Kubica, difficile il ritorno. Ha seri problemi alla mano

E’ passato ormai oltre un anno da quel maledetto 6 febbraio del 2011, giorno in cui Robert Kubica rimase vittima di un terribile incidente. Salvato praticamente in extremis, il polacco ha però subito gravi danni alla mano destra, letteralmente falciata dal guard rail che entrò dentro l’abitacolo, durante l’impatto.

E da allora le notizie che ci sono arrivate sono sempre state frammentarie ma velate d’ottimismo, tanto che qualche settimana fa si parlava di eventuali test al simulatore prima di scendere in pista con una vera monoposto.

Daniele Morelli, da questo punto di vista, è sempre stato certo della forza del suo assistito, riferendo di un pilota ancora motivato, nonostante le tante ore di estenuante riabilitazione. Boullier e Lopez, evidentemente, erano stati lungimiranti circa le condizioni di salute di Robert e per questo avevano scelto di non scommettere su di lui, puntando tutto sul ritorno di Raikkonen.

Kubica sarà il grande assente anche in questa stagione. E forse sarà anche un talento che non rivedremo più sui campi di gara, almeno stando alle ultime dichiarazioni di Jaime Alguersuari. Il pilota spagnolo – che nel 2012 commenterà la F1 su Radio BBC 5 –  ha lasciato intendere che non ci sono notizie positive in merito. “Sono convinto che Robert è un grande pilota, sono sicuro che sarebbe diventato campione del mondo. Ma, al momento, le ultime notizie che ho su di lui non sono buone. Pare che non riesca ad usare bene la mano, tanto da non riuscire a tenere neppure un bicchiere”, ha ammesso.

Alguersuari ha ribadito il fatto che l’incidente di Kubica è stato molto sottovalutato. Lo stesso Jakub Gerber, navigatore del polacco quel giorno, ricorda che subito dopo l’impatto credeva che Robert fosse già morto. “Penso che il danno fisico sia stato peggiore di quello che ci si aspettava“, ha concluso Jaime, lasciando intendere che difficilmente Kubica potrà tornare alle corse.

Dichiarazioni che fanno riflettere, alla luce del silenzio del suo management che si è letteralmente barricato dietro il silenzio.

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