Ansia per Kubica, ma l’intervento è riuscito

Quella appena mandata in archivio, è stata forse la domenica più lunga e drammatica che ricordiamo nella nostra giovane redazione. La notizia dell’incidente di Robert Kubica è stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno ed ha smosso l’intero mondo dell’automobilismo, e non solo.

I vigili del fuoco hanno lavorato per oltre un’ora per estrarlo dalla Skoda Fabia S2000 di cui era ormai prigioniero. Jacub Gerber, co-pilota per l’occasione, ha ammesso: “Stavamo percorrendo i primi quattro chilometri della prima prova speciale. Io guardavo le note e non mi sono accorto che l’auto sbandava. Solo al momento dell’impatto ho visto Robert che si teneva un braccio e dopo pochi istanti ha perso conoscenza”.

Una fatalità, un incidente che costa caro al pilota polacco. Portato in elisoccorso all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, le condizioni appaiono subito critiche. Nonostante sia scongiurato il pericolo di vita, Robert entra al pronto soccorso con codice rosso. A preoccupare, sono le condizioni della mano, che i primi soccorritori descrivevano come spappolata. Ma anche la frattura alla gamba e il trauma cranico.

Il pilota della Lotus Renault viene portato in sala operatoria intorno alle 14: due equipe di medici si sono alternati intorno a lui,  presenti anche Riccardo Ceccarelli e il dott. Igor Rossello, chirurgo specialista della mano. Al termine delle otto ore di intervento, sarà proprio lo specialista savonese a confermare che la complessa operazione era riuscita: “La situazione dell’arto era indubbiamente grave, era quasi amputato e lo abbiamo ricostruito tutto, prima ricomponendo la frattura e poi lavorando sui tessuti muscolari e nervosi. L’intervento è riuscito al meglio, non mi sbilancio troppo ma siamo moderatamente ottimisti. Kubica dovrebbe riacquistare la piena funzionalità dell’arto, per le funzioni vitali e, forse, anche per svolgere il suo mestiere di pilota. Ma ci vorrà del tempo, forse anche un anno intero di riabilitazione. Comunque è andato tutto bene.”

Sospiro di sollievo. Già, perché durante tutta la giornata, si susseguivano notizie drammatiche, alcune delle quali davano per certa l’amputazione di un braccio. Per fortuna, però, le cose sono andate meglio del previsto. Tuttavia, il Dottor Rossello invita alla calma: “La mano è viva, ma bisogna attendere almeno una settimana per verificare se sopravvive”.

Durante il lungo intervento di oggi, è stata ricomposta anche la frattura alla gamba, ma si monitorano le condizioni di un polmone, che sembra lesionato. Robert è stato trasferito nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Pietra Ligure e la sua prognosi resta riservata, per almeno un’altra settimana.

Per Robert Kubica, inizia oggi la gara più difficile.

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