Red Bull, luci e ombre: Vettel torna sul podio, Ricciardo out

In Malesia Sebastian Vettel ritrova il podio, mentre per Daniel Ricciardo va in archivio una gara da dimenticare. La Red Bull chiude il week end con luci e ombre e la consapevolezza che c’è ancora tanto da fare per recuperare sulle Mercedes.

Sebastian Vettel Red BullAnche nel Gran Premio di Malesia continuano gli alti e bassi in casa Red BullSebastian Vettel torna sul podio, conquistando il terzo gradino dietro alle due Mercedes, apparse nettamente superiori anche in Malesia. Disastro totale, invece, per Daniel Ricciardo che conclude il suo travagliato gran premio con il ritiro al 52° giro.

In partenza le due Mercedes scattano bene e prendono la testa della corsa, mentre le due Red Bull si piazzano subito alle loro spalle, con Ricciardo, autore di un ottimo spunto al via, che si mette davanti a Vettel. All’inizio del quarto giro, però, il tedesco sorpassa il suo compagno di squadra, anche se inizialmente non riesce a distanziarlo.

Arrivano i primi pit stop: Ricciardo e Vettel rientrano a un giro di distanza, rispettivamente alla fine del 12° e 13° giro. L’australiano torna in pista e si ritrova in lotta con Fernando Alonso. Il ferrarista riesce a passarlo, ma finisce largo e Ricciardo riesce a riconquistare la sua posizione. Nessun problema, invece, per Vettel, che monta gomme medie e rientra dietro a Bottas, di cui si sbarazza dopo poche curve, e mantiene la posizione sulla coppia Ricciardo-Alonso.

La gara per le due Red Bull si anima dopo il secondo pit-stop. Ricciardo si ferma al 29° giro montando gomme dure, mentre due giri più tardi per Vettel vengono scelte ancora le medie. Dopo la sosta il Campione del Mondo riesce ad avvicinare Rosberg e a mettergli pressione. Un sorpasso sembra possibile, ma il pilota Mercedes, dopo qualche giro, riesce a ricostruire un buon gap che non verrà più colmato.

Nel frattempo negli specchietti di Ricciardo compare la sagoma della Ferrari di Fernando Alonso che, al 39° giro è solo a 1.4” dall’aussie. Negli stessi giri arriva anche una comunicazione dalla Fia per la Red Bull numero 3: pare che, ancora una volta, il sensore del flusso di carburante rilevi dei consumi troppo alti (notizia confermata in un secondo momento dal team di Milton Keynes, il quale ha comunicato che il sensore non funzionava già all’inizio della gara). Ma per Ricciardo questo è solo l’inizio di una domenica da dimenticare.

Al 41° giro, infatti, l’australiano rientra ai box per un altro pit-stop, ma pochi metri dopo essere ripartito, si ferma in pit lane. I meccanici corrono da lui e  lo riportano indietro: la gomma anteriore sinistra non è stata fissata bene. Iniziano delle fasi concitate, con gli uomini della Red Bull che faticano a risolvere il problema e, quando finalmente il pilota può riprendere la pista, si ritrova doppiato. Come se non bastasse la Fia comunica che è stata aperta un’indagine, proprio nei suoi confronti, per unsafe release che si trasformerà in uno stop and go. Ma come se non bastasse, a fine gran premio, viene inflitta una ulteriore penalità di 10 posizioni in griglia da scontare in Bahrain.

Ricciardo, prima di terminare la sua domenica infernale con il ritiro al 52° giro, aveva fatto in tempo a rientrare un’altra volta ai box per cambiare l’ala che aveva ceduto da sola dopo che, in una curva, la sua Red Bull era salita su un cordolo. L’australiano, con il ritiro di oggi e la squalifica del primo gp, è ancora fermo a zero in classifica e spiega così la sua gara: “Speravo che tutto fosse a posto, ma appena sono ripartito ho sentito che la gomma non era stata fissata. Mi sono fermato e mi hanno riportato indietro, ma un giro dopo si è rotta anche l’ala anteriore, anche se non so come sia potuto succedere. Purtroppo questi due episodi hanno rovinato la mia gara”.

Per una Red Bull che piange, però, c’è anche una Red Bull che sorride grazie al podio di un ritrovato Sebastian Vettel. Il tedesco, che non aveva praticamente corso il primo gran premio, ha fatto un buon lavoro durante tutto il week end, ed oggi ha salvato il salvabile con un terzo posto che, dopo tutte le difficoltà avute finora, vale tantissimo. Il distacco dalla Mercedes, però, è ancora considerevole, come ha ammesso il pilota: “Siamo qui ed è la cosa più importante. E’ un risultato migliore di quanto ci aspettavamo questo inverno. Sappiamo che ci sono molte cose da migliorare, dobbiamo fare un grande step perché le Mercedes sono molto avanti, ma sono contento per quello che abbiamo saputo fare finora. In alcuni momenti, durante i test, pensavamo che non avremmo nemmeno finito le prime gare. La Mercedes ha lavorato meglio, sono più veloci, e noi dobbiamo assolutamente recuperare. Ma oggi abbiamo fatto comunque un grande lavoro.”

Aspetto che Vettel aveva chiarito già nel suo team radio a fine gara, quando, dopo aver ringraziato il suo team, aveva commentato: “Non siamo ancora dove vorremo essere, ma ci arriveremo”. Anche Chris Horner ribadisce che per la Red Bull c’è ancora molto da fare: “Non siamo ancora sul gradino più alto del podio e abbiamo parecchia strada da fare per recuperare sulla Mercedes. Questo week end abbiamo fatto un ottimo lavoro, abbiamo una macchina veloce, ma non basta perché siamo ancora indietro.” E a chi gli chiede se la Mercedes sarà la nuova Red Bull, il team principal risponde: “La Mercedes è più avanti rispetto a quanto lo sia mai stata la Red Bull, dovremo lavorare molto per riprenderli”.

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