Williams FW36, l’analisi tecnica

La Williams FW36 brilla per la scelta di alcune interessanti soluzioni aerodinamiche. Grazie al motore Mercedes, la FW36 potrebbe togliersi diverse soddisfazioni quest’anno.

WilliamsFW36Anticipata in un rendering 3D, la Williams FW36 ha fatto il suo debutto ufficiale nel corso dei test di Jerez. La monoposto con cui Felipe Massa e Valtteri Bottas proveranno a ben figurare nel corso della stagione 2014 presenta un mix tra soluzioni tradizionali ed inusuali.

Anteriore: la parte anteriore della vettura [foto] presenta una interpretazione abbastanza tradizionale dei nuovi regolamenti. Il telaio rispetta infatti i nuovi dettami e mostra un andamento digradante che termina nella proboscide posta a 185 mm dal piano di riferimento. La struttura anti crash realizzata dai tecnici inglesi si presenta, rispetto a quanto visto sulla concorrenza, meno pronunciata a seguito di un muso non particolarmente alto così come realizzato da Toro Rosso e Force India.

I piloni di sostegno di dimensioni oversize presentano una svergolatura importante nella zona più arretrata e fungono da convogliatori di flusso. I turning vanes sotto il telaio sono composti da due elementi distinti ed il cinematismo della sospensione anteriore è del tipo push rod. L’ala anteriore svelata nel corso dei test, presenta delle paratie laterali dal disegno lineare, interrotto in corrispondenza della ruota anteriore dove un secondo elemento ricurvo indirizza i flussi verso l’esterno dello pneumatico.

Williams-FW36Centro vettura: come già si era notato nel rendering, la bocca di ingresso delle pance laterali presenta una apertura di dimensioni notevoli. Le stesse sono vistosamente scavate nella parte inferiore e, dalla vista laterale [foto], si può notare come in casa Williams si sia cercato di reintrodurre il disegno del doppio fondo. Notevole è infatti lo stacco tra la pancia ed il pavimento della monoposto.

Curiso il disegno degli specchietti dotati di doppio montante e posti tra due derive di ispirazione Ferrari 2013, così come curioso è il posizionamento delle griglie di sfogo dell’aria calda poste dietro al poggiatesta.

Retrotreno: estremamente pulita la zona posteriore della vettura che si presenta miniaturizzata [foto]. Si può notare come non siano presenti sfoghi enormi nella parte terminale della carrozzeria e, soprattutto, siano assenti i piloni di sostegno dell’ala posteriore. Proprio la soluzione adottata dai tecnici di Sir Frank brilla per originalità. Come si nota infatti dalla foto dall’alto, le paratie dell’ala sono collegate ad un beam wing posto poco sopra l’estrattore e i rispettivi profili aerodinamici sono collegati alla struttura anti crash posteriore. Ciò garantisce un duplice vantaggio, ovverosia la pulizia di flusso dovuta all’assenza dei piloni ed un carico aerodinamico posteriore supplementare.

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