Storie di domini incontrastati: Mclaren e Ferrari da primato

Oggi c’è il monopolio Mercedes ma i più longevi trionfatori del Mondiale sono stati Mclaren, Ferrari e Williams

F1 1991

Quanto durerà l’impero Mercedes in F1? È il tema tecnico-sportivo del Mondiale 2015 e, nonostante gli ottimi riscontri della Ferrari nei primi test spagnoli in quel di Jerez, è alquanto velleitario ipotizzare uno scenario in cui le frecce d’argento abbiano perso improvvisamente tutto il vantaggio della scorsa stagione rispetto ai rivali diretti come avvenne, per esempio, alla Brawn nel 2009. Progressi della Rossa di Maranello e possibili miglioramenti futuri di Red Bull, Williams e Mclaren a parte, lo squadrone tedesco resta il “pacchetto” da battere anche in questo secondo round della nuova era turbo-ibrida che prenderà il via a Melbourne il 15 marzo.

Di certo, però, la concorrenza si sta visibilmente rinforzando e potrebbe rivelarsi più agguerrita rendendo meno facile la vita ai campioni del mondo in carica. Il trionfo schiacciasassi della Mercedes nel 2014 ha posto le basi per la materializzazione di un elemento ricorrente e periodico in ogni sport: quello del dominio incontrastato di un solo competitor. E anche nel mondo dei Gp, sia nel lontano passato che in tempi recentissimi, queste “ere storiche” a senso unico hanno contrassegnato fortemente il corso dei campionati.

Fin dagli albori della F1, infatti, le egemonie hanno subito riempito le pagine della storia con l’Italia protagonista assoluta, aggiudicatasi nettamente i primi quattro mondiali dal 1950 al 1953, prima con l’Alfa Romeo (’50-’51) e poi con la Ferrari (’52-’53). A dare il cambio al tricolore ci ha poi pensato, udite udite, proprio la Mercedes nel biennio 1954-1955 grazie alla potenza e all’efficienza del modello W196 spinto alla vittoria assoluta dal campione Juan Manuel Fangio. Era la Mercedes tutta tedesca diretta da Alfred Neubauer, non quella “inglesizzata” di oggi. Nei decenni successivi, al di là delle parentesi Cooper e Brabham, fino all’inizio degli anni Ottanta il monopolio non è tanto appannaggio di singole scuderie quanto piuttosto di un territorio: la Gran Bretagna, che mette in campo uno spiegamento di forze da urlo, tra team e piloti, a cui solo la rossa Ferrari riesce, di tanto in tanto, a contrapporsi.

Dal 1980 fino al 2000, poi, la potenza inglese si esprime anche attraverso i successi a lungo termine di determinate scuderie divenute gloriose, come Mclaren, Williams e Benetton. Un lunghissimo e incontrastato regno interrotto dalla Ferrari proprio nel primo decennio del nuovo secolo, padrona indiscussa di questo periodo storico. Ma dal 2010, e siamo al presente, l’Inghilterra si è in qualche modo ripresa lo scettro con le affermazioni perentorie della Red Bull Racing, scuderia austriaca ma con sede operativa a Milton Keynes. E adesso c’è la Mercedes dal sangue anche inglese oltre che germanico, che si appresta a replicare il bis di metà anni Cinquanta ma con l’intenzione di stupire per un arco di tempo maggiore.

Analizzando la portata di questi trionfi in termini di vittorie ed efficienza dimostrata dal ’50 all’attuale momento vissuto dalla F1, indiscutibilmente sono tre le regine dei domini più longevi e incisivi. Il primo gradino del podio spetta senza dubbio alla Mclaren, capace di fare incetta a mani basse di campionati del mondo tra il 1984 e il 1991 grazie anche a piloti del calibro di Lauda, Prost e Senna con la sola eccezione dell’edizione ’87, vinta dalla Williams-Honda di Nelson Piquet. Sette mondiali Piloti e sei Costruttori sui rispettivi 8 in palio, con 61 Gp conquistati. Una macchina da guerra e di resistenza nel tempo se si pensa che ha asfaltato un periodo di ben sette anni in uno sport come la F1 dove è complicatissimo restare al vertice anche per due stagioni di fila.

Al secondo posto la Ferrari per essere stata un caterpillar dal 2000 al 2004 con 57 successi di gara e 10 Mondiali complessivi (5 Piloti, 5 Costruttori), senza contare che dopo la breve parentesi Renault, la Rossa nel 2007 e 2008 è riuscita a rivincere due campionati Costruttori e uno Piloti con 17 gare al suo attivo. Solo per questi ultimi risultati, meriterebbe una sorta di ex-aequo con la Mclaren. Piena comproprietà del terzo gradino del podio, invece, tra Williams e Red Bull. La prima ha macinato successi tra il 1992 e il 1997 aggiudicandosi 4 Mondiali Piloti e cinque Costruttori contando su 52 vittorie totali. Per la seconda il periodo d’oro è molto recente: leader senza avversari ininterrottamente dal 2010 al 2013 con il suo alfiere Sebastian Vettel. Un piatto ricco di quattro titoli Piloti, quattro Costruttori e 41 Gp.

In questa speciale classifica, però, la Ferrari può vantare un primato assoluto. È stata, infatti, l’unica scuderia nella storia della F1 ad aver ottenuto consecutivamente l’iride per cinque volte nel campionato Piloti e per sei in quello Costruttori.

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