Red Bull pretende una power unit cucita sul proprio telaio

Il Team di Milton Keynes vuole diventare partner di Renault per lo sviluppo della power unit e avere tutto cucito su misura per la propria monoposto.

Red Bull Monaco

Da giorni continuano a circolare voci di un presunto interesse all’acquisto di Renault Sport da parte della Red Bull Racing, con l’obiettivo di costruire in casa il proprio motore. In realtà sono solo ipotesi scaturite dopo il malcontento a Milton Keynes verso una power unit decisamente poco competitiva. L’ipotesi di diventare un vero costruttore è sicuramente affascinante, ma irrealistica per il momento.

A negare qualsiasi operazione di vendita ci ha pensato lo stesso Rob White, di Renault Sport, che ha sottolineato: “Al momento, non abbiamo alcuna intenzione di vendere il reparto motori di Viry-Chattilon”. I poco informati parlavano della possibilità di rifare completamente il motore solo cambiando il nome. Cosa che è stata facilmente smentita dallo stesso White, che ha aggiunto: “Non è possibile attaccare un altro nome sulla testata e ripartire da zero. Se ci pensate, neanche Honda può fare esattamente ciò che vuole in questo momento”.

Ma un fondamento di verità dietro queste voci c’è. La Red Bull non vuole comprare Renault Sport, ma pretende di essere una sorta di capofila per lo sviluppo della Energy F1. Una collaborazione per guidare i francesi verso una ristrutturazione, oltre che nell’evoluzione della power unit.

Il modus operandi che si vorrebbe seguire è un po’ quello adottato da Mercedes, che appare vincente. Non adattare il motore ai telai dei vari clienti ma, viceversa, far adattare i clienti al motore. E la cosa trova conferma nelle dichiarazioni di Christian Horner – Team Principal Red Bull – che nella giornata di ieri ha affermato: “Non si può certo accontentare tutti. La Renault ha cercato di farlo finora e la cosa è ammirevole, ma non è questo il modo per essere competitivi”.

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