Ferrari con Exor; Bernie e Fia alle strette

Come è noto la Exor degli Elkann e la NewsCorp di Murdoch stanno lavorando alla creazione di un consorzio per “elaborare un piano per lo sviluppo nel lungo termine della Formula 1”, così come si è letto in una nota congiunta delle rispettive società. In poche parole il magnate australiano e gli industriali italiani sono pronti a rilevare il Circus e a dotarlo di nuova linfa vitale.

L’interessamento di Exor-NewsCorp nei fatti è stato una vera e propria entrata a gamba tesa su Bernie Ecclestone. Il padre-padrone della moderna F1 è impegnato in un continuo braccio di ferro con i team per la spartizione dei proventi dei diriti televisivi e degli altri diritti commerciali. Le squadre, oggi, prendono meno della metà del guadagno complessivo e questo ha generato negli ultimi anni un malcontento generale.

Nel 2012, tra l’altro, scade l’attuale “Patto della Concordia” che lega la Fota (associazione dei team) alla Fom di Ecclestone e capirete quale peso può avere in una situazione di tale incertezza l’entrata in scena dei nuovi possibili acquirenti. Tempismo perfetto.

I grandi team, Ferrari in primis, più volte hanno manifestato il desiderio di sedersi al tavolo delle trattative in posizione privilegiata. Il sogno sarebbe quello di gestire la F1 in modo autonomo, un po’ come succede in Nba. Il discorso regge se si considera che lo spettacolo in pista lo fanno loro. I protagonisti dello show, insomma, in futuro vogliono contare qualcosa. Anche a costo di creare un campionato alternativo sotto le insegne della Fota. .

La Cvc, attuale azionista di maggiornanza del Circus, è alle strette. Tre le ipotesi: cedere ai nuovi acquirenti, accontentare i team o rischiare di correre una F1 targata Fia ma con piloti minori e difficilmente seguita dal grande pubblico. Se andassero via Ferrari e McLaren la gente non si appassionerebbe a gare che non sarebbero più “realmente” di Formula 1.

Dopotutto i programmi della nuova cordata hanno entusiasmato i tifosi; si parla di una rivalutazione dei tracciati storici europei, di un regolamento sportivo stabile e di più potere decisionale alle squadre. Sia in termini di regole sportive che in termini di contratti commerciali. Stabilità, spettacolo, Europa. Parole dolcissime per chi non ne può più di vedere i propri beniamini correre in circuiti lontani e molto spesso privi di fascino, sia tecnico che storico.

Cosa risaputa poi è che questa F1 attuale piaccia molto poco proprio alla regina della categoria, la Ferrari. Le  norme del 2013 sui motori quattro cilindri 1.6 turbo fanno rabbrividre Maranello. La tradizione del Cavallino in fatto di propulsori è di levatura ben maggiore. “Ben venga la sovralimentazione ma siano motori da corsa” ha fatto capire Montezemolo. Maranello a malincuore si accontenterebbe “almeno” di un V6 1.8 turbo. Ovvero del motore attuale “tagliato”.

La Fia però su questo argomento non vuole sentire ragioni. E allora ecco che questa ipotesi della nuova F1 targata Murdoch potrebbe essere cavalcata di corsa dagli scontenti. Ferrari, McLaren e Mercedes.

A Maranello per ora hanno rilasciato un laconico ma alquanto significativo commento: “Non abbiamo alcun commento da fare anche perché non siamo direttamente coinvolti in questo momento. Non possiamo far altro che ripetere quanto già dichiarato tante volte in passato: la Ferrari ribadisce la necessità di assicurare alla Formula 1 stabilità e sviluppo a lungo termine”.

Già stabilità; quella che manca attualmente. “Patto della Concordia” in scadenza, investitori seri (con idee innovative) alle porte: mai come adesso Ecclestone sembra davvero alle strette. E con lui una Federazione miope e abbastanza dispotica. La Rossa, e con essa le altre “big”, stavolta hanno il coltello dalla parte del manico.  Se si continua con questi proprietari i nuovi contratti saranno impostati in maniera totalmente diversa, altrimenti via a una serie alternativa targata Exor-Fota. Ma alla Fia converrebbe perdere il campionato più importante? Certo che no. Ed è per questo che la cessione da parte di Bernie al gruppo Elkann-Murdoch conviene un po’ a tutti.

La Exor, cosa da non sottovalutare, è legata a doppio filo con il Cavallino essendo la finanziaria di riferimento della famiglia Agnelli.  La Ferrari che stenta in pista sembra adesso nettamente più forte politicamente. La speranza di tutti è che si vada verso una F1 che abbia un certo appeal. Facile da comprendere, divertente, più rispettosa del suo backround storico (chissà perchè viene subito in mente Imola). L’importanza dei tifosi è palese. Prendete ad esempio la MotoGp: ormai partono in quattro gatti, eppure ancora oggi attira i giovani molto di più della cugina su quattro ruote…

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