Toro Rosso STR8, la review tecnica

Le novità tecniche della Scuderia Toro Rosso STR8, disegnata da Key e Furbatto.

toro-rosso-str8-2013-ricciardoDaniel Ricciardo e Jean Eric Vergne hanno svelato ieri la nuova arma della scuderia Toro Rosso, la SRT8, che ha debuttato oggi insieme alle rivali a Jerez de la Frontera.  Questa è la prima monoposto faentina firmata da James Key e Luca Furbatto e segna un deciso punto di rottura rispetto alla vettura del 2012.

Il muso alto perde lo scalino, coperto in maniera molto evidente dal vanity panel [FOTO]. Notevole il lavoro svolto in galleria del vento per quanto riguarda le prese dei freni anteriori. Queste infatti perdono i vistosi condotti [FOTO] per diventare dei veri e propri elementi aerodinamici dotati di un profilo svergolato verso il basso.

Nella parte superiore le pance sono state mantenute le tre derive verticali [FOTO] con la prima esterna di dimensioni ridotte rispetto alle altre due, mentre i supporti degli specchietti riprendono la strada intrapresa lo scorso anno dalla Ferrari, venendo integrati in un mini profilo alare ai lati dell’abitacolo.

L’elemento di maggior distacco dalla vettura 2012 è dato dal disegno delle pance [FOTO]. Queste infatti non adottano più il “doppio fondo”, elemento che aveva creato uno spostamento verso l’alto delle masse radianti, ma riprendono un disegno tradizionale con un notevole incavo nella parte inferiore, specie nella parte iniziale.

La presa d’aria dinamica [FOTO] mantiene la forma ovale e sorretta dai due piloncini laterali dalle dimensioni generose, mentre al di sotto della stessa resta invariato il foro di areazione delle componenti meccaniche.

Gli scarichi ad effetto “Coanda” mantengono l’impostazione tradizionale [FOTO] dei bulbi privi di tunnel sottostante, mentre interessante è il profilo aerodinamico delle prese dei freni posteriori [FOTO] dalla forma ad “r”, finalizzato ad una maggiore pulizia dei flussi roventi dei gas verso l’estrattore. Particolare il disegno dei sidepods [FOTO] i quali, nella parte inferiore, hanno una deriva orizzontale in carbonio utilizzata per migliorare la pulizia dell’aria che lambisce le fiancate.

In definitiva si può ritenere la STR8 una monoposto “matura”, priva di voli pindarici che ne hanno caratterizzato in negativo le ultime due stagioni, ma priva ulteriormente di novità clamorose che magari ci si attendeva da James Key, autore della validissima ed interessante Sauber C31 del 2012.

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