GP Singapore, gomme e pioggia le vere incognite

Come da tradizione uno show serale non deve mai mancare di sorprendere il pubblico e nel caso del GP di Singapore le sorprese sembrano assicurate, per la gioia del jet set e di chi spende cifre esorbitanti per vedere dal vivo questo appuntamento.

Lo spettacolo non sarà dato solo da un Vettel super aggressivo che ha tutto da vincere e niente da perdere, visto che con una vittoria si porterebbe a casa il secondo titolo iridato di fila a soli 24 anni. Un Vettel molto motivato – come i suoi ottimisti inseguitori – è però l’unica certezza all’interno di uno scenario con due incognite, meteo e gomme, che promette spettacolo.

Come già annunciavamo questa mattina, le previsioni danno pioggia con probabilità del 60% sia durante le prove che durante la gara, ma bisogna ricordarsi che le fonti meteorologiche spesso sono come degli stregoni primitivi: bisogna avere fede. Alcune fonti dichiarano sì pioggia, ma soprattutto durante mattina e pomeriggio, escludendo la sera che di conseguenza potrebbe regalare una pista asciutta, ma con percentuali di umidità elevatissime, tipiche di queste parti: 28 gradi di temperatura minima con umidità tra il 75 e il 90%.

La prima incognita è quindi il meteo che contribuirà sicuramente alla spettacolarizzazione della gara, che sarebbe la prima della storia in notturna e col bagnato. Mark Webber ha manifestato perplessità circa le capacità drenanti dell’asfalto che si asciuga “in modo incredibilmente lento”.  Altro parere autorevole, ma perplesso, è quello del tre volte campione del mondo Jackie Stewart, preoccupato dai bagliori dei riflettori sul tracciato battuto dalla pioggia. Asfalto bagnato, visibilità non perfetta e via di fuga ridotte con muretti che delimitano rettilinei e curve sono garanzia di incidenti e safety car (apparsa 5 volte in 3 anni), seguiti da cambi di strategia che premieranno i più audaci e i più rapidi nel decidere il momento opportuno per la sosta.

La seconda incognita è rappresentata dal rendimento degli pneumatici, legata alle condizioni dell’asfalto. Come per Monaco, Canada ed Ungheria (tutti circuiti cittadinii) la Pirelli ha scelto di fornire mescole soft e super soft che a Singapore saranno messe notevolmente sotto pressione (soprattutto nel tratto finale) a causa delle elevate temperature e dell’umidità.La scelta di fornire soft e super soft è dovuta al  tentativo di recuperare quanto più grip possibile in un asfalto come quello del Marina Bay, molto irregolare.

Una delle grandi sfide è, infatti, riuscire a far adattare la monoposto alle mutevoli condizioni d’asfalto lungo la pista. Benché il Marina Bay sia un circuito stradale, circa un quinto della pista è permanente ed è stato costruito appositamente per il GP. Molte curve si affrontano a bassa velocità e per questo motivo i piloti optano per assetti molto carichi. Ovvio che più lenta è la curva e più si deve fare affidamento sul grip meccanico, stressando maggiormente gli pneumatici.

Pirelli è forse l’unica a non essere molto preoccupata dalla possibilità di pioggia durante le fasi di gara. Il Direttore Motorsport del gommista italiano ha ammesso: “Abbiamo fatto dei test mirati ad Abu Dhabi, dove abbiamo girato in notturna con la pista bagnata proprio per avere un po’ d’esperienza in queste condizioni. Posso dire che è stato spettacolare, con tutte quelle luci e l’acqua in aria, veramente bellissimo. Io non sono un pilota e non posso giudicare gli eventuali problemi con i riflessi, ma togliendo questo, Singapore sarà una gara affascinante”.

Sicuramente, se ne vedranno delle belle, meteo e safety car permettendo.

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