Il GP dell’India dal punto di vista degli pneumatici

Il Gran Premio d’India rappresenta un territorio inesplorato per il circus della Formula 1, Pirelli compresa. La pista è totalmente nuova e per questo motivo il gommista italiano ha optato per una scelta delle mescole conservativa, capace di coprire ogni eventualità, ossia le PZero Silver Hard e le PZero Yello Soft.

La cosa inusuale è che Pirelli ha nominato mescola morbida come scelta prime, mentre la più dura come option. Scelta azzeccata che consentirà ai team di avere a disposizione più pneumatici soft rispetto alle hard per i turni di prove libere del venerdì. Proprio in questa occasione, ogni squadra avrà anche un set di pneumatici soft supplementare, fornito da Pirelli per massimizzare la loro percorrenza e fornire al costruttore milanese dati importanti per il futuro.

Quando si arriva in un nuovo circuito, diventa fondamentale per tutti girare quanto più possibile per recuperare informazioni utili per l’impostazione del weekend. Ma la prima difficoltà che si incontrerà sarà la pista green, ossia senza gommatura e molto scivolosa. L’asfalto si evolverà in modo graduale man mano che la superficie si gommerà, portando ad un conseguente cambiamento di grip fino all’ultimo giro della corsa.

Paul Hembery, Direttore Motorsport di Pirelli, ha così commentato la scelta delle due mescole per il Buddh Circuit: “Abbiamo deliberatamente optato per una scelta conservativa, semplicemente perché su un circuito nuovo non si è mai certi delle condizioni di gara che si incontreranno. Tuttavia, abbiamo strutturato la dotazione in mood che le squadre possano girare di più con gomme morbide. Questo ci aiuterà a prendere decisioni sulla strategia per il prossimo anno, in particolare dopo aver visto l’eccellente durata delle mescole più morbide”.

Il circuito indiano rappresenta una bella sfida per Pirelli. Le prime simulazioni indicano un tempo sul giro intorno all’1:27, con una velocità media di 210 Km/h e punte massime di 320 Km/h sul più lungo rettilineo del mondiale 2011. Numerosi i dislivelli tra le curve che contribuiscono ad aumentare il carico verticale sugli pneumatici. Stando sempre alle simulazioni, pare non mancheranno i sorpassi: gli ingressi di curva tendono ad essere larghi, proprio per favorire manovre d’attacco, e tra i punti caldi per poter superare c’è da tenere d’occhio le curve 10 e 11.

Le strategie di gara saranno molteplici, dato che il gap tra le mescole dure e soft sarà abbastanza marcato. Inoltre, la pitlane del circuito indiano è una delle più lunghe in Formula 1, con ben 600 metri di lunghezza. Un particolare da non sottovalutare, dato che influenzerà notevolmente la strategia durante i 60 giri di gara.

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