La Renault rovina la festa rossa

Alla vigilia del GP di Abu Dhabi la scuderia più accreditata a rompere un pò di uova nel paniere ai contendenti al titolo era la McLaren; nessuno si sarebbe immaginato che sarebbe stata invece la Renault a strappare punti importanti a chi era in lotta. Probabilmente è lo stesso ragionamento che ha tratto in inganno anche il muretto della Ferrari, che, escludendo completamente la gara dei vari outsider, ha fatto la strategia sull’avversario principale, senza preoccuparsi di quello che avrebbero fatto i piloti che in genere occupano le posizioni dalla quinta alla decima.

La Renault ha, infatti, fatto la sua solita gara consistente, approfittando sia di un’attenta strategia per Petrov che delle doti tecniche di Robert Kubica. Robert si è ancora una volta confermato pilota di carattere e di sostanza, capace di tenere dietro con grande tranquillità uno scalpitante Hamilton su una ben più veloce McLaren. Al muretto indovinano due strategie completamente diverse, richiamando subito Petrov quando entra la safety car e tenendo Kubica in pista sulle dure fino a pochi giri dal termine, quando ormai gli altri erano troppo attardati per approfittare della sosta del polacco. La tattica paga e consente a Robert di chiudere quinto:

E’ stata una bella gara per chiudere la stagione. Ho avuto un problema alla frizione in partenza e sono scivolato in quattordicesima posizione. Quando è entrata la safety car sono riuscito a passare Sutil, poi sono finito dietro Kobayashi, il quale frenava molto tardi ed era difficile attaccarlo. Fortunatamente è andato largo alla curva nove e ha preso l’interno per la curva 11, e sono stato bravo a passarlo. Quello è stato un momento chiave e dopo mi sono concentrato a far andare forte la macchina. La macchina era ancora difficile da guidare oggi ma ho spinto molto perchè non avevo niente da perdere e sono davvero contento di aver chiuso quinto dopo essere partito undicesimo.

Petrov, sesto al traguardo, ha scelto, almeno per i tifosi ferraristi, il momento peggiore per essere competitivo. E’ stato purtroppo lui a condizionare fortemente la gara di Alonso, compromessa ad ogni modo da scelte sbagliate prese dal muretto rosso, più che da una condotta di gara scorretta del russo. Vitaly ha fatto la sua gara, onesta e comunque degna di nota, ed in fondo non ha fatto nulla di sbagliato. Alonso lo ha attaccato in una sola occasione, quindi non si può recriminare nulla al pilota della Renault. Purtroppo è “responsabile” di aver fatto perdere tanto tempo prezioso ad Alonso e i tifosi ferraristi non dormiranno per parecchie notti, pensando che Petrov non andava a punti dal GP del Belgio e aveva collezionato due ritiri nelle ultime tre gare prima di Abu Dhabi:

E’ stata una corsa molto dura su una pista in cui è difficile sorpassare. Siamo stati abbastanza veloci per tutto il fine settimana e sono contendo del lavoro che ha fatto il mio team. Ho fatto una buona partenza e avrei potuto guadagnare qualche posizione alla partenza ma ho preferito evitare, pensando a come era andata l’ultima volta in Brasile. Ci siamo fermati con la safety car ed è stata la scelta giusta, poi ho provato a spingere facendo però attenzione alle gomme, che dovevano arrivare fino alla fine. Ho avuto una lunga battaglia con Alonso ma la macchina era veloce e mi permetteva di controllarlo. Ho solo fatto il mio lavoro. Se avesse provato a passarmi, sicuramente non gli sarei andato addosso, ma ciò non è successo. Sono venuto qui per combattere e correre con ogni pilota e credo di aver dimostrato di saperlo fare.

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