Piero Ferrari: “La Rossa di oggi piacerebbe a papà”

Il ricordo di Piero Ferrari, unico figlio vivente ed erede universale del Drake, scomparso 25 anni fa.

enzi-ferrariNel venticinquesimo anniversario dalla scomparsa del padre, Piero Ferrari ha voluto ricordare a tutti che dietro quella scorza di uomo burbero e schivo, c’era un padre orgoglioso e affettuoso.  “Sono passati 25 anni dalla scomparsa di mio padre, ma il suo ricordo è ancora molto attuale sia per me che per la mia famiglia, ma anche per tanti appassionati del mondo Ferrari per ciò che ha realizzato come sportivo e come imprenditore”.

Una domanda che spesso gli appassionati si fanno è: ma la Ferrari di oggi, al Drake, sarebbe veramente piaciuta? Piero prova a dare la sua versione: “Sicuramente sì. Era una persona ceh amava l’innovazione, la modernità, e guardava più al futuro che al passato. Una struttura che rappresenta un esempio di architettura contemporanea gli sarebbe sicuramente piaciuta. Io pongo invece la domanda se gli sarebbe piaciuto il museo a lui dedicato…ma rispondo anche, probabilmente sì”.

La sua figura è dventata leggenda, ma Piero tiene a sottolineare gli aspetti positivi del carattere del padre che spesso rimanevano in ombra: “Era duro ed esigente, sia come padre che come capo, ma anche capace di grandi gesti di generosità e affettuosità inaspettate, aspetti che tendeva a nascondere”. Così il vicepresidente del Cavallino Rampante parla del padre. “Coraggioso e innovatore, sempre con lo sguardo rivolto al futuro: basti pensare alla decisione di fondare la Scuderia nel 1929, anno della Grande Crisi, e al progetto di creare una fabbrica di automobili in Italia, che era ancora ricca di macerie della Seconda Guerra Mondiale”.

La Ferrari di oggi è come l’avrebbe voluta il Drake, dunque? “La Ferrari più bella è quella che deve ancora nascere, diceva sempre. Mio padre avrebbe amato ciò che è diventata oggi l’azienda, sempre orientata al futuro e all’innovazione, che non si lascia tentare dal mercato, come l’avrebbe voluta lui. Ad esempio, avrebbe condiviso pienamente la scelta di voler mantenere la soglia di produzione sotto le settemila vetture all’anno, aumentando però i ritorni economici”.

Ma Ferrari, prima che industriale di successo, è stato un uomo come tanti altri. Con i suoi pregi e i suoi difetti. E Piero non può dimenticare: “Dei tanti ricordi che ho, forse quelli che più mi sono rimasti nella memoria sono legati ai pranzi della domenica, insieme a mia madre”.

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