Vettel e Webber in coro: “C’è grande insoddisfazione”

Una giornata davvero da dimenticare per la Red Bull. Se però i box non hanno tradito, questa volta il problema e l’insoddisfazione nascono dai due alfieri del team austriaco, incapaci – in modi completamente differenti – di sfruttare l’enorme potenziale della monoposto a loro disposizione.

Vettel ha condotto una gara nelle prime posizioni, battagliando a lungo prima con Alonso, poi con Button, riuscendo ad artigliare, in tutti i sensi, un buon secondo posto per il Campionato Piloti. Secondo posto sarebbe stato se, al 66° giro, Vettel non avesse commesso un’infrazione superando Button dopo il tornantino della pista tedesca, la quale gli ha portato 20 secondi in più sul tempo finale di gara comminatagli dalla Direzione gara per la manovra scorretta nei confronti del pilota inglese.

Vettel analizza così la sua gara: “Il GP è stato appena decente, per quanto ci riguarda. non avevamo il passo di Fernando, e abbiamo perso la posizione al pit stop nei confronti di Button. Con l’ultimo set di Medie sono riuscito a riavvicinarmi a Jenson e a superarlo. La mia manovra mi è sembrata pulita, sono uscito di pista solo per lasciargli spazio e non toccarci. Ho grande rispetto per lui ma purtroppo è andata così. peccato perchè era il mio GP di casa. Ci tenevo molto a fare bene“.

Malissimo in gara anche Webber. Partito in ottava posizione, non è ruscito a rimontare e, anzi, ha dovuto lottare con Hulkenberg, Di Resta, Kobayashi e Perez per mantenere la sua posizione. Da verificare il perchè le P Zero Medium non abbiano funzionato come sulla vettura di Vettel che, con temperature più alte rispetto al sabato, erano decisamente più performanti sulla Red Bull numero 1.

Webber parla della sua gara in questo modo: “Oggi non avevo il passo giusto per essere veloce. Ora dobbiamo esaminare il problema per fare in modo che non si ripresenti a Budapest. Al primo giro, la vettura, non era troppo male. ma dopo un leggero contatto con Hamilton, la vettura, non è stata più performante. Questa era una pista completamente differente da Silverstone, ma noi abbiamo il dovere di andare forte su ogni tipolgia di circuito. Non deve più ripetersi una gara così“.

In realtà, a Milton Keynes, non dovrebbero dimenticare giornate come oggi ma ricordare per farne tesoro. Budapest, in fondo, è dietro l’angolo e in Red Bull non possono più permettersi passi falsi se vogliono continuare a combattere per il titolo mondiale piloti. Alonso, di certo, non li aspetterà.

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