifica che cambia repentinamente, conta lo stato di forma e la macchina. E in questo senso la Ferrari deve avere un approccio umile:

“Dobbiamo affrontare ogni fine settimana come se dovessimo rimontare anziché conservare dei punti di vantaggio. Mancano sette gare abbastanza stessanti e in cui negli ultimi anni non abbiamo vinto (eccetto Singapore e la caotica Corea nel 2010 ndr), quindi bisogna fare un passo avanti e continuare a migliorare”.

Alonso aspetta con ansia i nuovi aggiornamenti previsti per Singapore. Pezzi che potrebbero dare la frusta definitiva alla corsa iridata: “Tutto vorranno migliorare ma noi non abbiamo ancora potuto introdurre alcuni pezzi che altri hanno già. Tutti continuano lo sviluppo, ma sono molto fiducioso. La McLaren è in gran forma, ma penso che possiamo recuperare un po’ il gap”.

Singapore diventa per la Ferrari lo snodo fondamentale del mondiale. Se la F2012 “aggiornata” dovesse tenere testa alle rivali più accreditate, ecco allora che la strada verso il sogno iridato si farebbe meno nebulosa e più percorribile.

Ma guai a dormire sugli allori del primo posto in classifica, anche se questo resiste da Valencia. Lo sa bene Alonso, che ai tempi della McLaren ha già perso un mondiale a causa della rimonta furiosa dell’allora Ferrarista Raikkonen.

L’Hamilton visto a Monza, ma anche Kimi e il campione del mondo Vettel, sono ossi troppo duri per essere “gestiti” o per correre in difesa da qui sino a San Paolo.

Fernando chiede alla Rossa l’ultimo step: “Trentasette punti di vantaggio su 175 disponibili sono davvero pochi. Non basta finire sempre a podio, dobbiamo vincere assolutamente qualche altro Gran Premio”.

Il titoli piloti non può prescindere dalla coppia d’inni Spagna-Italia sul podio. Prepariamoci ad altre Valencia e Malesia. A testa bassa giro dopo giro con il cuore a mille. Sette domeniche di passione Rossa che sembreranno non finire mai, almeno per chi aspetta trepidante da cinque anni…

Lascia un commento