Rookie Test, Coletti alla Toro Rosso: l’intervista di BlogF1.it

Stefano Coletti sarà presente ai test per i giovani piloti con la Scuderia Toro Rosso. E’ stato lo stesso pilota monegasco ad annunciarlo ieri, tramite il suo account Twitter, direttamente ai suoi tifosi. I Rookie Test di Formula 1 si svolgeranno subito dopo il weekend di Abu Dhabi, dal 15 al 17 novembre.

Presente nel weekend anche per la finale della GP2 Series, per Coletti l’approdo in Formula 1 rappresenta una grossa opportunità di crescita professionale, specie dopo le belle prestazioni viste in GP2 quest’anno. Stefano, purtroppo, ha dovuto interrompere la sua avventura nella Gp2 Main Series a Spa Francorchamps dove, per un brutto incidente, ha riportato un infortunio che l’ha tenuto lontano dalle corse per circa due mesi.

Il suo talento ha convinto i vertici della Toro Rosso a dare una possibilità al pilota italo-monegasco. E mentre Stefano si allena al simulatore in vista di Abu Dhabi, siamo andati a sentirlo prima di questo grande passo. La Formula 1, il sogno di una vita per ogni pilota, ora è quasi realtà.

DR: Stefano, innanzi tutto è doveroso chiederti quali sono le tue condizioni di salute dopo quel pauroso incidente a Spa. Le immagini televisive non hanno reso particolarmente, ma la diagnosi delle due vertebre fratturate ha poi messo in evidenza che la botta è stata forte. Ora sei pronto a tornare in mezzo alla mischia?

SC: “Si, in effetti le conseguenze sono state molto peggiori di quel che le immagini hanno fatto vedere. Due vertebre rotte ed una terza fesata. Ora sto molto meglio, ovviamente, e sotto il profilo medico sono completamente guarito. Devo però recuperare appieno la condizione fisica, visto che nei cinquanta giorni successivi all’incidente, e prima dei test a Barcellona con la GP2, ho potuto fare molto poco rispetto ai miei standard di allenamento. Quindi, sono pronto per tornare nella mischia, ma non sono atleticamente pronto come lo ero l’ultimo giro a Spa, prima della botta. Compenserò sicuramente con la voglia che ho di stare davanti!”

DR: I Test a Barcellona con la Coloni sembrano essere andati davvero bene. Ad Abu Dhabi correrai proprio per il team italiano nella finale della GP2 Series: cosa ti aspetti da questa gara in particolare e cosa dal prossimo anno?

SC: “Sono stato molto contento dei miei test a Barcellona. Dovevo verificare, innanzitutto, me stesso. Appena salito in macchina, però, ho avuto una bellissima impressione della Dallara assistita dalla Coloni. Sono molto bravi e preparati. In squadra, poi, si respira agonismo, concentrazione e accuratezza nel lavoro. L’aspetto umano è molto importante per un pilota e con loro sono stato proprio bene. Dalla gara di Abu Dhabi mi aspetto conferme sulla nostra competitività. Non sono mai andato a correre, sin dal go kart a 8 anni, senza ambizione di star davanti. E questa situazione la vivo ogni volta che scendo in pista. Non faccio previsioni di alcun genere, ma certamente vado ad Abu Dhabi – dove un anno fa ho vinto una gara – con la stessa determinazione di sempre”.

DR: Nei giorni successivi alla gara negli Emirati Arabi, avrai modo di fare il tuo debutto al volante di una Formula 1 grazie ad un altro team italiano, la Scuderia Toro Rosso. Andando oltre le frasi di rito che campeggiano sui comunicati stampa, come ti senti veramente in vista di questo importante passo?

SC: “Infatti, hai detto bene, al di là delle solite frasi di rito… Corro da quando ero bambino in kart ed in monoposto ed ogni giorno trascorso in pista, in tutto il mondo, ho pensato a questo sogno che potrebbe diventare molto presto realtà. In realtà, le uniche parole che mi vengono in mente sono rivolte a chi mi ha sostenuto e incoraggiato sin dall’inizio, la mia faglia con mio padre su tutti”.

DR: Sei già stato a Faenza per preparare il sedile ed incontrre i ragazzi della Toro Rosso. Qual è stata la tua prima impressione sull’aria che si respira nella factory?

SC: “Fenomenali! E’ l’unica cosa che mi viene in mente. Tutto lì è Formula 1: l’aria che si respira, i discorsi che si fanno. Va tutto al doppio della velocità, se non al triplo, rispetto a quel che ho fatto sino ad oggi”.

DR: La Formula 1 rimane dunque l’obiettivo finale. E’ realistico pensare ad un tuo coinvolgimento diretto nel circus, magari già dal 2013?

SC: “Diventare piloti di F1 è una cosa difficilissima ed io ne sono molto consapevole. L’unica cosa che posso fare per avere qualche opportunità è continuare a fare quello, anzi meglio, che ho fatto sino ad oggi: spingere ad ogni giro, ad ogni staccata, ogni curva un po’ più in là!”.

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