Renault, Taffin: “C’è ancora molto lavoro da fare”

Dopo aver risolto i problemi  legati all’affidabilità, Renault si è concentrata sulle prestazioni della propria ower unit, implementando aggiornamenti che hanno però reso le vetture clienti più difficili da guidare. Il responsabile delle operazioni di pista di Renault, Rémi Taffin, ha ammesso che la strada verso la possibilità di sfruttare appieno le potenzialità del propulsore è ancora lunga.

renault-energy-f1-2015

L’inverno che sta per volgere al termine non è stato traumatico come quello dello scorso anno per Renault, ma non è stato privo di difficoltà. La nuova power unit del colosso automobilistico francese, infatti, ha accusato diversi problemi di gioventù, che hanno causato non pochi intoppi alle sue due scuderie clienti, Red Bull e Toro Rosso. Gli inconvenienti che sono andati a minare l’affidabilità del propulsore – come il malfunzionamento del piccolo albero collegato alla pompa d’acqua dell’ERS – sembrano però essere stati risolti: nella prima sessione di test in quel di Barcellona, infatti, il team di Milton Keynes e quello di Faenza sono riusciti a portare a termine alcune simulazioni di gara.

Altri intoppi, tuttavia, erano all’orizzonte: nel secondo appuntamento a Montmelò, infatti, Renault si è concentrata sulla performance del propulsore, portando al Circuit de Catalunya degli aggiornamenti ad hoc, che hanno però reso le monoposto clienti più difficili da guidare. L’obiettivo, dichiarato dalla stessa Renault, di dimezzare il gap prestazionale rispetto alla Mercedes nel corso dell’inverno sembrerebbe dunque non raggiunto.

Il responsabile delle operazioni di pista di Renault, Rémi Taffin, ha ammesso che i problemi occorsi nell’ultima sessione di test non sono stati completamente risolti: “Abbiamo estratto il potenziale dalla power unit, ma c’è ancora molto da fare per rendere le prestazioni costanti e per cercare di rendere la monoposto più guidabile. Non siamo riusciti del tutto in questo: abbiamo cercato di spingere il più possibile nello sviluppo in vista di Melbourne, ma non si tratta di un lavoro di due o tre giorni: per intervenire sulla mappatura di un propulsore di questo genere ci vogliono settimane, se non mesi”, ha spiegato Taffin ai colleghi di Autosport.

Dalle parole di Taffin, si evince come si dovranno aspettare diverse gare prima di poter vedere la power unit Renault esprimere il suo valore effettivo, che, secondo il francese, è intuibile dai dati raccolti durante l’inverno: “Il potenziale c’è, lo vediamo chiaramente in pista. È difficile dire, però, quanto potremo migliorare nel breve lasso di tempo che ci separa dal Gran Premio d’Australia: non saremo sicuramente al 100% in quell’occasione, ci sarà un progresso graduale nel corso delle prime gare”, ha dichiarato Taffin.

 

Lascia un commento