Social Media e Formula 1, è cambiato tutto in pochi tweet

Dall’addio di Massa all’arrivo di Raikkonen in Ferrari, alla rabbia della Lotus. Il mercato 2014 è passato da Twitter. Questa è la #SocialF1

bisignani-alonsoLe ultime 48 ore sono probabilmente state fra le più “calde” della storia della Formula 1 nell’era dei social media. Nei canali ufficiali di un paio di team e di piloti di primo piano si è praticamente consumata buona parte del mercato 2014 per quanto riguarda le line-up del massimo campionato dell’automobilismo mondiale, fatta eccezione per il già annunciato passaggio di Ricciardo dalla Toro Rosso alla Red Bull. Tweet, retweet, condivisioni, post su Facebook, comunicati su Instagram con tanto di foto-amarcord: tutto è stato inevitabilmente social, assolutamente pubblico, irrimediabilmente virale!

Ad aprire le danze di questo balletto mediatico è stato Felipe Massa, colui che per anni è stato sempre lo scudiero di qualcun altro (da Schumacher ad Alonso, passando proprio per Raikkonen). Colui che è sempre venuto dopo, che ha sempre dovuto cedere il passo. Stavolta ha spiazzato tutto e tutti, ha anticipato tutto e tutti (soprattutto la stessa Ferrari) e ha annunciato il suo addio alla Scuderia di Maranello con un tweet: “Dal 2014 non guiderò più per la Ferrari…”. Lo twitta in tre lingue e si becca oltre 10.000 re-tweet complessivi, oltre a miriadi di commenti e menzioni. Anzi, Felipe ha fatto persino di più. Proprio per non rimanere ingessato dai 140 caratteri del cinguettio, ha utilizzato il più rapido e immediato dei social channel come una sorta di lancio d’agenzia, che rimandava poi a un ulteriore post pubblicato su Instagram, il social dedicato alle foto, più o meno artistiche.

Così il tweet del suo canale ufficiale è “linkato”, come si dice in gergo, al suo profilo Instagram, dove abbiamo trovato un comunicato più completo in cui ringrazia squadra e famiglia e ribadisce che il suo sogno più grande continua a essere la conquista di un Campionato del Mondo in Formula 1. A corredo dell’accorato post c’è una bella foto del 2006, in cui lo vediamo, festeggiato dal team Ferrari, a termine della vittoria nella sua gara di casa a Interlagos, in Brasile. Una giornata storica, in cui un giovane brasiliano vinceva davanti al suo pubblico, emulando l’immortale Ayrton Senna, e in cui un ormai veterano Schumacher lasciava (si pensava per sempre) il mondo della Formula 1, dopo averlo dominato per oltre un decennio.

La foto ha finora raccolto circa 6.700 like da parte dei fan di Massa ed è stata ripresa da una miriade di blog e testate online. Tantissime le reazioni sul web e sui social in particolare: a cominciare dalle parole del suo compagno di squadra, Alonso che, sempre su twitter, gli augura “buona fortuna” per il futuro e si dice certo di ritrovarlo come avversario temibile, qualsiasi sia la squadra alla quale approderà. Poi, Fernando gli ricorda che ci sono ancora sette Gran Premi in cui potranno divertirsi insieme. Anche se per lo spagnolo non sarà un divertimento proprio così “rilassato”!

Secondo giorno. Ieri una nuova bomba di mercato con relativa contro-bomba: è la volta di Raikkonen! Se i social avevano diffuso in tutto il mondo l’uscita di Massa dalla Ferrari, adesso strillano l’arrivo di Kimi Raikkonen. E sì, anche se gli etologi si indigneranno, anche il Cavallino può cinguettare… e anche forte! Nel tweet di @InsideFerrari, viene così comunicato l’arrivo di Iceman a Maranello, con un laconico ed efficace “Bentornato Kimi”, linkato al comunicato stampa ufficiale, all’interno del sito istituzionale della Scuderia. Risultato: migliaia di condivisioni e articoli e centinaia di migliaia di accessi al sito della Rossa.

Il flusso continua e la Ferrari lancia anche un hashtag dedicato: #WelcomebackKimi. Ma in tutto questo baillame, c’è qualcuno che non la prende bene e che magari si sente tradito e ferito, forse anche dall’apprendere via social media dell’arrivo di Kimi alla Ferrari e del suo conseguente addio alla Lotus. La stessa scuderia di Enstone, che si è finora dimostrata così attenta, così “cool”, così dinamica nell’utilizzo dei social, non si fa trovare impreparata e trova un modo ironico e dissacrante, scanzonato ma anche polemico di salutare l’uscita di Kimi. Lo fa con un tweet di poche parole, in cui afferma che l’abbandono di Kimi “fa un po’ male”. Ma il grosso dei significati è tutto nell’esplicita foto allegata, che vede due conigli come “protagonisti” attivi e passivi.

 

Il tweet è una bomba mediatica: viene ripreso ovunque e ha finora totalizzato oltre 17.500 re-tweet. La squadra si sente tradita e non ci gira tanto intorno. Tantissime le reazioni, le condivisioni su più piattaforme, gli articoli che le testate giornalistiche decidono di pubblicare in tempo reale. La scelta della Lotus spiazza tutti! Tra gli addetti ai lavori, segnaliamo il silenzio, stavolta, di Alonso e il quasi timido tweet del terzo pilota della scuderia anglo-francese, Valsecchi che si dice dispiaciuto per l’addio di Raikkonen ma che contemporaneamente si auto-candida (sempre su twitter) a sostituirlo: “Non ti preoccupare, Lotus. Davide Valsecchi è ancora in squadra!”. Gli uomini mero-oro tornano poi “sul luogo del delitto” per twittare che la prossima volta cercheranno di avvertire, prima di shockare tutti così e per rassicurare, con altrettanta ironia, sul fatto che nessun animale è stato maltrattato. Certo, ci sono davvero rimasti male, visto che nei giorni scorsi avevano persino cercato di allentare la tensione (dei tifosi e dello stesso Raikkonen), postando delle immagini dedicate: “Restate calmi e lasciamo decidere Kimi”!

Ma i social sono tutto questo: veloci e spietati. Possono dire tutto in pochissimo, arrivare al sodo. Rapidi e precisi come una lama, potenti come una bomba. Diretti come un gancio, forti come un raggio di sole che illumina tutto e tutti, inevitabili come un forte vento che diffonde le parole di tutti e che gonfia le vele solo di chi lo sa domare e assecondare. Per la Formula 1 sono una manna dal cielo. Sono uno strumento chiave per riempire quel gap che per decenni ha tenuto questo sport lontano dai suoi tifosi. Uno sport ricco ed elitario, troppo esclusivo per i milioni di fan che lo seguono. Ma adesso team e piloti parlano a tutti: uomini e macchine che scendono dal loro piedistallo e che parlano non più solo “alla” gente ma soprattutto “con” la gente. Usano la loro lingua, i loro modi di dire, i loro doppi sensi. Condividono i momenti di commozione propri di un addio, quelli di gioia di un nuovo inizio e quelli di rabbia per un abbandono. Sentimenti umani, sentimenti della #SocialF1 dei nostri giorni.

Lascia un commento